Dopo la
costituzione dell’Anfaa (1962) e dell’Ulces (1965), nel 1970 era stato
istituito il Csa, Coordinamento sanità e assistenza tra i movimenti di
base. Poiché assai numerose sono state le attività intraprese di comune
accordo fra queste organizzazioni, consideriamo che – tenuto conto delle
date sopra riportate – siano da attribuire alla positiva collaborazione
instaurata i seguenti principali risultati ottenuti nell’ambito delle
iniziative del volontariato dei diritti: • stesura della deliberazione,
approvata dal Consiglio comunale di Torino il 14 settembre 1976 che: a)
definisce le priorità di intervento in campo assistenziale, privilegiando
le iniziative che eliminano o riducono le cause che provocano le richieste
di assistenza; b) unifica le linee di intervento nei confronti dei
minori, degli adulti, degli anziani, degli handicappati, ponendosi in
reale alternativa ai servizi settoriali; c) assegna al Comune gli
interventi di competenza delle Province; d) riconosce il ruolo del
volontariato; • azioni per il superamento degli istituti provinciali
per l'assistenza alla maternità e all'infanzia; • richiesta alla
Provincia di Torino di assumere 18 insufficienti mentali, assunzione
deliberata in data 15 marzo 1977; • collaborazione alla stesura delle
deliberazioni del Comune di Torino riguardanti la determinazione dei
criteri generali di erogazione dell'assistenza economica e gli interventi
a favore degli handicappati di età superiore ai 15 anni (deliberazioni del
Consiglio comunale del 21 giugno e del 12 settembre 1978); • iniziative
per la chiusura dell'ospedale di Pra Catinat (località situata a 70 km da
Torino, 1800 metri di altitudine, 294 posti letto, occupati una decina)
allo scopo di evitarne la destinazione a cronicario per anziani; •
presentazione, avvenuta il 21 luglio 1979, al Consiglio regionale
piemontese della proposta di legge regionale di iniziativa popolare (firme
raccolte oltre 13 mila) "Riorganizzazione dei servizi sanitari e
assistenziali e costituzione delle Unità locali di tutti i servizi"; •
denuncia delle insopportabili condizioni di vita dei ragazzi rinchiusi
nell'istituto di custodia preventiva "Ferrante Aporti" di Torino; •
organizzazione del corteo di protesta dell'11 novembre 1978 nei confronti
del Comune di Torino, a seguito del quale il Consiglio comunale, in data
27 marzo 1979, ha deciso l'assunzione nei propri ruoli di 40 insufficienti
mentali lievi e medio lievi; • stesura della deliberazione sul servizio
di aiuto domestico, approvata dal Consiglio comunale di Torino il 14 marzo
1979; • richiesta, rivolta alle Amministrazioni comunale e provinciale
di Torino, per il riconoscimento di una commissione di controllo sui
servizi (comunità alloggio, centri diurni, strutture residenziali),
composta da rappresentanti delle associazioni dell'utenza. L'iniziativa è
stata deliberata dalla Provincia di Torino in data 5 ottobre 1979 e in
seguito anche dal Comune di Torino. Le visite di controllo potevano essere
svolte, ovviamente senza alcun preavviso, in qualsiasi ora del giorno e
della notte sia nei confronti dei servizi gestiti direttamente dal Comune
e dalla Provincia di Torino (tutti), sia nei riguardi di quelli
convenzionati (solo alcuni); • accordo con il Comune di Torino
(delibera del 2 aprile 1980) in base al quale, per la prima volta in
Italia, era stato stabilito che la retta di ricovero in istituti di
assistenza di anziani cronici non autosufficienti a carico degli
interessati e dei familiari è di importo uguale alla retta degli
autosufficienti. La parte restante (due terzi circa) era a carico del
comparto sanitario. Questo accordo è stato stipulato ferma restando la
richiesta del Csa circa l'esclusiva competenza del settore sanitario nei
confronti degli anziani cronici non autosufficienti; • iniziative nei
confronti della Regione Piemonte per il trasferimento al Comune di Torino
di Ipab, in particolare dell’Istituto di riposo per la vecchiaia di
Torino, avente un patrimonio del valore allora valutabile in circa mille
miliardi delle ex lire; • redazione della bozza del programma per la
deistituzionalizzazione dei minori di età inferiore ai sei anni e la
creazione di interventi alternativi. II programma è stato approvato dal
Comune di Torino nel maggio 1981; • assegnazione da parte del Comune di
Torino di alloggi dell'edilizia economica e popolare ad handicappati,
anziani e altri casi sociali. Gli alloggi assegnati dal 1 ° gennaio 1982
al 31 dicembre 1996 sono stati 986; • approvazione da parte del Comune
di Torino di una delibera per l'adattamento di appartamenti di proprietà
del Comune stesso o dell'Istituto autonomo case popolari al fine di
renderli accessibili e rispondenti alle esigenze degli handicappati e
degli anziani. Un'altra delibera prevede l'erogazione di contributi per
l'adeguamento degli alloggi di proprietà privata; • istituzione del
servizio taxi per le persone impossibilitate a usare i mezzi pubblici.
Sono con-cesse fino a 120 corse mensili al prezzo corrispondente alle
tariffe dei mezzi pubblici. Un servizio del Consorzio trasporti torinesi
effettua, mediante apposito pulmino, il trasporto delle persone che non
sono in grado di utilizzare né i mezzi pubblici, né il servizio taxi; •
stesura del testo base e azione promozionale per l'emanazione della legge
della Regione Piemonte 23 agosto 1983 n. 20 "Indirizzi e normative per il
riordino dei servizi socio-assistenziali" che prevede, fra l'altro,
l'attribuzione della gestione di tutti i servizi assistenziali, a partire
dal 1 ° gennaio 1985 (termine poi prorogato al 31 ottobre 1987), agli
stessi organi preposti alla conduzione dei servizi sanitari. Negativamente
sono state valutate dal Csa le norme riguardanti le case protette, in
quanto strutture emarginanti; • denuncia penale, a seguito delle
dimissioni selvagge del sig. A.N. di 94 anni dall'ospedale Molinette di
Torino. II Tribunale ha emesso sentenza di condanna nei confronti di due
operatori responsabili (un'assistente sociale e un medico ispettore), poi
assolti con una sentenza fondata sul travisamento dei fatti; • azione
di tutela dei diritti di S.B., una bambina che esponenti del Governo
italiano volevano rinviare in Uruguay in cambio dei diari del Capo della
Loggia P2; • ideazione e promozione dei corsi prelavorativi per
insufficienti mentali deliberati dalla Regione Piemonte e istituiti dal
Comune di Torino. AI riguardo sono stati stabiliti i protocolli di intesa
fra il Comune di Torino, le Organizzazioni sindacali e il Csa; •
pressione sull'Usl Torino 1-23 per l'approvazione della delibera
istitutiva del servizio di ospedalizzazione a domicilio di persone
altrimenti necessitanti di ricovero ospedaliero. II servizio funziona
ininterrottamente dalla fine del 1984, purtroppo solo su una determinata
parte della città di Torino; • campagna per l'approvazione della legge
della Regione Piemonte 3 settembre 1984 n. 54 che prevede l'abolizione
delle barriere architettoniche da tutti i nuovi alloggi costruiti dagli
Istituti autonomi delle case popolari e dai Comuni; • promozione della
delibera, approvata dal Comune di Torino in data 25 giugno 1985, in cui
sono stati sostanzialmente ridotti i contributi a carico degli utenti e
dei parenti tenuti agli alimenti nei casi di inserimento in comunità
alloggio e di ricovero in istituto; • sollecitazioni rivolte al Comune
di Torino per l'istituzione del Servizio di consulenza educativa
domiciliare, attivato a partire dal settembre 1984. Il Servizio, che
fornisce sostegni educativi e non assistenziali, è gestito
dall'Assessorato all'istruzione ed interviene nei confronti delle famiglie
che hanno bambini handicappati, prioritariamente quelli aventi meno di 3
anni (1); • promozione dell'intesa sull'inserimento scolastico degli
handicappati firmata il 16 luglio 1986 dal Provveditorato agli studi di
Torino, dal Presidente dell'Usl Torino 1-23 e dall'Assessore
all'istruzione del Comune di Torino; • iniziative varie in base alle
quali è stato bloccato I'iter parlamentare della proposta di legge n. 3321
presentata alla Camera dei Deputati in data 4 dicembre 1985 dagli on.
Vincenzo Mancini, Bianchi, Garocchio, Pisicchio e Rossatini della Dc; Lodi
Faustini e Pallanti del Pci; Ferrari Marte del Psi; Caria e Ghinami del
Psdi; Arisio del Pri; Mancuso della Sinistra indipendente e Benedikter del
Partito popolare sudtirolese, che prevedeva la esclusione dei partiti, dei
sindacati e delle organizzazioni senza fini di lucro dall'obbligo di
assumere handicappati; • promozione di una causa civile dinanzi alla
Pretura di Torino di tre cittadini handicappati contro il Ministero delle
poste e delle telecomunicazioni per ottenere l'abbattimento delle barriere
architettoniche dell'Ufficio postale di Torino, Via Sospello 123 bis. La
causa ha avuto esito positivo; • emanazione di bandi da parte
dell'Istituto autonomo per le case popolari per l'assegnazione di alloggi
dell'edilizia economica e popolare ad anziani e ad handicappati; •
attività rivolte alla non creazione e all'abbattimento delle barriere
architettoniche negli edifici pubblici o aperti alla cittadinanza, nelle
case private, nei mezzi di trasporto e nelle altre strutture; • presa
di posizione contro la decisione del Consiglio nazionale della pubblica
istruzione che proponeva l'istituzione di scuole e centri riservati agli
handicappati intellettivi e psichici gravi; • iniziative dirette a
dimostrare l'infondatezza delle affermazioni (non suffragate da alcun
elemento concreto) tendenti a sostenere l'esistenza di numerose situazioni
di abbandono di anziani malati da parte dei loro congiunti; • denunce,
finora senza alcun seguito, contro il ritorno in servizio degli aguzzini
della casa di riposo di Mestre; • azione informativa sulle nefaste
conseguenze umane e sociali derivanti dall'accettazione passiva dei falsi
riconoscimenti di bambini stranieri e del loro illegale trasferimento in
Italia; • interventi che hanno impedito l'approvazione del disegno di
legge n. 666, presentato al Senato dal Sen. Covello e altri parlamentari
in data 21 novembre 1987 su sollecitazione dell'Unione italiana ciechi,
allo scopo di creare istituti speciali per i ciechi sotto forma di enti
regionali di diritto pubblico; • stesura e raccolta delle firme per la
presentazione, avvenuta il 21 luglio 1991, al Consiglio regionale
piemontese della proposta di legge (mai discussa) di iniziativa popolare
"Riordino degli interventi sanitari a favore degli anziani cronici non
autosufficienti e realizzazione delle residenze sanitarie assistenziali".
Identiche proposte sono state presentate da altri gruppi di base ai
Consigli regionali dell'Emilia-Romagna (che l'ha respinta) e della
Lombardia (che non l'ha presa in considerazione); • varie iniziative
rivolte al Comune di Torino per l'approvazione (avvenuta il 6 marzo 1990)
di una delibera per la prosecuzione, in via eccezionale, degli affidamenti
familiari a scopo educativo dopo il 18° anno di età fino al raggiungimento
dell'autonomia e, comunque, non oltre il 21° anno; • denuncia alla
magistratura delle pensioni-lager di Torino in cui erano abusivamente
ricoverati anziani cronici non autosufficienti; • promozione
dell'istituzione del Gruppo nazionale Alzheimer e collaborazione alla
stesura del documento base in cui si rivendica la piena competenza del
Servizio sanitario nazionale (e non dell'assistenza sociale) per la
diagnosi e la cura di pazienti colpiti da demenza senile; • difesa di
tre figli e di due nipoti accusati ingiustamente dalla Procura di Venezia
per non aver accettato le dimissioni della madre malata cronica e non
autosufficiente dall'ospedale Fatebenefratelli di Venezia. Il Tribunale ha
pronunciato l’assoluzione piena in data 1 ° giugno 1993 "perché il fatto
non sussiste"; • collaborazione alla stesura delle proposte di legge
"Istituzione del servizio di ospedalizzazione a domicilio" e
"Incentivazione delle iniziative socioassistenziali alternative al
ricovero in istituto e delle attività di aiuto domiciliare ai nuclei
familiari e ai singoli", presentate dal Gruppo Pds al Consiglio regionale
piemontese rispettivamente il 17 gennaio 1991 e il 19 marzo dello stesso
anno; • raccolta di firme in Valle d'Aosta per l'istituzione del
servizio di ospedalizzazione a domicilio. La petizione popolare è stata
respinta dalla maggioranza del Consiglio regionale; • denuncia alle
Procure del Piemonte degli istituti che ricoverano abusivamente anziani
malati e che non rispettano le norme sulla prevenzione ed estinzione degli
incendi. Le Procure non hanno dato alcun seguito; • consulenza fornita
in merito ad una causa promossa contro il Comune di Torino. II giudice
conciliatore, con sentenza dell'11 novembre 1991, ha condannato il Comune
di Torino stabilendo che i parenti di anziani non autosufficienti
ricoverati in strutture di assistenza sociale nulla devono versare agli
enti pubblici; • ridefinizione del problema handicap distinguendo fra
handicappati intellettivi e malati psichiatrici e assumendo nuovi
riferimenti in materia al fine della promozione della massima autonomia
possibile dei soggetti con minorazioni fisiche, sensoriali e intellettive;
• collaborazione alla stesura della proposta di legge "Intervento dello
Stato a sostegno delle attività delle Regioni e delle Province autonome
per il servizio di ospedalizzazione a domicilio degli anziani" presentata
in data 18 maggio 1992 alla Camera dei Deputati dall'On. Salerno. La
proposta non è stata approvata da Parlamento; • partecipazione (anche
economica) alla difesa del diritto della Sig.ra P.F. alle cure sanitarie
contestate dall'USL 28 di Bologna Nord. Con sentenza del 21 dicembre 1992
il Pretore di Bologna ha stabilito che è legittima la richiesta
dell'anziana malata cronica non autosufficiente «di poter continuare a
beneficiare di adeguata assistenza sanitaria usufruendo delle prestazioni
gratuite del Servizio sanitario nazionale presso una struttura ospedaliera
e non di generica assistenza presso istituti di riposo o strutture
equivalenti»; • difesa del diritto alla frequenza della scuola media
inferiore dell'alunno C.F., colpito da «lieve immaturità, con conseguente
ritardo dello sviluppo psico-motorio e manifestazioni convulsive»; •
richiesta (accolta) al magistrato di condannare l'Ussl Torino VI che aveva
sospeso il versamento del sussidio terapeutico alternativo al ricovero
alla Sig.ra V.P., malata psichiatrica; • partecipazione alla redazione
della proposta di legge "Interventi regionali a favore di persone disabili
con grave insufficienza mentale; servizi di aiuto alla persona. Rapporti
con il volontariato di promozione sociale" presentata al Consiglio
regionale piemontese il 15 giugno 1993 da Rifondazione comunista e dai
Verdi; • interventi che hanno evitato la creazione a Monza da parte di
Telefono azzurro di una struttura di ricovero per bambini abusati
provenienti da tutta Italia; • promozione delle seguenti assunzioni di
handicappati intellettivi: 1979-1984: Comune di Torino 80, Provincia di
Torino 4, Aziende municipalizzate 5; 1985-1991: Usl torinesi 60,
Aziende torinesi (tramite i corsi prelavorativi) 7, Comune di Torino 5;
1992-1997: Cantieri di lavoro 30, Cooperative sociali 70, Aziende
municipalizzate 5, Comune di Torino 20, Unione industriale - Associazione
piccole industrie che si impegna per l'assunzione in 3 anni di 30
handicappati intellettivi che hanno frequentato corsi prelavorativi di
formazione professionale. È stata, inoltre, ottenuta l'assunzione di
handicappati fisici con limitata autonomia nelle seguenti misure:
1979-1984: Comune di Torino 10, Provincia di Torino 4, Aziende
municipalizzate 5; 1985-1991: Comune di Torino 100, con le assunzioni
nell'ambito della legge 482/68; 1992-1997: Progetto Unione Europea 10;
• raccolta delle firme necessarie per la presentazione al Consiglio
comunale di Torino della proposta di deliberazione (in parte accolta)
"Programma di provvedimenti urgenti per gli anziani e adulti cronici non
autosufficienti, per gli handicappati e per altre iniziative riguardanti
le attività assistenziali e sanitarie"; • segnalazione dei gravi
soprusi messi in atto a Ravenna per negare il diritto di un'anziana
cronica non autosufficiente alle cure sanitarie; • presa di posizione
contro la Fondazione italiana per il volontariato che, invece di sostenere
il riconoscimento del diritto degli handicappati all'inserimento nelle
normali aziende pubbliche e private, vorrebbe che l'unica loro
collocazione lavorativa avvenisse nelle cooperative sociali, anche per
coloro che sono in grado di garantire un rendimento pieno, uguale a quello
degli altri lavoratori; • stipula dell'intesa del 14 maggio 1996 con
l'Ordine dei Medici di Torino e Provincia sul diritto alle cure sanitarie
degli anziani cronici non autosufficienti (2); • denuncia delle torture
subite da tre handicappati presso l'istituto Osmairm di Laterza (Taranto)
a cui sono state strappate tutte le unghie delle mani e dei piedi; •
interventi presso il Ministro per la solidarietà sociale, On. Livia
Turco, per ottenere sostanziali modifiche al decreto legislativo 109/1998,
il quale prevedeva che, nei riguardi di tutti i soggetti necessitanti di
prestazioni sociali (centri diurni e comunità alloggio per soggetti con
handicap intellettivo, Rsa, ecc.), doveva essere presa in considerazione
la situazione economica dell’intero nucleo familiare. A seguito delle
iniziative del Csa, è stato emanato il decreto legislativo 130/2000 in cui
è stabilito che i soggetti con handicap in situazione di gravità e gli
ultra-sessantacinquenni non autosufficienti devono contribuire alle
prestazioni assistenziali esclusivamente in base alla loro condizione
economica personale. Nel decreto 130/2000 è, inoltre, ribadito che gli
enti pubblici non possono sostituirsi all’interessato nella richiesta
degli alimenti di cui agli articoli 433 e seguenti del codice civile; •
prese di posizione nei confronti della Federazione Alzheimer Italia e
dell’Associazione Italiana Malati di Alzheimer per le notizie fuorvianti
contenute nelle loro pubblicazioni. In esse non veniva né rivendicato il
diritto alle cure gratuite da parte del Servizio sanitario nazionale, né
era condannata l’illegale richiesta di contributi ai parenti dei malati
ricoverati presso Rsa, case di riposo e strutture similari; •
approvazione da parte della Giunta comunale di Torino in data 18 aprile
2001 della delibera in cui è autorizzata l’erogazione massima di lire 10
milioni per ciascun progetto di autonomia per giovani in affidamento
familiare a scopo educativo. Il progetto deve essere avviato entro il
compimento del 21° anno di età del soggetto e concludersi non oltre il 25°
anno; • varie prese di posizioni nei confronti degli enti che, nei loro
atti (ad esempio la delibera della Giunta della Regione Emilia-Romagna del
30.12.1999 n. 2581), nei loro scritti sulla malattia di Alzheimer
(Università cattolica del Sacro Cuore e Fondazione Manuli) o in articoli
apparsi (riviste Pagine di psicomotricità, La famiglia, Missione Uomo e
Prospettive sociali e sanitarie) non hanno segnalato che le persone
colpite da demenza senile hanno diritto alle cure sanitarie, comprese
quelle ospedaliere, gratuite e senza limiti di durata e che le Asl ed i
Comuni non possono imporre contributi economici ai parenti dei suddetti
malati qualora essi siano ricoverati presso Rsa, case di riposo, ecc.;
• patrocinio della causa avviata dal signor G.A. contro l’Opera Pia
Lotteri di Torino che aveva ottenuto dal giudice l’emissione di un decreto
ingiuntivo di pagamento di una parte della quota sanitaria relativa al
ricovero di un suo congiunto. Il giudice di pace ha stabilito che detta
quota è a carico dell’Asl 1, in quanto il motivo del ritardo dell’esame
compiuto dall’Unità valutativa geriatrica è stato attribuito alla stessa
Asl; • realizzazione, in collaborazione con l’Utim (Unione per la
tutela degli insufficienti mentali), di tre cicli di sei incontri ciascuno
nelle Province piemontesi per la promozione dell’inserimento scolastico,
del diritto al lavoro e alla formazione prelavorativa di soggetti con
handicap intellettivo, al ruolo delle famiglie e delle organizzazioni di
tutela dell’utenza, all’interdizione e alle esigenze di assistenza; •
prese di posizione in merito alle indagini fuorvianti sugli anziani
commissionate dalla Regione Piemonte, dal Comune di Torino, dalla Fenacom
e da Forum, poiché nelle suddette ricerche era ignorato il diritto degli
anziani cronici non autosufficienti e dei malati di Alzheimer alle cure
sanitarie gratuite e senza limiti di durata; • presa di posizione nei
confronti del Comune di Torino affinché non venga costruita nel capoluogo
del Piemonte una casa di riposo per anziani autosufficienti, anche per il
fatto che non ci sono richieste al riguardo da parte della popolazione;
• costituzione dell’Ulces nel processo contro il gestore ed alcuni
operatori della casa di riposo di Ceva (Cuneo). Il processo si è concluso
con la loro condanna per esercizio abusivo della professione sanitaria;
• promozione della creazione da parte delle Asl (e non da parte dei
Comuni) di centri diurni sanitari per i malati di Alzheimer e soggetti
colpiti da altre forme di demenza; • disbrigo, a titolo gratuito, da
parte dell’Utim (“Unione per la tutela degli insufficienti mentali”, ora
“Unione per la tutela delle persone con disabilità intellettiva”) delle
pratiche per la pronuncia dell’interdizione di persone (anziani cronici
non autosufficienti, malati di Alzheimer, handicappati intellettivi, ecc.)
totalmente e definitivamente incapaci di tutelare i propri interessi
morali e materiali; • predisposizione delle proposte di delibera per il
riconoscimento del volontariato infra-familiare da parte dei Comuni (per i
soggetti aventi diritto all’assistenza) e delle Asl (per le persone malate
e non autosufficienti). La prima delibera in materia è stata approvata dal
Cisap, Consorzio dei servizi alla persona fra i Comuni di Collegno e
Grugliasco (Torino), il 16 gennaio 2001; • prese di posizione nei
confronti del Vidas (Assistenza domiciliare gratuita agli inguaribili di
cancro) che, nella campagna promozionale per la raccolta di fondi, non
aveva segnalato ai malati e ai loro familiari l’obbligo imposto dalla
legge alle Asl di curare gratuitamente e senza limiti di durata anche le
persone colpite da tumore o da qualsiasi altra patologia; • presa di
posizione contro il rifiuto delle scuole private, comprese quelle
cattoliche, di inserire allievi con handicap intellettivi; • promozione
dell’apertura di Rsa gestite dal settore sanitario, quale primo passo per
il riconoscimento effettivo delle condizioni di malattia in cui versano i
ricoverati;
• segnalazione alla Procura della Repubblica in merito ai trasferimenti di
anziani cronici non autosufficienti e di malati di Alzheimer da una casa
di cura privata ad un’altra allo scopo di evitare la riduzione (20-40%)
dell’importo della retta, stabilita dalla Regione Piemonte dopo un certo
periodo (60 o 120 giorni) di degenza; • diffusione di numerose notizie,
provvedimenti della magistratura compresi, concernenti i diritti delle
persone in difficoltà (minori, soggetti con handicap, anziani malati,
ecc.); • prosecuzione delle iniziative intraprese dal Csa - Comitato
per la difesa dei diritti degli assistiti per evitare l’esclusione dalla
piena competenza del Servizio sanitario nazionale degli anziani cronici
non autosufficienti, dei malati di Alzheimer e di pazienti psichiatrici;
• realizzazione di incontri della Scuola dei diritti “Daniela Sessano”,
rivolti ad associazioni e gruppi di volontariato interessati a sviluppare
la promozione e la difesa dei diritti dei minori in difficoltà, degli
anziani cronici non autosufficienti, dei malati di Alzheimer e dei
soggetti con handicap aventi limitata o nulla autonomia; • azioni
presso il Ministero della pubblica istruzione e le organizzazioni
sindacali Cgil, Cisl e Uil per ottenere le prestazioni di ausilio
materiale a favore degli alunni con handicap per la cura della loro
persona e per le altre esigenze particolari, compresi gli interventi
rivolti ai bambini delle scuole materne per l’utilizzo dei servizi
igienici; • organizzazione da parte dell’Istituto italiano di medicina
sociale, della Scuola dei diritti “Daniela Sessano” dell’Ulces, dell’Utim,
della rivista “Prospettive assistenziali”, del Bollettino “Handicap &
Scuola” del 2° convegno europeo “Handicappati intellettivi e soggetti con
sindrome di Down nell’Europa del 2000: gli obiettivi raggiunti, i diritti
da conquistare”, Milano, 22 e 23 ottobre 1998, i cui atti sono stati
pubblicati dalla rivista “Difesa sociale”, n. 1, 2001; • organizzazione
del convegno nazionale “Esperienze concrete del volontariato dei diritti.
Come tutelare le esigenze delle persone non in grado di autodifendersi:
minori totalmente o parzialmente privi di sostegno familiare, handicappati
intellettivi, soggetti con sindrome di Down, anziani cronici non
autosufficienti, malati psichiatrici con limitata o nulla autonomia,
persone affette dal morbo di Alzheimer o da altre forme di demenza senile”
(Milano, 16 ottobre 1999). Promotori: la Scuola dei diritti “Daniela
Sessano” dell’Ulces, Anfaa, Utim, “Prospettive assistenziali”. Gli atti
sono stati pubblicati dalla suddetta rivista; • organizzazione del
convegno regionale piemontese “L’orientamento degli allievi con handicap
intellettivo: dall’integrazione scolastica, all’inserimento lavorativo e
sociale” (Torino, 30 novembre 2002), promosso dal Csa, dalle riviste
“Prospettive assistenziali” e “Handicap & Scuola”, con il patrocinio del
Comune di Torino e la collaborazione del Centro Servizi per il
volontariato, Sviluppo e Solidarietà in Piemonte.
NOTE
(1) Cfr.
gli articoli pubblicati su “Prospettive assistenziali”: Marina Rudà, “Il
Servizio di consulenza educativa domiciliare del Comune di Torino per i
bambini handicappati”, n. 74, 1986; Enza Cavagna, “Consulenza educativa
domiciliare: un servizio del Comune di Torino per i bambini handicappati”
e “Consulenza educativa domiciliare: un servizio per la primissima
infanzia colpita da handicap”, n. 107, 1994 e 142, 2003.
(2) Cfr.
l’editoriale del n. 114, 1996 “Una importante intesa sugli anziani cronici
non autosufficienti tra l’Ordine dei Medici di Torino e il Csa-Comitato
per la difesa dei diritti degli assistiti”. Purtroppo, l’Ordine dei Medici
di Torino non ha assunto iniziative per ottenerne l’attuazione da parte
sia della Regione Piemonte e delle strutture pubbliche e private, sia dei
Medici. Nel prossimo capitolo verranno ricordati gli importanti documenti
approvati dall’Ordine dei Medici di Torino nel 2005, 2006 e 2007. |