PETIZIONE POPOLARE: CHE COSA E’ STATO FATTO, CHE COSA SI
FARA’
(Promemoria dell’incontro del
19 gennaio 2010 tenutosi c/o la
Fondazione promozione sociale onlus
– Via Artisti 36, Torino – con le Associazioni ed i cittadini sostenitori della
petizione popolare)
Martedì 19 gennaio 2010 una nutrita rappresentanza delle associazioni aderenti alla petizione
popolare si è incontrata per fare il
punto sull’attività svolta, i risultati ottenuti e per decidere come proseguire, tenendo conto delle
imminenti elezioni regionali.
Ottenute delibere
regionali “dalla
parte dei diritti degli utenti”, grazie alle associazioni di volontariato
L’attività del Comitato promotore, come
viene ricordato soprattutto per i nuovi arrivati, è in atto dal 2001. Abbiamo iniziato con il contrastare – per
quanto ci è stato possibile – l’introduzione dei Lea
(Livelli essenziali di assistenza sanitaria), che imponevano pesanti oneri a
carico dei malati cronici non autosufficienti. Grazie alle firme raccolte con
la prima petizione popolare
siamo riusciti ad ottenere un posto di rappresentanza al tavolo
regionale in cui si discutono le delibere attuative della normativa sui Lea
(diventati legge con l’entrata in vigore dell’articolo 54 della legge 289/2002),
al fianco delle istituzioni (enti gestori, Asl), dei sindacati e dei rappresentanti
delle strutture di ricovero.
In questo modo è stato possibile
incidere nelle delibere approvate dalla Regione Piemonte e ottenere importanti
diritti per le persone malate croniche e non autosufficienti, che altrimenti
non avevano voce. Ricordiamo:
- la
Dgr 51/2003 sulle cure domiciliari in
lungo assistenza (allegato A) e sulle prestazioni socio-sanitarie per le
persone in situazione di handicap (allegato B, che riguarda i centridiurni e le comunità alloggio);
- la Dgr 17/2005, che ha
introdotto il
nuovo modello di struttura di ricovero per gli anziani non autosufficienti;
- la Dgr 37/2007 che ha
esonerato i parenti degli assistiti dal contribuire al pagamento della retta di
ricovero, che viene integrata in caso di necessità dall’ente gestore dei
servizi socio-assistenziali.
Abbiamo
ottenuto una quota sanitaria rilevante per coprire le prestazioni Lea, con
riduzione dei costi per gli utenti
Merita sottolineare che, solo in Piemonte, grazie proprio
alla pressione esercitata con la nostra petizione popolare, il Servizio sanitario regionale contribuisce
dal 50 al 70 per cento del costo delle prestazioni Lea (che sono un diritto
esigibile) e questo ovviamente comporta una riduzione significativa dei costi
per gli utenti e anche per gli Enti gestori socio-assistenziali, che devono
integrare la retta quando la situazione economica dell’interessato non è
sufficiente.
Buoni
risultati sono stati ottenuti anche con le oltre 26mila firme consegnate
all’On. Mercedes Bresso (ultima consegna il 28 dicembre 2009)
L’attività svolta a sostegno della nuova
petizione popolare è stata notevole: oltre alla raccolta delle firme, quasi
sempre accompagnate anche da dibattiti e incontri, si è lavorato per il suo
allargamento e adesione ad un sempre maggior numero di organizzazioni di
volontariato (al momento sono più di 80 gli aderenti). Inoltre sono stati
coinvolti Consigli Comunali e si sono ottenuti importanti ordini del giorno,
nonché una
delibera di sostegno da parte del Consiglio provinciale della Provincia di
Torino.
Grazie a questo impegno non sono mancati
altri importanti risultati di cui vi abbiamo rendicontato nei numeri precedenti
e che qui riepiloghiamo brevemente nei punti principali:
- Dgr 39/2008, finalizzata
al miglioramento degli standard delle strutture Rsa/Raf (al fine di garantire
un livello minimo accettabile delle prestazioni);
- Dgr 39/2009, che introduce
un contributo regionale alle cure domiciliari in tutto il territorio
piemontese;
- Dgr 38/2009, che impegna
le Asl a realizzare centri diurni per le demenze e la malattia di Alzheimer (entro
il 2010 mille posti) e almeno 500 posti letto nelle Rsa per i Nuclei Alzheimer
temporanei;
- finanziamenti per il convenzionamento di circa 2600 nuovi
posti letto Rsa in tutta la Regione Piemonte;
- risorse per sostenere gli affidamenti di minori
grandicelli o con problemi sanitari e le adozioni difficili;
- investimenti per la realizzazione su tutto il
territorio regionale di centri diurni e comunità alloggio di tipo familiare per
le persone con handicap intellettivo in situazione di gravità.
Altri provvedimenti: il ricoverato non è
più obbligato a firmare il contratto per ottenere il ricovero
Nel gruppo di lavoro Lea, la
rappresentante del Comitato promotore della petizione popolare è riuscita a
ottenere importanti punti a tutela dei diritti degli utenti. Ad esempio –
grazie proprio alla nostra presenza – gli utenti (o chi li rappresenta) non
dovranno più
firmare contratti (a volte capestro) con le strutture private per ottenere il
ricovero del proprio familiare. E’ passato il principio che gli utenti non sono
persone ricoverate in una struttura alberghiera, che scelgono autonomamente, ma
malati inviati dall’Asl in una struttura accreditata con il Servizio sanitario
regionale, di cui l’ente pubblico continua ad avere la responsabilità e
titolarità.
E’ quanto stabilisce la recente Dgr 44/2009, che definisce i rapporti contrattuali tra
Asl/Enti gestori socio-assistenziali e le strutture private accreditate per la
gestione dei servizi socio-sanitari che interessano gli anziani cronici non
autosufficienti e/o malati di Alzheimer, le persone con handicap, i minori. Un
commento più approfondito sarà riportato successivamente. La Deliberazione
della Giunta Regionale è del 7 dicembre 2009 ed è stata pubblicata sul
Bollettino Ufficiale n. 50 del 17 dicembre 2009 e contiene già importanti
chiarimenti in merito alla questione degli aumenti delle rette, del pagamento
dei farmaci, del trasporto in ambulanza, dei pannoloni: tutti a favore
dell’utente.
Siamo anche in attesa di un’altra
importante deliberazione regionale che, a fianco di un aumento delle rette di
ricovero per il recepimento degli aumenti del costo del lavoro, dovrebbe però definire
il regolamento tipo, che ogni
struttura è obbligata a consegnare all’utente (o a chi lo rappresenta), che
dovrebbe finalmente porre fine alla lunga lista di richieste illegali finora
avanzate ai ricoverati, che ignoravano i loro diritti. Auspichiamo che sia
approvato al più presto.
Finalmente
il Comune di Torino investe in nuove Rsa
Tenuto conto della gravità della
situazione torinese (oltre 2000 persone in attesa di un posto letto; moltissimi
ricoverati anche a 70-100 chilometri di distanza), molte iniziative erano state messe in campo
(presidi, audizioni, volantinaggi, incontri con il Consiglio). Finalmente il Comune
di Torino ha programmato nuove strutture residenziali per anziani malati
cronici non autosufficienti per circa 650 posti letto attraverso lo strumento
della concessione.
Ottenute delibere che garantiscono il
diritto esigibile alle prestazioni socio-assistenziali
Sono in tutto sei gli Enti gestori socio-assistenziali
che ad oggi hanno recepito la legge regionale. Purtroppo non è invece ancora approvato
il piano regionale triennale 2010-2012 sui servizi sociali, che riprende molti
aspetti contenuti nella petizione popolare.
Le richieste
ancora aperte
L’incontro prosegue con l’esame punto
per punto della petizione per concordare le richieste da mettere a punto per la
nuova Giunta Regionale, perché è unanime la volontà di proseguire il cammino
avviato, visti i buoni risultati fin qui raggiunti.
Ecco quanto è stato concordato e che
verrà sviluppato in un prossimo documento che vi verrà inviato al più presto
per un parere:
- Sul riconoscimento del diritto
alle cure domiciliari, la dgr 39/2009 è stata una conquista: perché ha introdotto in
maniera omogenea su tutto il territorio regionale le cure domiciliari
attraverso gli assegni di cura e per l’importante riconoscimento del
volontariato intrafamiliare.
La delibera regionale evidenzia però una
serie di limiti che occorrerà affrontare (bassi importi erogati, assorbimento dell’indennità
di accompagnamento, tempi lunghi di erogazione della prestazione, …).
Pertanto le prossime richieste all’Amministrazione
regionale saranno le seguenti: aumento degli importi forfetari erogati alla
famiglia, esclusione dell’indennità di accompagnamento dal calcolo delle
disponibilità dell’utente, celeri tempi di accesso alle prestazioni,
coinvolgimento nel piano di assistenza del medico di base, possibilità dello
stesso familiare di essere assunto come assistente familiare.
- Sulle strutture di ricovero, rimane
il nodo critico della vigilanza. Attualmente vi è conflitto di interesse in
quanto gestore e controllore coincidono (Asl/Comuni).
In tal senso rimane valida la richiesta
all’Amministrazione regionale, già contenuta nella precedente petizione, che
prevede il trasferimento a livello della Provincia delle funzioni di controllo
socio-sanitario e assistenziale.
- Per quanto concerne i Centri diurni
Alzheimer, l’importante delibera della Giunta regionale n. 38/2009 ha previsto
la realizzazione complessiva di 1000 nuovi posti di centro diurno sul territorio
piemontese.
Occorrerà seguirne l’attuazione, a
partire dalla ricerca di terreni su cui costruire o edifici da ristrutturare,
per la loro apertura. Inoltre si ritiene giusto riproporre alla nuova Amministrazione
regionale la completa gratuità del trasporto e della mensa, al fine di assicurare
la fruizione del servizio in alternativa al ricovero in Rsa.
- Sulla psichiatria è stato
avviato di recente un gruppo di lavoro per valorizzare il ruolo di cura della
famiglia e sostenere le cure domiciliari. Si proseguirà in tal senso anche col
coinvolgimento della Società italiana di psichiatria del Piemonte e Valle
d’Aosta. Restano valide le richieste della precedente petizione popolare.
- Le richieste relative all’handicap
in situazione di gravità e quelle per i minori con nuclei familiari in
difficoltà saranno riviste sia tenendo conto di quanto ottenuto, sia
dell’impegno regionale di revisione della normativa di riferimento per quanto
concerne le strutture di ricovero, assunto a fronte delle nostre richieste. In
particolare si punterà per ottenere l’impegno a non autorizzare il
funzionamento di strutture
con più di 10 posti letto per giovani e adulti in situazione di handicap e
perché sia avviata la realizzazione di risposte diurne e residenziali con
titolarità sanitaria per le persone con problemi sanitari prevalenti associati
a minorazioni.
Collegamento
con altre iniziative
-
Viene ricordata l’importante iniziativa che vede insieme Forum del
Volontariato, Forum del Terzo settore e Csa (Coordinamento sanità e assistenza
fra i movimenti di base) ed altre singole organizzazioni, rappresentanti di più di 60mila soggetti tra
volontari e operatori (volontariato, promozione sociale, associazionismo e
cooperazione sociale) che hanno avviato negli ultimi mesi un percorso di
riflessione insieme, consci che il quotidiano contatto con i cittadini in
difficoltà impone la necessità, non più rinviabile, di un impegno comune per
far fronte alle emergenze sociali.
A seguito di tale impegno le suddette organizzazioni
no-profit hanno incontrato a fine novembre 2009 la Presidente della Giunta
della Regione Piemonte On. Mercedes Bresso presentando un documento a firma congiunta titolato: “Un modello di società fondata su
responsabilità, solidarietà, diritti, rispetto della dignità umana” e
avanzando le seguenti richieste: certezza di risorse per i servizi
socio-sanitari afferenti ai Lea (Livelli essenziali di assistenza); necessità
di un bilancio preventivo 2010 che registri importi di spesa pari all’effettivo
fabbisogno, comprensivo dei maggiori costi emersi al di là di quanto realmente
stanziato nel 2009; introduzione a livello regionale di un “minimo vitale”;
specifica azione volta alla semplificazione amministrativo/burocratica, che
grava in particolare sugli enti del Terzo settore, nonché alla riduzione degli
sprechi.
Nell’ambito delle attività delle
organizzazioni sopra citate trovano pertanto spazio le richieste presenti nella
Petizione popolare.
Peraltro l’obiettivo di lungo termine
che la Fondazione Promozione sociale si è posto è quello di ottenere una
delibera che preveda annualmente uno stanziamento di fondi per promuovere la
conoscenza dei cittadini in merito ai propri diritti sociali (sanità, scuola,
lavoro, casa, trasporti, assistenza…) al fine di poterli esigere nel momento
del bisogno, ovvero nel caso in cui sopraggiunga una condizione di non
autosufficienza per sé o per un proprio congiunto, al chiaro intento di
prevenire l’emarginazione sociale dei soggetti coinvolti; favorire la comprensione delle difficoltà dei
soggetti deboli, perché non autonomi e non in grado di difendersi, per
promuovere la loro accoglienza nei servizi stessi del territorio.
Perché
inviare una nuova cartolina a Bresso e Cota, candidati regionali
Si decide di procedere alla stampa delle
nuove cartoline da inviare ai due principali candidati alla presidenza della
Regione Piemonte, On. Bresso e On. Cota, per sensibilizzare entrambi sulle
tematiche e sulle esigenze portate avanti dal Comitato promotore ed evidenziare
che le risorse disponibili in sanità
devono considerare anche l’ambito delle
prestazioni socio-sanitarie: i Lea sono
prestazioni che il Servizio sanitario deve garantire (art. 54, legge 289/2002).
LE
NUOVE CARTOLINE – qui allegate – SONO DISPONIBILI PRESSO VIA ARTISTI 36.
SU RICHIESTA POSSIAMO ANCHE SPEDIRLE A CHI NON È DI TORINO E VORRÀ DIFFONDERLE.
Le cartoline possono essere distribuite
a soci, parenti, amici, colleghi. Utilizziamo convegni e incontri che
richiamino i temi della cartolina. Possono essere spedite oppure raccolte dalle
associazioni che le faranno pervenire ai Candidati, anche con lettere di
accompagnamento che sollecitano la questione che più sta a cuore.
INVIA LE CARTOLINE A BRESSO E A COTA =>
L’iniziativa delle cartoline a Bresso e a Cota proseguirà sino a fine marzo 2010.
Successivamente alle elezioni regionali,
si propone di continuare con iniziative simili da definirsi (per esempio una
nuova cartolina che richiami l’attività della petizione popolare, o altro).