Notiziario della Fondazione promozione sociale  169/2010

 

ATTIVITÀ SVOLTA NELL’ANNO 2009

 

Difesa casi individuali

La Fondazione svolge un’attività di difesa dei casi singoli, che prevede anche il ricevimento delle persone nei casi in cui gli interessati abbiano difficoltà ad utilizzare le informazioni reperibili sul nostro sito (www.fondazionepromozionesociale.it) in modo autonomo. Grazie anche all’assunzione dal mese di giugno di un segretario a tempo pieno, questa attività è stata rinforzata. Complessivamente sono stati seguiti, con l’apertura della relativa pratica, 216 casi di persone che hanno chiesto il nostro appoggio per opporsi alle dimissioni da ospedali o case di cura convenzionate di un loro familiare colpito da malattie croniche invalidanti: adulti e anziani cronici non autosufficienti, persone dementi e/o con Alzheimer, malati psichiatrici gravi. Di questi, 43 hanno riguardato persone con malattia psichiatrica grave, ovvero con limitata o nulla autonomia.

Rilevante è stato il numero di accessi al sito. Dal 1° luglio, data  in cui è stato avviato il conteggio, al 31 dicembre 2009, i visitatori sono stati 4.222 con una media giornaliera di 60. Il dato cresce sensibilmente quando i quotidiani locali pubblicano nostre lettere sull’argomento.

Sono aumentate anche le pratiche seguite per corrispondenza (telefono, fax, e-mail) con le altre province piemontesi e in altre realtà extra Piemonte: Varese, Catanzaro, Milano, Latina, Como, Viterbo, Bologna, Treviso.

Per tutte le situazioni seguite si è ottenuta la continuità terapeutica per il malato che, a seconda dei suoi bisogni, ha potuto proseguire le cure in ambito ospedaliero fino al ricovero definitivo in una struttura socio-sanitaria (Rsa, Residenza sanitaria assistenziale) oppure rientrare al domicilio.

Più complessa è la risposta per i casi psichiatrici, specialmente se si tratta di giovani adulti. Infatti per alcuni la pratica è ancora aperta.

 

Nuova lettera fac-simile per opporsi alle dimissioni: inserita la richiesta per le cure domiciliari

La Fondazione ha modificato la lettera fac-simile predisposta per opporsi alle dimissioni dalle strutture sanitarie introducendo anche la facoltà di richiedere la prosecuzione della continuità terapeutica con le cure domiciliari. Questo si è reso necessario  a seguito dell’approvazione della delibera della giunta della Regione Piemonte n. 39/2009[1], che ha riordinato le prestazioni domiciliari nella Regione Piemonte ed ha previsto l’erogazione di contributi economici anche ai familiari che provvedono direttamente ad accudire i loro congiunti anziani cronici non autosufficienti.

La Fondazione ha seguito in particolare il caso di un familiare che si è opposto alle dimissioni della madre non autosufficiente, mentre nel contempo ha richiesto all’Asl di attivare l’intervento domiciliare con l’erogazione dell’assegno di cura. La vertenza con l’Asl è durata otto mesi, durante i quali l’ammalato ha proseguito le cure nella casa di cura convenzionata. Alla fine, con il nostro appoggio, la signora è tornata a casa con un contratto nel quale l’Asl e il Consorzio socio-assistenziale garantiscono le prestazioni di loro competenza e sono precisati i compiti dei familiari[2].

 

Richieste illecite agli assistiti e ai loro familiari di pagamenti non dovuti

La delibera della giunta della Regione Piemonte n. 37/2007[3], con la quale la Regione Piemonte ha stanziato 5 milioni di euro annui agli Enti gestori delle attività socio-assistenziali a condizione che essi non richiedano alcun contributo ai parenti degli anziani non autosufficienti, ha sicuramente prodotto un significativo cambiamento nella Regione. Infatti oramai gli enti gestori dei servizi socio-assistenziali, su richiesta degli interessati, integrano le rette di ricovero, o quelle delle prestazioni domiciliari, quando l’utente non è in grado di far fronte all’intero pagamento della sua quota a carico, calcolato in base alla sua disponibilità economica.

Tuttavia la mancanza di un regolamento[4] scritto per gli utenti, contenente diritti e doveri e il dettaglio delle prestazioni comprese o non comprese nella retta, che la Regione non ha ancora provveduto a deliberare, ha permesso il fiorire di richieste illegali di pagamenti extra per prestazioni che sovente sono  già comprese nella retta di ricovero[5], con importi  che si aggirano sui 200/300 euro al mese, quasi mai accompagnati da pezze giustificative.

Molta parte dell’attività di difesa della Fondazione si è concentrata pertanto nella raccolta di segnalazioni e nella predisposizione delle contestazioni scritte alla luce di quanto previsto dalla normativa nazionale e regionale. Un particolare sostegno è stato assicurato dal Difensore civico regionale del Piemonte.

Continuano invece le richieste illecite di pagamenti da parte degli Enti pubblici nelle altre regioni. La Fondazione ha seguito numerosi casi e di alcuni ne ha riferito su questa rivista[6].

 

Promozione dei diritti delle persone non autosufficienti

 

Atttività redazionale

·       Redazione articoli per la rivista Prospettive assistenziali e per il bollettino di informazione Controcittà.

·       Invio di lettere, precisazioni e segnalazioni riportate dai quotidiani La Stampa (Lettere al Direttore  30 settembre 2009, 14 agosto 2009, 10 dicembre 2009), Torinosette (La Stampa, 6 febbraio 2009); Nonsolocontro (tutti i numeri del 2009); TuttoBiellese, 21 agosto 2009; Q12, n. 9, ottobre 2009.

·       Collaborazione con l’Anfaa per l’edizione dell’opuscolo Come raccontare e raccontarsi… L’adozione e l’affidamento familiare a scuola, realizzato con il contributo della Regione Piemonte, dell’Asl e del Consorzio socio-assistenziale di Casale Monferrato (aprile 2009).

·       Rilancio della “Campagna informativa sul diritto alle cure sanitarie degli anziani malati cronici non autosufficienti e delle persone colpite da demenza senile” (maggio 2009).

·       Partenariato nel progetto dell’Associazione Asvad (Associazione solidarietà e volontariato a domicilio), per la ristampa aggiornata dell’opuscolo informativo sui diritti dei malati di Alzheimer e altre demenze  (23 ottobre).

 

Partecipazione a seminari e convegni

La presenza della presidente o di altri membri del Consiglio di amministrazione della Fondazione promozione sociale in qualità di relatori è stata richiesta: all’Assemblea del Consiglio dei Seniores della Città di (Torino, 17 febbraio); al Gruppo di volontariato vincenziano di Lucento (10 marzo); agli incontri promossi dallo Spi Cgil di Torino per la presentazione de “Lo sportello dei diritti delle persone malate e non autosufficienti”a Collegno (6 febbraio) e Torino (20 maggio); all’Università della terza età, sezione di Buttigliera Alta (21 marzo) e di Rosta (24 ottobre); ai convegni “Il malato anziano nel percorso terapeutico assistenziale” promosso dalla Casa di cura Villa Ida di Lanzo (28 maggio); “Quando la coscienza se ne va: il caso dell’Alzheimer”, organizzato dall’Associazione Alzheimer Piemonte a Torino (22 settembre); all’assemblea dei soci della Legacoop Piemonte (25 settembre); “La scuola dell’accoglienza”, promosso dall’Anfaa con il patrocinio della  Regione Lombardia a Milano (16 ottobre); al convegno dell’Anfaa di Torino realizzato con il patrocinio della Regione Piemonte, “Adozione e affidamento familiare a lungo termine. Riflessioni e proposte dalla parte dei minori” (9 novembre); all’incontro dell’Associazione malati di Alzheimer di Chieri (14 novembre); al seminario “Famiglie e dipartimenti di salute mentale” organizzato dalla Società Italiana di Psichiatria, sezione regionale Piemonte e Valle d’Aosta e dall’Asl To1 (16 dicembre).

 

Attività di consulenza e segreteria

È stata assicurata:

·       all’Utim (Unione per la tutela degli insufficienti mentali), per la realizzazione del convegno regionale “Handicap intellettivo: come garantire una reale integrazione alle persone con limitata o nulla autonomia. Riflessioni, esperienze, proposte”, tenutosi a Torino con il patrocinio della Regione Piemonte (9 ottobre);

·       alle associazioni promotrici della petizione popolare per quanto concerne l’appoggio logistico con la messa a disposizione del  proprio personale per il lavoro di segreteria, del salone Sessano per gli incontri e dell’attività della presidente per i gruppi di lavoro regionali; nonché per la redazione della sintesi dei risultati ottenuti e l’ideazione e la stampa della “Cartolina per Bresso” (settembre-dicembre).

 

Costituzione del gruppo di lavoro per la difesa dei malati psichiatrici

La Fondazione si è adoperata per la costituzione di un gruppo specifico di associazioni per la tutela dei diritti dei malati psichiatrici con limitata o nulla autonomia, che ha deciso di approfondire i punti della petizione popolare. In particolare sono stati predisposti:

·       un depliant di quattro pagine contenente informazioni per la difesa dei diritti dei malati psichiatrici con limitata o nulla autonomia in collaborazione con l’associazione Diapsi (Difesa ammalati psichiatrici) di Torino e le organizzazioni che hanno promosso la petizione popolare Avo, Associazione volontari ospedalieri; Alzheimer Piemonte; Cpd, Consulta per le persone in difficoltà; Gruppo di volontariato vincenziano; Conferenza San Vincenzo de’ Paoli; Sea Italia, Servizio emergenze anziani; Utim, Unione per la tutela degli insufficienti mentali; Anfaa, Associazione famiglie adottive e affidatarie (marzo 2009);

·       un documento per la valorizzazione del volontariato intrafamiliare con il coinvolgimento della Società italiana di psichiatria, sezione del Piemonte e Valle d’Aosta (dicembre 2009).

 

Progetti culturali

Sono proseguite le attività della Fondazione per coinvolgere il settore culturale anche nel campo della promozione dei diritti delle fasce più deboli della popolazione. Al riguardo si sono promossi i seguenti progetti:

·       “Guarire dalla bullonite si può” (Torino, Teatro Araldo, 7 aprile);

·       “Difendere i diritti deboli” (Torino, Biennale Democrazia, Cinema Massimo, 25 aprile);

·       “Un film per difendere i (nostri) diritti deboli” presentato al Comitato Italia 150 e all’Assessorato alla cultura della Città di Torino (1° ottobre).

 

Adempimenti relativi all’articolo 16 dello Statuto (tutela specifica)

In relazione alle situazioni specifiche prosegue l’interessamento della Fondazione nei riguardi dei signori L.P, A.D. e L.V. i quali hanno disposto donazioni modali.

Nuovi approfondimenti su casi personali sono stati messi a punto con la signora G.A. e la signora B.P. ai quali la Fondazione ha fornito la consulenza necessaria per predisporre l’atto di designazione di un tutore di fiducia in caso di non autosufficienza improvvisa, assicurando la propria consulenza gratuita. Con il signor A.G. è stato avviato un percorso analogo con la ricerca al momento di un tutore di fiducia da designare.

La signora B.R. ha predisposto un lascito testamentario che la Fondazione ha accettato alle condizioni dettate dall’interessata. Al momento anche per questa persona si sta ricercando un tutore di fiducia che, se non reperibile nell’ambito familiare, verrà individuato tra le persone che collaborano con la Fondazione.

Sul tema “Come tutelare noi stessi (e/o i nostri cari) in caso di non autosufficienza” è stato organizzato un incontro di approfondimento il 13 marzo presso la sede della Fondazione.

Un altro incontro di approfondimento è stato realizzato ad aprile dall’Associazione tutori volontari per conto della Fondazione, con due famiglie di giovani adulti con handicap intellettivo non grave, per le questioni inerenti la nomina di un amministratore di sostegno.

In data 2 dicembre è stato inserito nel sito www.personaedanno.it a cura di Paolo Cendon il richiamo al disegno di legge n. 774 “Modifica al codice civile in materia di tutela temporanea della salute dei soggetti impossibilitati a provvedervi personalmente”, di iniziativa dei Senatori Antonino Caruso e Franco Mugnai (12 giugno 2008) su un testo base predisposto dall’Associazione promozione sociale, che continua a seguirne l’iter parlamentare per conto della Fondazione.



[1] Si tratta della Deliberazione della Giunta Regionale 6 aprile 2009, n. 39-11190 “Riordino delle prestazioni di assistenza tutelare socio-sanitaria ed istituzione del contributo economico a sostegno della domiciliarità per la lungoasssistenza di anziani non autosufficienti. Estensione dei criteri per la compartecipazione al costo delle prestazioni di natura domiciliare di cui alla Dgr n. 37-6500 del 23 luglio 2007”.

[2] La vicenda è riportata nell’articolo “Impegni sottoscritti dall’Asl To3 e dal Cisap con un parente per la cura a domicilio di una anziana non autosufficiente” pubblicato su questo numero della rivista.

[3] Il riferimento è alla Deliberazione della Giunta Regionale del Piemonte del 23 luglio 2007, n. 37-6500 “Criteri per la compartecipazione degli anziani non autosufficienti al costo della retta e criteri per l’erogazione degli incentivi previsti dalla deliberazione della Giunta regionale 2-3520 del 31 luglio 2006 a favore di comuni ed enti gestori”.

[4] Il regolamento doveva essere predisposto dalla Regione Piemonte ai sensi della Dgr n. 17/2005.

[5] La Fondazione ha predisposto una nota informativa, riportata sul notiziario pubblicato nel n. 164/2008 di questa rivista, in attesa di ottenere l’approvazione di un regolamento tipo dalla Regione Piemonte.

[6] Cfr. “Delibera del comune di Pavia: imposizione vessatoria illegittima per l’accesso ai centri diurni dei soggetti con grave handicap intellettivo”, Prospettive assistenziali, n. 168/2009;  “Contributi economici illegittimamente pretesi dalla Regione Toscana: ‘Errare umanum est,  perseverare diabolicum’”, Ibidem, n. 167/2009; “Il responsabile dei servizi sociali del comune di Cologno Monzese insiste sulla violazione delle norme sulle contribuzioni economiche”, “Emarginante la normativa della Provincia autonoma di Bolzano concernente gli anziani non autosufficienti”, “Appello al nuovo presidente dell’Anci”, Ibidem, n. 166, 2009; “La Regione Emilia Romagna continua a violare le leggi sulle contribuzioni economiche”, Ibidem, n. 165, 2009.