emoriale delle vittime dell'emarginazione sociale

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  Le persone in carrozzella devono viaggiare nei bagagliaI DEI TRENI

HANDICAP



Tratto dalla rubrica Specchio nero di Prospettive assistenziali n. 13/1971


Come risulta dagli atti parlamentari del 30 ottobre 1970, rispondendo all’interrogazione n. 3-03417 presentata dall’On. Cesarino Niccolai, il Sottosegretario di Stato per i trasporti Cengarle aveva precisato che «il trasporto delle persone invalide, unitamente al proprio mezzo di locomozione, è consentito, nei limiti dello spazio disponibile, nei bagagliai dei treni viaggiatori».

il Sottosegretario aveva aggiunto che: «allo stato attuale le caratteristiche del materiale rotabile non prevedono, nei bagagliai, speciali ambienti isolati da riservare ai trasporti particolari in argomento, per cui, nonostante l’interessamento del personale ferroviario, non si possono escludere situazioni di disagio».

Dunque le persone in carrozzella erano considerate dei pacchi e subivano pertanto non solo la segregazione nei bagagliai privi di servizi igienici, ma anche le conseguenze del freddo gelido e del caldo afoso.

Trascorsi dieci anni senza alcun cambiamento, le Ferrovie dello Stato avevano proposto ai propri dipendenti il versamento di 150 lire al mese per finanziare iniziative non precisate «a favore dei figli e dei congiunti handicappati dei ferrovieri».

Ancora una volta non diritti ma elemosine con ampia pubblicazione dei giornali e l’adesione di organizzazioni sindacali.


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