HANDICAP: UN’ESPERIENZA DI COLLABORAZIONE POSITIVA

TRA AGENZIE FORMATIVE E CENTRI PROVINCIALI PER L’IMPIEGO

GAUDENZIO COMO (*)

 

 

Premessa (**)

L’inserimento lavorativo delle persone con handicap, con limitata autonomia e conseguente riduzione delle capacità operative, continua ad essere un grande problema anche con la legge 68/1999.

Certamente il collocamento mirato, recepito dalla suddetta normativa, ha favorito l’assunzione di migliaia di giovani che hanno una minorazione tale da non compromettere la loro piena capacità lavorativa.

In questo caso sono le stesse aziende, soggette all’assunzione di quote d’obbligo, a cercare queste persone, specialmente se provviste, come spesso sono, di qualifiche, diplomi e anche lauree.

Assai diverso è invece il quadro per chi ha una riduzione delle capacità lavorativa, come le persone con handicap intellettivo o fisico e/o sensoriale con limitata autonomia.

Questi soggetti sono a forte rischio di esclusione sociale perché sono ovviamente scarse le mansioni idonee al loro collocamento lavorativo. Sovente non hanno neppure acquisito autonomia e capacità specifiche spendibili nel mercato del lavoro, nonostante abbiano frequentato anche la scuola superiore.

Hanno ottenuto quasi sempre molto sul piano della crescita personale e della socializzazione, ma raramente la scuola superiore mette questi allievi in condizione di misurarsi con se stessi ai fini di un’occupazione lavorativa, ad esempio con percorsi integrati con la formazione professionale regionale.

 

Il corso di formazione al lavoro

della Regione Piemonte

Anche a seguito delle sollecitazioni del Csa (Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base) di Torino, da alcuni anni la Regione Piemonte, Assessorato alla formazione professionale, allo scopo di migliorare la preparazione di questi giovani, ha attivato specifici corsi di formazione al lavoro (Fal) rivolti a soggetti con handicap fisici, sensoriali e intellettivi con limitata autonomia e ridotte capacità lavorative che, al termine del percorso scolastico e formativo (e cioè dopo i 18 anni), non sono ancora pronti per il collocamento al lavoro.

Con i corsi Fal si cerca di assicurare al giovane un’occasione di formazione, mirata all’apprendimento di quelle specifiche mansioni richieste dall’azienda che, se tutto procede bene, dovrebbe assumerlo al termine del periodo di tirocinio, ai sensi della legge 68/1999.

Il corso Fal per funzionare al meglio dovrebbe poter contare sulla piena collaborazione dei Centri provinciali per l’impiego (Cpi). Questi ultimi, infatti, sono i soli incaricati di segnalare alle agenzie formative (che organizzano i corsi Fal) le aziende “scoperte” ai sensi della legge 68/1999, nonché le mansioni richieste.

Il corso Fal prevede una parte considerevole di ore di attività da svolgere direttamente in azienda, appositamente per “imparare” la mansione richiesta.

È quindi un’opportunità concreta per lo stesso interessato che può valutare le sue reali capacità e permette nel contempo all’azienda di conoscere il giovane senza dover sostenere oneri a suo carico.

Purtroppo la collaborazione dei Cpi non è scontata e, tanto meno, obbligatoria.

In molti casi i corsi Fal non sono stati neppure attivati dalle agenzie formative a causa della mancata segnalazione, da parte dei Cpi, delle aziende a cui inviare in tirocinio i potenziali allievi.

Tutto questo ha fatto sì che i corsi Fal non siano stati assicurati a tutti, e molti giovani in situazione di handicap e con limitata autonomia hanno perso un’importante opportunità per la mancata collaborazione del Cpi.

Le persone con handicap intellettivo sono le più penalizzate perché, persa questa ulteriore opportunità, sono spesso finite in circuiti assistenziali o, peggio ancora, sono rimaste a casa, senza alcuna attività, escluse da ogni forma di relazione sociale che non sia la loro famiglia.

 

L’iniziativa della Provincia di Torino

Per ovviare a questo pericolo, l’Assessorato alla formazione professionale della Provincia di Torino, in collaborazione con il Servizio inserimento lavorativo disabili della stessa Provincia, ha deciso, nell’interesse preminente dell’utenza debole coinvolta, di intervenire in considerazione delle sue titolarità nei confronti dei Cpi e della programmazione dei corsi Fal.

Al fine di superare diffidenze e ostacoli tra enti non obbligati – purtroppo – ad operare insieme, ha predisposto, a partire dall’anno formativo 2006-2007, il finanziamento prioritario dei corsi Fal a condizione che, già nella fase di ideazione e programmazione, venisse prevista la collaborazione congiunta dei Cpi del territorio.

Nell’articolo che segue, Gaudenzio Como, referente per il Servizio di formazione professionale della Provincia di Torino degli interventi per le persone disabili, spiega come concretamente si è agito e traccia un primo bilancio dell’esperienza ritenuta positiva, anche se permangono alcune criticità in merito alle quali lo stesso Autore avanza alcune proposte.

Certamente condivisibile è la richiesta che sia la Provincia di Torino, titolare delle competenze in materia di lavoro e formazione professionale, ad assumere un ruolo più incisivo di indirizzo politico al fine di tutelare maggiormente le persone con limitata autonomia e quindi a maggior rischio di esclusione sociale, nei casi in cui, al termine del percorso scolastico e formativo, non venga loro assicurato il lavoro.

 

 

L’esperienza dei corsi di formazione al lavoro per disabili

della Provincia di Torino nell’anno formativo 2006-2007

 

Per meglio finalizzare gli interventi di formazione professionale per disabili all’inserimento lavorativo, l’apposito servizio della Provincia di Torino ha inserito nel Bando mercato del lavoro 2006/2007 una specifica priorità per i corsi di formazione al lavoro (v. tabella 1).

Detta priorità prevedeva tre aspetti specifici di collaborazione tra agenzia formativa e centri per l’impiego:

1) la mansione lavorativa oggetto del corso doveva essere definita congiuntamente;

2) gli allievi venivano individuati prioritariamente dal Cpi tra i disabili iscritti al collocamento mirato;

3) le aziende sede di stage erano scelte il più possibile tra quelle soggette agli obblighi previsti dalla legge 68/1999.

 

L’ipotesi progettuale, che sottintendeva la priorità sopra ricordata, prevedeva anche che al termine dei corsi Fal gli allievi più idonei potessero usufruire di un progetto individualizzato di inserimento lavorativo, finanziato con il Fondo regionale disabili (Frd), presso le aziende in cui avevano svolto lo stage, gestito possibilmente dalle agenzie formative che avevano realizzato il corso.

Con queste caratteristiche sono stati complessivamente approvati e finanziati (per l’anno formativo 2006/2007) 24 corsi Fal, di cui 16 con la suddetta priorità, perché realizzati in collaborazione con i Cpi.

Il servizio della formazione professionale della Provincia di Torino, di concerto con il servizio inserimento lavorativo disabili, ha ritenuto di accompagnare detti corsi sin dal loro avvio, trattandosi di una sperimentazione innovativa.

È nato così il Coordinamento Fal, che comprende il sottoscritto, in quanto funzionario di riferimento, e i rappresentanti (un insegnante per corso) di tutti i corsi Fal (anche quelli ai quali non era stata riconosciuta la priorità).

Il Coordinamento si è posto i seguenti obiettivi:

1) presidiare/accompagnare la sperimentazione facilitando la definizione e lo scambio, in corso d’opera, di buone prassi;

2) facilitare, in corso d’opera, l’integrazione tra lavoro (Cpi/Fp-enti gestori della formazione professionale);

3) favorire la costruzione di progetti relativi al Frd;

4) avere elementi significativi per la riprogrammazione degli interventi di formazione professionale per i disabili sul nuovo programma operativo regionale (Por) 2007/2013;

5) sperimentare strumenti/modalità di monitoraggio qualitativo delle attività formative per i disabi-
li (1).

Interessanti sono le risultanze emerse dalle griglie di monitoraggio qualitativo compilate alla fine dei corsi Fal 2006-2007 dalle agenzie formative.

 

Elaborazione delle griglie di monitoraggio

prodotte dai Cfp

Dati quanto/qualitativi sui corsi Fal realizzati nell’anno formativo 2006/2007

Corsi Fal attivati: 24

Corsi Fal attivati (con priorità Cpi): 16

Cpi coinvolti: 11 (Torino, Settimo Torinese, Chieri, Moncalieri, Venaria, Susa, Ciriè, Cuorgnè, Orbas­sano, Pinerolo, Ivrea )

Numero allievi: 216

Percentuale allievi con invalidità civile (= o > 46%): più del 90%

Tipologie disabilità allievi:

• disabilità fisica n. 27 (12,5%)

• disabilità sensoriale n. 10 (4,6%)

• disabilità intellettiva n. 101 (46,7%)

• disabilità psichiatrica n. 46 (21,2%)

• esiti da trauma cranico e cerebrolesioni acquisite n. 11 (5,0%)

pluriminorazioni n. 21 (9,7%)

Allievi che avevano già frequentato corsi Fal: n. 29

Allievi che avevano già frequentato corsi prelavorativi: n. 18

Rapporto con Cpi per individuazione delle mansioni lavorative perseguite dai corsi

La figura professionale oggetto del corso è stata per lo più scelta dai Cfp; in 10 casi è stata però individuata con i Cpi, di cui 6 con la collaborazione di altri attori territoriali (Consorzi socio-assistenziali, Asl/Dsm, Dipartimenti di salute mentale e scuole medie superiori).

Rapporto con Cpi per individuazione allievi

Solo in 5 casi gli allievi sono stati individuati esclusivamente dai Cfp; per i restanti corsi Fal gli allievi sono stati scelti dalla rete che supporta la realizzazione dei corsi (Consorzi socio-assistenziali, Asl/Dsm, scuole medie superiori, associazioni, cooperative sociali, ecc. ) con un ruolo attivo dei Cpi.

 

Rete a supporto della realizzazione

del corso Fal e rapporti di coordinamento

tra i partners (formali e informali)

Tutti i corsi sono stati realizzati in una dimensione di rete che coinvolge i tradizionali partner degli interventi formativi per disabili, con il coinvolgimento formale e attivo dei Cpi; molti corsi si avvalgono di accordi preesistenti tra i partner, anche se non mancano alcuni accordi creati proprio per la realizzazione dei corsi. I rapporti tra gli attori delle reti appaiono per lo più continuativi e proficui e in molti casi sono anche di tipo strutturato e formalizzato (coordinamenti periodici, ecc.).

 

Collaborazione tra Cpi e agenzie formative

per la ricerca di stages nelle aziende soggette

agli obblighi della legge 68/1999

Questa è forse la fase più significativa per valutare l’effettiva validità della “priorità” inserita nel Bando mercato del lavoro 2006/2007 per i corsi Fal perché è partendo dall’individuazione di sedi di stages idonee, tra le aziende soggette agli obblighi della legge 68/1999, che si può ipotizzare realmente, alla fine dei percorsi formativi, l’attivazione di progetti individualizzati di inserimento lavorativo a valere sul Frd.

Da quanto emerge dalle griglie compilate dai Cfp, ma soprattutto da quanto affermato in sede di coordinamento nell’incontro del 7 febbraio 2007 dagli operatori della formazione professionale, la realtà si presenta “a macchia di leopardo”, con realtà in cui i rapporti sono molto proficui (in alcuni casi innovativi e prefiguranti “buone prassi” standardizzabili e diffusibili) e altre in cui si fa più fatica a costruire dinamiche di effettiva collaborazione in ordine a questo obiettivo. Una riflessione a parte, per le sue caratteristiche e complessità, riguarda la realtà di Torino, che non può probabilmente essere affrontata senza il coinvolgimento dei servizi competenti comunali.

 

Esiti formativi

Da una prima lettura dei dati emerge una tenuta complessiva degli allievi disabili nella frequenza dei corsi e una valutazione formativa complessivamente soddisfacente. I corsi Fal sono stati una occasione importante per l’introduzione di alcune innovazioni metodologiche.

 

Esiti occupazionali

A seguito della rilevazione, effettuata tra luglio e settembre 2007 in sede di compilazione conclusiva delle griglie di monitoraggio quantitativo e qualitativo, emerge la seguente situazione relativa agli inserimenti lavorativi degli allievi che hanno frequentato i corsi Fal:

• inserimenti in imprese/enti pubblici: 4 tirocini Cpi + borse lavoro;

• inserimenti in imprese private: 8 tirocini Cpi + borse lavoro, 3 assunzioni a tempo indeterminato, 5 assunzioni a tempo determinato, 1 assunzione con contratto di apprendistato;

• inserimenti in cooperative sociali: 1 assunzione a tempo indeterminato, 2 tirocini Cpi + borse lavoro, 1 assunzione proposta ma rifiutata dalla famiglia per evitare la perdita della pensione di invalidità;

• altro: 2 tirocini + borse attivati dai servizi socio-assistenziali, 3 avvio ai “percorsi del Por disabili”.

In totale, dopo un mese dal termine dei corsi, si sono registrate:

• 4 assunzioni a tempo indeterminato;

• 5 assunzioni a tempo determinato;

• 1 assunzione con contratto di apprendistato;

• 1 assunzione rifiutata da famiglia;

• 16 tirocini + borse lavoro;

• 3 avvii “percorsi Por disabili”.

Sono stati inoltre segnalati come possibili, a tempi brevi, 4 tirocini + borse lavoro attivati dai Cpi e 2 possibili assunzioni.

Va ricordato che la maggior parte dei tirocini con borsa lavoro attivati dai Cpi sono progetti di inserimento lavorativo finanziati con il Frd, che di solito sono trasformati in assunzioni, in quanto avvengono all’interno delle convenzioni ex-articolo 11 della legge 68/1999, stipulate dalle imprese con il Servizio inserimento lavorativo disabili della Provincia di Torino.

 

Riflessione sugli esiti dei corsi Fal con “priorità”

Come riflessione conclusiva sugli esiti occupazionali dei corsi Fal dell’anno formativo 2006/2007 si può asserire quanto segue:

• la rilevazione dei dati fatta in un periodo immediatamente successivo al termine dei corsi, coincidente tra l’altro con il periodo estivo, non consente di fare un follow up credibile, per cui i dati sugli avviamenti (27 su 216 allievi, pari al 12,5%), che appaiono ad una prima analisi un po’ al di sotto delle aspettative, devono essere riaggiornati almeno tra 6-12 mesi;

• il meccanismo della collaborazione tra agenzie e Cpi deve essere sicuramente affinato nelle fasi della realizzazione dei corsi Fal (individuazione della mansione lavorativa, individuazione degli allievi tra gli iscritti al collocamento obbligatorio, ricerca delle aziende tra le imprese soggette agli obblighi della legge 68/1999, costruzione dei progetti di Frd);

• da parte dei Cpi vi è stata comunque una valutazione sicuramente positiva dei corsi Fal, tanto che le richieste appoggiate dai Cpi per l’anno formativo 2007/2008 sono aumentate da 16 a 23 corsi;

• le griglie di monitoraggio hanno evidenziato l’esistenza di numerose “reti operative territoriali” qualificate (composte da Cpi, Servizi, Asl, scuole, agenzie formative, cooperative sociali, ecc.) da tempo impegnate nella realizzazione di interventi di inserimento lavorativo dei disabili e questa è sicuramente una ricchezza importante su cui contare per la realizzazione degli interventi futuri, di qualunque tipo essi siano.

 

Alcune riflessioni “a margine”

del coordinamento Fal

L’apprendimento organizzativo all’interno del­l’espe­rienza del coordinamento Fal sembra interessare più la Provincia di Torino che le agenzie formative (il servizio di formazione professionale acquisisce elementi per la definizione dei bandi futuri, i Cpi individuano criteri per selezionare le agenzie a cui concedere “la priorità” per la realizzazione dei corsi Fal).

Questi meccanismi, tra l’altro, hanno, in parte, portato alla perdita di specializzazione delle agenzie formative verso specifiche linee di attività, ad esempio quelle rivolte verso i target “deboli” (soggetti svantaggiati) perché, oramai, le agenzie formative concorrono per tutti i tipi di interventi formativi per timore di non vedersi garantito il proprio abituale volume di attività.

In questa situazione il ruolo della Provincia può essere quello di cercare di garantire la qualità progettuale e realizzativa attraverso l’introduzione nei bandi di elementi formali (vedasi, ad esempio, il punteggio di priorità dei corsi Fal) che “costringano” le agenzie a lavorare con idonee modalità e a realizzare gli interventi formativi garantendo determinate caratteristiche.

Altra riflessione riguarda le caratteristiche del ruolo del funzionario della Provincia che presiede il coordinamento che risente, comunque, del fatto di essere un dipendente della pubblica amministrazione verso il quale le agenzie formative mantengono una dimensione di riserbo: non sempre quindi è facile far emergere tutte le criticità realizzative con le loro reali caratteristiche.

In ultimo, ma non in ordine di importanza, emerge l’esigenza di riesaminare il tema della formazione del personale coinvolto nei corsi Fal con l’individuazione delle competenze professionali che gli operatori dovrebbero possedere.

 

Conclusioni

Visti i buoni risultati dell’anno formativo 2006/2007, è proseguita anche per l’anno formativo 2007/2008 l’esperienza dei corsi Fal finalizzati all’inserimento lavorativo e realizzati in collaborazione tra agenzie formative e Cpi; sono ben 23 i corsi Fal finanziati dalla Provincia di Torino che hanno ottenuto il punteggio di priorità e che si sono conclusi nel giugno 2008. Va considerato che nell’anno formativo 2007/2008 sono stati in tutto 28 i corsi Fal attivati che hanno coinvolto circa 260 allievi; quindi quasi l’80% di questi corsi si realizza in stretta collaborazione tra agenzie formative e Cpi di riferimento.

Per l’anno formativo 2008/2009, partendo dalle criticità emerse nelle esperienze dei due anni formativi precedenti, la Provincia ha deciso di assegnare un ulteriore punteggio di priorità per i corsi Fal rivolti esclusivamente agli allievi con handicap intellettivo, in quanto questa tipologia di disabilità, essendo più difficilmente collocabile e numericamente inferiore ad altre categorie di invalidi civili (soprattutto i fisici), rischiava di non essere presa in considerazione dai Cpi quale possibile beneficiaria di questo tipo di intervento, tenendo anche conto della dimensione delle risorse finanziarie disponibili, probabilmente insufficienti rispetto ai bisogni formativi complessivi delle persone disabili.

Restano aperte tre questioni fondamentali per una programmazione incisiva e rispondente alla complessa gamma di bisogni formativi espressi dalle diverse tipologie e fasce di età delle persone disa­bili:

1. il problema delle risorse economiche disponibili sul Fondo sociale europeo (Fse) per la formazione professionale dei disabili (probabilmente non sufficienti a finanziare l’intera gamma degli interventi che sarebbero necessari, costringendo di fatto a definire priorità tra gli stessi);

2. la possibilità (per sopperire alla carenza di risorse di cui al punto precedente) di utilizzare risorse diverse da quelle specifiche per la formazione professionale del Fse. Ad esempio possono essere impiegate le risorse del Frd, disponibili ai sensi dell’articolo 14 della legge 68/1999 e quelle reperibili dalla legge regionale 51/2000, specificatamente per la parte definita dalla deliberazione della Giunta regionale del Piemonte del 23 luglio 2007, n. 34-6947 come «brevi momenti di rinforzo delle competenze professionali»: ciò soprattutto per percorsi formativi individualizzati inseriti in specifici progetti di inserimento lavorativo e per tipologie di disabilità quali quelle degli utenti psichiatrici e degli invalidi fisici-sensoriali;

3. va inoltre ricordata l’importanza che rivestono i percorsi formativi individualizzati realizzati all’interno dei progetti di inserimento lavorativo finanziati con i cosiddetti “bandi Por” (linee 2 e 5 della misura B1 nella programmazione 2000/2006), realizzati spesso dalle cooperative sociali in concorso con gli attori delle reti territoriali (servizi socio-assistenziali, agenzie formative, ecc.); questi interventi, insieme a quelli finanziati col Frd di cui al punto 2 e, ultimamente, ai corsi Fal, rappresentano gli “strumenti” a disposizione dei Cpi per promuovere l’inserimento lavorativo delle persone disabili con maggiori difficoltà di collocazione. Quello che si rende sempre più necessario è una programmazione coordinata di queste risorse e una “cabina di regia” (che, nel caso di interventi finalizzati all’inserimento lavorativo, non può che far capo ai servizi per l’impiego) per una loro corretta gestione.

 

 

 

Tabella 1: Caratteristiche dei Corsi Fal (Formazione al lavoro),

anno formativo 2006-2007

 

• Corsi annuali (800 ore) che rilasciano un attestato di frequenza con profitto

• Gruppi classe (valore atteso) di 5-8-12 allievi

• Riservati ai disabili ultradiciottenni in possesso dei requisiti previsti dalla legge 68/1999 (invalidità civile = > 46%)

• Gruppi di disabilità omogenei (disabili fisici, sensoriali, intellettivi e psichiatrici)

• Finalità: finalizzazione occupazionale

• Stage: 30-50% ore corso

Priorità nel “Bando provinciale mercato del lavoro” a partire dall’anno formativo 2006/2007: 100 punti all’ente proponente se la figura professionale, gli allievi e le aziende sedi di stage sono definiti congiuntamente tra agenzia formativa e Cpi di riferimento.

 

 

 

 

 

(*) Funzionario dell’Assessorato alla formazione professionale della Provincia di Torino.

(**) A cura di Maria Grazia Breda, Csa (Coordinamento sanità e assistenza tra i movimenti di base), Via Artisti 36, 10124 Torino, tel. 011/812.44.69, fax 011/812.25.95, e-mail: info@fondazionepromozionesociale.it.

(1) Per quanto riguarda il punto 2 il funzionario di riferimento ha mantenuto costanti rapporti con i Cpi interessati, anche con momenti formali di informazione/restituzione durante i loro periodici coordinamenti. Si sono tenuti tre incontri, in plenaria, del coordinamento Fal al quale hanno partecipato in media 25 operatori della formazione professionale per ciascun incontro. Nel primo incontro, dopo aver informato sugli obiettivi del coordinamento, il funzionario di riferimento ha proposto una griglia di monitoraggio qualitativo.  La griglia, dopo essere stata analizzata nel gruppo di coordinamento, è stata inviata via e-mail ai componenti il coordinamento, con preghiera di modifiche ed integrazioni. Dopo la validazione finale da parte degli uffici provinciali, la versione definitiva è stata poi trasmessa ai singoli Centri di formazione professionale (Cfp), sedi di corsi per averne una prima compilazione, ovviamente per le parti a quel momento fattibili. Le griglie erano state compilate entro fine gennaio e la prima restituzione su ciò che era emerso era stata fornita nell’incontro di coordinamento del 7 febbraio 2007. Durante il coordinamento dei Cpi del 21 febbraio 2007 il funzionario ha relazionato sull’andamento dei corsi Fal secondo le agenzie formative ed in particolare sui rapporti di collaborazione instauratisi con i Cpi. Ha inoltre richiesto ai Cpi una collaborazione per una eventuale ridefinizione della griglia di monitoraggio qualitativo con lo scopo di recepire le eventuali loro necessità. Il 6 giugno 2007 si è tenuto un ulteriore coordinamento dei corsi Fal nel quale si è fatto il punto sull’andamento degli stages e sulle prospettive dei percorsi di inserimento lavorativo al termine delle attività formative. Si è stabilita anche per metà luglio – massimo inizi settembre – la data ultima per la restituzione definitiva delle griglie di monitoraggio quantitativo e qualitativo debitamente compilate. Il coordinamento ha inoltre auspicato che si potesse svolgere un seminario congiunto con i Cpi per l’analisi della sperimentazione condotta nell’anno formativo 2006-2007.