Prospettive assistenziali, n. 159, luglio - settembre 2007

 

 

Notiziario dell’Unione per la tutela degli insufficienti mentali

 

 

VALUTAZIONI SUL FUNZIONAMENTO DEI CENTRI DIURNI DI TORINO PER I SOGGETTI CON HANDICAP INTELLETTIVO GRAVE E GRAVISSIMO

 

Il 24 maggio 2007 l’Utim è stata invitata dalla IV Commissione del Consiglio comunale di Torino competente in materia di sanità e assistenza per approfondire quanto in precedenza segnalato circa le difformi prestazioni che vengono erogate dai centri diurni socio-assistenziali per persone con handicap intellettivo grave, gestiti direttamente dal Comune e quelle erogate dai privati accre­ditati nell’Albo previsto dalla delibera della Giunta comunale n. 06283/019 del 5 agosto 2003 (1).

Nell’occasione l’Utim presentava un documento nel quale venivano precisate, anche con esempi, le differenze riscontrate dai volontari della Com­missione di controllo autorizzati con provvedimento del Comune di Torino ad effettuare sopralluoghi nelle strutture accreditate dal Comune stesso (2).

In particolare venivano evidenziate le seguenti situazioni:

 

 

Centri gestiti direttamente dal Comune

 

carta dei servizi

in nessun centro diurno comunale esiste una carta dei servizi. La carta dei servizi non è stata approntata nemmeno a livello cittadino.

 

 

 

 

 

Orario

dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 16,00. Il mercoledì l’ora di uscita è anticipata alle 14,00 (alcuni centri anticipano in giornate diverse). Ulteriore chiusura  di un giorno per due volte nell’anno per operazioni di inventario, programmazione, organizzazione e verifica attività.

 

Manutenzione

Non sempre tempestiva. Esempio:

1) Centro diurno via Dego. Vedere lettera del 19 febbraio 2007 dove si segnala: a) ascensore guasto da due settimane; b) nemmeno un bidet con doccetta; c) porte di ingresso via Dego angolo via Verazzano con serrature da sostituire; d) nessun parcheggio riservato per soggetti con handicap.

 

Personale

non sempre si riescono a sapere i dati relativi al personale addetto al singolo servizio. Si forniscono alcuni esempi:

Centro diurno di piazza Massaua, 2° piano, Circoscrizione 3, 19 utenti.

3 educatori di cui 1 a tempo pieno e 2 in condivisione al Servizio di assistenza educativa territoriale handicap; 4 operatori socio-sanitari (Oss) a tempo pieno più 3 che stanno seguendo il relativo corso. Il martedì ed il mercoledì è presente un consulente esterno.

Centro diurno di via Orbetello, Circoscrizione 5, 20 utenti.

ruotano nel servizio 5 educatori di cui 1 è sempre presente; 5 Oss sempre presenti. Tre consulenti esterni per le attività di calcetto, musica e arte terapia (per 150 ore complessive). Fino al 2003 anche la Circoscrizione finanziava consulenze esterne ma da allora, adducendo motivi di bilancio, non sono più state attivate. Il coordinatore della circoscrizione al quale ci siamo rivolti ha promesso che stanno approntando nuovamente delle consulenze che dovrebbero partire dal mese di giugno.

Centro diurno di corso Sicilia 53, Circoscrizione 8, 7 utenti.

4 educatori di cui 3 a tempo pieno (1 in riqualifica) e 1 a tempo parziale; 5 operatori di cui 2 Oss a tempo pieno; 2 educatori socio-assistenziali (Esa) a tempo parziale, 1 collaboratore Oss a tempo pieno; 1 consulente il lunedì per psicomotricità; 1 tecnico esterno il venerdì per musica.

 

Soggiorni estivi

Incertezza sulla organizzazione tutti gli anni. In alcune Circoscrizioni per alcuni centri diurni sono organizzati direttamente dagli stessi. Quando ciò non avviene gli utenti possono partecipare ai soggiorni organizzati dalla Circoscrizione tramite cooperative. In questo caso spesso diverse famiglie non ne fanno richiesta perché non intendono affidare il loro parente ad operatori che non conoscono. Ad esempio confrontare il caso del centro diurno di piazza Massaua, 2° piano, dove sono stati solo nove gli utenti che lo scorso anno si sono recati in soggiorno. Invece nel caso del centro diurno di via Reiss Romoli 49 dove il soggiorno è stato organizzato dagli operatori del centro tutti sono andati in vacanza con soddisfazione da parte delle famiglie.

Centri gestiti da privati

 

Carta dei servizi

la carta dei servizi è requisito essenziale per ottenere l’accreditamento all’albo dei fornitori dei servizi sociali. Oltre alla carta dei servizi del gestore, ogni centro fornisce la carta relativa al servizio in cui l’utente è inserito. In allegato alla carta viene consegnato anche il piano delle attività nelle quali l’utente è inserito.

 

Orario

dal lunedì al venerdì dalle 8,45 alle 17,00: esempio del centro diurno di via Paoli valido, indicativamente per tutti.

Il servizio viene erogato per tutto l’anno. 

 

 

 

Manutenzione

a carico del gestore (nessuna segnalazione di inadempienza).

 

 

 

 

 

 

Personale

il personale è indicato con un preciso minutaggio nella delibera di accreditamento. I gestori devono assicurare le figure professionali previste dalla medesima e per il tempo individuato. Qualora i progetti educativi dei singoli utenti lo richiedano, vengono aumentati gli standard di base previsti.

Si forniscono due esempi:

Centro diurno di via Paoli 15, 20 utenti.

1 responsabile; 5 educatori professionali; 4 consulenti delle attività per 15 ore settimanali complessive; 1 fisiatra per due ore mensili; 1 fisioterapista per quattro ore settimanali; 1 infermiere professionale per otto ore settimanali; 3 operatori addetti al trasporto.

Gli operatori si riuniscono ogni 15 giorni al di fuori dell’orario di apertura per confrontarsi sui progetti individuali. Partecipano inoltre a percorsi di supervisione e formazione permanente.

Centro diurno di viale dei Mughetti 13/11, 12 utenti.

3 educatori a tempo pieno (uno funge da coordinatore); 3 Oss a tempo pieno; 1 Oss a tempo parziale (28 ore); 1 consulente attività (19 ore settimanali); 1 consulente medico-specialista (2 ore settimanali); 1 fisioterapista (4 ore settimanali); 1 infermiere professionale per 7,5 ore settimanali.

 

 

 

 

 

 

 

Soggiorni estivi

nell’accreditamento è prevista la possibilità per i gestori di organizzare in proprio i soggiorni estivi. Per quanto da noi osservato tutti i gestori organizzano i soggiorni e le famiglie sono soddisfatte.

 

 

 

 

Nel corso del dibattito che si è sviluppato dopo l’illustrazione del documento è stato espresso dai Consiglieri comunali apprezzamento per il metodo e la precisione delle segnalazioni che permettevano di avere un quadro preciso su cui confrontarsi.

In particolare la dottoressa Turina del Comune di Torino ha condiviso le osservazioni fatte e le criticità segnalate ma ha voluto precisare che la situazione è diventata tale per diversi motivi: a) la normativa è mutata; b) gli interventi sulle disabilità si sono evoluti dovendo affrontare nuove specificità quali aumento di casi, l’invecchiamento dei soggetti con handicap e le aspettative di vita; c) gli operatori comunali che in questi anni hanno dovuto affrontare le nuove specificità; d) implicito apprezzamento della scelta dell’accreditamento.

Anche il dottor Pia, responsabile dei servizi per l’handicap del Comune di Torino, ha apprezzato l’approccio alla discussione ed ha osservato che c’è un cambiamento profondo delle persone oltre che dei servizi. In questi ultimi anni, ha affermato, la commissione per l’accertamento dell’handicap ha aumentato notevolmente il proprio intervento e ciò ha significato anche per gli operatori un maggior coinvolgimento sul territorio sguarnendo e diminuendo di fatto l’intervento nei centri diurni. Ha inoltre affermato che è in corso di preparazione un appalto che servirà a reperire e colmare la mancanza di figure professionali previste nelle strutture accreditate e del tutto inesistenti in quelle comunali in modo da ridurre le differenze fra i due servizi.

Il dottor Pia ha inoltre ritenuto che le richieste fatte dall’Utim circa la necessità di istituire un gruppo di lavoro misto, con rappresentanti degli utenti, per fornire una osservazione più attenta ed analitica possa essere superata attivando la riflessione nel Gruppo misto partecipato istituito dalla delibera sull’accreditamento del 5 agosto 2003 sopra citata.

Successivamente hanno preso la parola i Consiglieri di alcuni gruppi politici, dagli interventi dei quali è emerso l’apprezzamento per il lavoro svolto, la necessità di conoscere le risposte del­l’assessore (non presente in commissione in quanto partecipante al convegno organizzato dal Ministero per le politiche della famiglia a Firenze nello stesso giorno) anche per sapere come intende andare al superamento delle diversità denunciate.

In alcuni interventi è stato sottolineata la mancanza di critiche rispetto alle comunità alloggio ed è stato rilevato il successo dell’accreditamento.

In sede di replica il rappresentante dell’Utim ha precisato che è stato volutamente affrontato solo il tema dei centri diurni, scelta condivisa dalla Presidente della Commissione che infatti aveva dedicato l’audizione a questo tema specifico, proprio per approfondire meglio le criticità riscontrate.

Ribadiva anche in questa occasione che l’Utim non è mai stato pregiudizievolmente contrario alla scelta dell’affido dei servizi a società accreditate purché un numero considerevole di questi restino anche a gestione diretta.

Tale scelta permette al Comune di verificare meglio il buon andamento dei servizi, a patto che le ri­chieste fatte alle società per accreditarsi siano prima di tutto rispettate dall’ente pubblico, al quale si richiede una più adeguata organizzazione ed una mi­gliore qualità delle prestazioni, poiché senza questi elementi il confronto con il privato non è praticabile.

 

 

(1) Nell’incontro con la IV Commissione non è stata affrontata la questione del fabbisogno di centri diurni. Ad avviso del Comune di Torino attualmente non ci sono utenti in lista d’attesa.

(2) Cfr. “Come le associazioni di volontariato possono tutelare gli utenti dei servizi assistenziali”, Prospettive assistenziali, n. 140, 2002. Nell’articolo sono anche riportate le procedure di svolgimento delle visite, gli obiettivi e le modalità per segnalare le osservazioni all’Assessore  e ai funzionari responsabili.

 

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