Prospettive assistenziali, n. 153, gennaio - marzo 2006

 

 

Notiziario dell’Unione per la tutela degli insufficienti mentali

 

 

 

PERCHÉ L’UTIM DI NICHELINO NON HA ADERITO ALL’ACCORDO DI PROGRAMMA PER IL PIANO DI ZONA

 

Riferimenti normativi

In base alle norme vigenti (con particolare riferimento all’articolo 54 della legge 289/2002 ed alla legge regionale piemontese n. 1/2004) gli Enti gestori dei servizi socio-assistenziali e le Asl  devono garantire il diritto esigibile alle prestazioni di assistenza sociale e socio-sanitarie di livello essenziale.

Tra queste prestazioni ricordiamo in particolare quelle socio-sanitarie (assicurate dalle Asl) a carattere domiciliare, semi residenziale e residenziale, rivolte alle persone con handicap e agli anziani non autosufficienti; nonché le prestazioni assistenziali (garantite dai Comuni singoli o associati) in particolare a favore dei minori in situazione di disagio familiare e quelle volte a contrastare le carenze di reddito. Comuni e Asl, in buona sostanza, devono assicurare il raggiungimento di livelli assistenziali e socio-sanitari adeguati ai bisogni espressi nel territorio, ovvero risultanti dal Piano di zona (cfr. articolo 35, comma 2 della legge della Regione Piemonte n. 1/2004) e pertanto garantire le risorse finanziarie corrispondenti (1).

 

La situazione

In data 27 gennaio 2006 presso il Centro sociale “N. Grosa” di Nichelino (To) si è tenuta la cosiddetta Conferenza di piano, ovvero si sono riuniti i vari “at­tori” che hanno partecipato a redigere il Piano di zona territoriale, assieme ai soggetti politici per raccogliere le adesioni all’accordo di programma, al fine di rendere operativo il piano degli interventi previsti.

Occorre ricordare che il Piano di zona 2006-2008 ha previsto una cinquantina circa tra progetti e interventi al fine di fronteggiare i problemi emersi nel corso delle attività dei tavoli di lavoro incentrati sulle tematiche degli anziani, handicap, tossicodipendenze, minori e povertà. Entrando nel dettaglio, su un totale di 55 (100%) progetti/interventi previsti nel Piano di zona – di cui 27 (49%) definiti ad alta priorità – quelli ad alta priorità di tipo assistenziale/ socio-sanitario da garantire sono risultati 14 (25%).

Ora, nell’Accordo di programma, purtroppo, non appaiono assicurate risorse adeguate anche considerando solo gli interventi essenziali sopra citati (il 25%) e nonostante l’incremento finanziario previsto (solo) per il 2006. Difatti, è vero che i Comuni di Nichelino, None, Vinovo e Candiolo, unitamente all’Asl 8 e con un contributo del Cisa 12 (Consorzio socio-assistenziale tra i citati Comuni) hanno in totale stanziato 450 mila euro a favore dei progetti considerati nel Piano, ma tale cifra (aggiuntiva rispetto a quanto previsto annualmente) è palesemente insufficiente arrivando a coprire appena la metà degli interventi essenziali previsti.

Particolarmente critiche in particolare risultano le risorse fissate dall’ Asl 8.

Non c’è poi alcuna garanzia sugli ulteriori stanziamenti necessari per il 2007 e 2008 (in misura maggiore di quelli 2006, seguendo il previsto incremento degli interventi inseriti nel Piano), laddove invece, ai sensi dell’articolo 35 della legge regionale 1/2004, comma 3, è stabilito che «i Comuni che partecipano alla gestione associata dei servizi sono tenuti ad iscrivere nel proprio bilancio le quote di finanziamento stabilite dall’organo associativo competente [Cisa 12, n.d.r.] e ad operare i relativi trasferimenti in termini di cassa alle scadenze previste dagli enti gestori istituzionali».

Altresì, nessun investimento è programmato per le nuove strutture socio-sanitarie previste dal Piano (centro diurno per malati di Alzheimer, centro diurno e gruppo appartamento per soggetti con handicap, ecc.). Inoltre, nonostante numerosi inviti, non è stato previsto il “Piano di comunicazione sociale” e la “Carta dei servizi” del Cisa 12, strumenti importanti da adottare obbligatoriamente secondo quanto previsto dalla legge regionale piemontese 1/2004.

 

Le richieste dell’Utim

L’Utim ha pertanto chiesto – con una nota inviata ai vari soggetti politici  – un adeguato aumento delle risorse nel 2006 da parte dell’Asl 8 e dei Comuni, unitamente ad un impegno scritto per l’incremento delle risorse nei successivi anni 2007 e 2008.

Altresì, ha chiesto il recepimento della legge regionale 1/2004 con deliberazione specifica del Consorzio Cisa 12 al fine di riconoscere e garantire diritti esigibili nel territorio locale.

 

Nessun riscontro

In assenza di riscontri (non ha avuto esito una richiesta di incontro urgente rivolta tramite fax al Sindaco di Nichelino – Presidente dell’Assemblea dei Sindaci del Cisa 12 – seguita da ripetute richieste telefoniche), l’Utim ha ritenuto di non poter aderire ad un accordo di programma giudicato inadeguato. A questo proposito ha inviato ai vari soggetti politici, e per conoscenza ai competenti assessorati regionali, provinciali, nonché alle organizzazioni che hanno partecipato alla redazione del Piano di zona (associazioni di volontariato, sindacati, cooperative sociali, ecc.) una lettera datata 9 febbraio 2006 in cui, fra l’altro, viene rilevato che «l’inadeguatezza finanziaria connessa al Piano di zona in oggetto non pare accettabile e, crediamo, non sia dovuta a insufficienza di risorse ma ad una scelta deliberata». 

 

Le risorse non mancano

«Premesso che la legge Finanziaria 2006 esclude dai tagli delle spese correnti dei Comuni quelle di carattere sociale, di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 194/1996, ovvero: servizi per l’infanzia e per i minori; servizi di prevenzione e riabilitazione; strutture residenziali e di ricovero per anziani; assistenza; beneficenza pubblica e servizi diversi alla persona…», nella nota citata viene ricordato quanto segue:

«a) a differenza del Piano di zona sociale, nel Piano delle opere pubbliche 2006-2008 di Nichelino (che ammonta a circa 21 milioni di euro) è stato approvato con precisa programmazione di spesa per il relativo triennio;

«b) sono presenti spese come quelle per l’ampliamento del teatro Superga (1,4 milioni di euro) o del rifacimento di piazza Di Vittorio e annessi (2,5 milioni di euro) che non si possono proprio paragonare per urgenza alle necessità impellenti di tipo assistenziale e socio-sanitario rilevate nel territorio;

«c) nel 2004 la Giunta di Nichelino appena insediata ha deciso di ripartirsi un fondo di 51mila euro all’anno in aggiunta allo stipendio da dividersi tra Sindaco e alcuni Assessori. Tale valore è più della metà di quanto stanziato per il Piano di zona dallo stesso Comune per il 2006;

«d) circa 200mila euro è la cifra spesa per la “Fontana a libro con uccelli” di dubbia “opportunità”, posta all’ingresso di Nichelino da via Torino angolo via Cuneo;  

«e) a Nichelino nei prossimi anni sono previsti gli insediamenti industriali “Pip4”, “Buca Viberti”, “Mon­do Juve” per circa 400 milioni di euro di investimenti;

«f) gli avanzi di amministrazione del Comune di Nichelino negli ultimi anni sono stati pari al 5-10% del bilancio comunale: anno 2001, 3,6 milioni di euro; anno 2002, 3,5 milioni di euro; anno 2003, 3 milioni di euro; anno 2004, 2,1 milioni di euro».

 

(1) Al fine di esercitare il diritto esigibile per la richiesta di servizi assistenziali e socio-sanitari (per esempio: l’assistenza domiciliare, l’assistenza semi-residenziale e residenziale a favore dei soggetti con handicap e anziani non autosufficienti, nonché le prestazioni a favore di soggetti in situazione di bisogno con priorità ai minori con disagio familiare, ai cittadini in situazione di povertà e carenza di reddito, …) l’Utim ha predisposto un modello di lettera facsimile (cfr. Prospettive assistenziali, n. 151, luglio-settembre 2005) che è possibile scaricare dal sito Internet della Fondazione promozione sociale www.fondazionepromozionesociale.it).

 

www.fondazionepromozionesociale.it