Prospettive assistenziali, n. 151, luglio - settembre 2005

 

 

Notiziario dell’Unione per la tutela degli insufficienti mentali

 

 

APPALTO DEI SERVIZI RESIDENZIALI PER L’HANDICAP INTELLETTIVO: AL VIA LA NUOVA COMUNITà ALLOGGIO DI NICHELINO (TO)

 

Ad inizio anno 2005 il Cisa 12 (Consorzio socio-assistenziale tra i comuni di Nichelino, Vinovo, None e Candiolo) ha indetto la gara di appalto per l’affidamento di due importanti servizi residenziali per persone con handicap intellettivo in situazione di gravità.

Si è trattato, in particolare, del rinnovo della gestione della comunità alloggio “La crisalide” di via Amendola a Nichelino (un ampio appartamento da 8 posti letto – più uno per le emergenze temporanee, benché da anni sempre occupato – inserito al piano terra in un normale palazzo condominiale dell’edilizia residenziale pubblica); nonché dell’avvio della tanto sospirata comunità alloggio da 10 posti letto (denominata ufficialmente Raf - Residenza assistenziale flessibile) di recente realizzazione in Garino, frazione di Vinovo, al confine con Nichelino (vedi la foto alla pagina seguente).

Occorre ricordare che la nuova struttura di Garino sorge ben venti anni dopo quella di via Amendola. Essa, nonostante le evidenti necessità del territorio (1), ha avuto bisogno per poter nascere di tutta una serie di iniziative – tipiche del volontariato dei diritti – volte a orientare le scelte politiche a favore del riconoscimento del sacrosanto diritto all’assistenza per le persone con handicap intellettivo grave: insistenti richieste scritte ai vari enti pubblici, petizioni (si ricordano le 1065 firme consegnate dall’Utim il 26 ottobre 2000 al sindaco di Nichelino), mozioni approvate all’uopo in Consiglio comunale, numerosi articoli in merito sui giornali locali, ecc.

A seguito della realizzazione della struttura, il Cisa 12 ha predisposto, come sopra già citato, il relativo “capitolato” per l’affidamento della gestione. A favore della definizione del documento, l’Utim di Nichelino ha avanzato osservazioni e proposte che, in buona parte, sono state recepite. Nel cogliere l’occasione per ringraziare il consorzio Cisa 12 in merito, appare utile mostrare di seguito alcuni aspetti del capitolato, ricordando che il documento, per la maggior parte del testo, è stato stilato comunemente per le due comunità alloggio.

 

Durata dell’affidamento del servizio. La durata dell’appalto è fissata in cinque anni più una eventuale proroga di un anno. Il periodo così esteso dovrebbe garantire continuità e stabilità nella gestione. Per quanto riguarda il servizio erogato, esso deve essere garantito per 365 (366) giorni all’anno.

 

Valutazione delle offerte. Alla gara per l’affidamento della gestione sono invitate le cooperative sociali di “tipo A”. La valutazione delle offerte è effettuata dalla relativa Commissione di valutazione considerando per metà il costo dell’offerta e per l’altra metà il progetto organizzativo predisposto.

Tra i parametri da tener presente per il giudizio del progetto è previsto anche che venga indicata dalla stessa cooperativa la percentuale massima di turn-over del personale (es. turnover/anno) ammesso (per ora, però, non sono previste penalità per l’eventuale supero).

 

Personale. La cooperativa deve avvalersi di educatori professionali e operatori socio-sanitari o assistenti domiciliari, in possesso dei requisiti previsti dalla legge regionale piemontese n. 1/2004. Altresì, può anche avvalersi di volontari, di giovani che scelgono l’opportunità del servizio civile, nonché di tirocinanti; in ogni caso – è sottolineato – la presenza di queste figure non deve essere sostitutiva del servizio svolto dal personale della cooperativa.

 

Controlli. Il servizio è aperto alle visite dei familiari o a rappresentanti di loro associazioni.

Le modalità di controllo si esplicano a mezzo di sopralluoghi e verifiche (in particolare rispondenza del personale in servizio, dell’attività individuale sugli utenti e sul servizio in generale; …). È previsto che il Cisa 12 comunicherà per iscritto alla cooperativa l’elenco nominativo delle persone che saranno autorizzate ad accedere ai servizi. Queste persone, che avranno funzioni ispettive, potranno essere dipendenti o amministratori del Consorzio, dell’Asl 8, rappresentanti nominati dai genitori o aderenti
ad associazioni che si occupano di vigilanza sui
servizi.

Sono previste penali per ogni inosservanza alle disposizioni del capitolato, fino alla risoluzione del contratto.

 

Documentazione. Presso il servizio dovrà essere mantenuta una documentazione che prevede: un diario giornaliero relativo ai dati organizzativi e di progetto, la cartella utente (con dati, documenti personali, quaderno sanitario, progetto e programma attività), il registro gestione denaro degli ospiti, il registro infortuni e libretti sanitari del personale, il registro presenze degli utenti, il foglio reclami a disposizione degli utenti e dei famigliari.

È prevista, inoltre, l’esposizione in bacheca all’interno della struttura, per costante presa visione di tutti coloro che accedono ai locali, del numero e delle relative qualifiche degli operatori presenti per ciascuna fascia oraria di servizio nel corso delle 24 ore giornaliere. Deve essere altresì esposto in bacheca il menù settimanale.

 

Attività a carico della cooperativa. Il capitolato prevede che siano a carico della cooperativa: il mantenimento degli ospiti – alimentazione, socializzazione, gite, terapie farmacologiche, trattamenti sanitari, ecc. – (è evidenziato a chiare lettere, in particolare, che l’utente eventualmente ricoverato in ospedale è a tutti gli effetti in carico alla cooperativa che deve provvedere alla relativa assistenza); il vestiario degli ospiti, ad eccezione dei casi in cui vorranno provvedere direttamente i familiari/tutore (da valutare sullo schema di offerta); il periodo di soggiorno annuale di minimo 14 giorni, frazionabile in massimo due parti, da effettuarsi nei mesi estivi; inserimento, trasporto ed accompagnamento degli ospiti nelle attività diurne con utilizzo di mezzi idonei; biancheria per la casa e lavaggio vestiario ospiti; materiale per l’igiene e la pulizia personale degli ospiti; fornitura e ripristino arredi, attrezzature, suppellettili; pulizia dei locali nella sua totalità sia dal punto di vista ordinario che straordinario; manutenzione ordinaria; ecc.

 

Attività a carico degli ospiti. Sono, invece, a carico degli ospiti: il guardaroba all’ingresso in comunità; spese di natura strettamente personale (abbigliamento particolare, generi voluttuari, ecc.); ausili sanitari e loro manutenzione; vestiario per coloro i quali i familiari/tutore esprimeranno tale scelta.

È possibile affermare, in conclusione, che il capitolato di appalto in oggetto appare un documento elaborato in maniera valida. Esso può porsi agevolmente quale riferimento – quantunque sempre migliorabile – per la definizione delle modalità di gestione anche di altre analoghe strutture.

 

 

 

(1) Negli anni di attesa per una nuova comunità alloggio, ricordiamo che numerose sono state le persone con handicap intellettivo in situazione di gravità inserite in presidi residenziali all’esterno, per la mancanza di strutture nel territorio.

 

Comunità alloggio (Raf - Residenza assistenziale flessibile) per soggetti con handicap grave da 10 posti letto (9 + 1 per le emergenze temporanee) realizzata nel 2005 dal Consorzio intercomunale socio-assistenziale Cisa 12, in frazione Garino – Comune di Vinovo – al confine con Nichelino, nella provincia di Torino. (Foto: Prospettive assistenziali).


 

 

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