Prospettive assistenziali, n. 146, aprile-giugno 2004

 

 

Notiziario dell’Unione per la lotta contro l’emarginazione sociale

 

 

 

RICHIESTE ALLA REGIONE PIEMONTE ADEGUATE RISORSE PER GLI ANZIANI CRONICI NON AUTOSUFFICIENTI E I MALATI DI ALZHEIMER

 

Riproduciamo il volantino consegnato dal Csa - Coordinamento sanità e assistenza fra i movimenti di base a tutti i componenti del Consiglio regionale piemontese il 5 maggio 2004.

 

IL BILANCIO REGIONALE DEVE STANZIARE LE RISORSE INDISPENSABILI PER GARANTIRE LE CURE DOMICILIARI E L’ATTUAZIONE DEI LEA, LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA, ASSICURANDO IL DIRITTO ALLE CURE SANITARIE ANCHE AI MALATI CRONICI NON AUTOSUFFICIENTI E AI MALATI DI ALZHEIMER.

è nota a tutti la situazione del tutto insufficiente degli aiuti forniti dalle Asl e dai Comuni ai nuclei familiari che accettano di accogliere a casa loro anziani cronici non autosufficienti e malati di Alzheimer:

manca una legge regionale per rendere obbligatorie le cure domiciliari in tutte le asl in modo da assicurare anche ai cittadini malati non autosufficienti le occorrenti prestazioni mediche e infermieristiche;

 non è riconosciuto il volontariato svolto  dalla famiglia, che si rende disponibile ad accogliere un anziano malato cronico non autosufficiente o che già lo assiste (senza averne alcun obbligo giuridico); chiediamo almeno 500 euro mensili, quale rimborso forfettario delle maggiori spese sostenute;

l’assegno di cura è stato sbandierato su tutti i giornali. La Giunta ha affermato che con l’accordo sui Lea, Livelli essenziali di assistenza, entrato in vigore il 23 dicembre 2003, “si poteva contare sul pagamento del 50 per cento del costo dell’assistenza domiciliare”. Ma i cittadini che si rivolgono alle Unità valutative geriatriche delle Asl non hanno diritto a nulla; manca una delibera per permettere alle persone non autosufficienti che vivono sole di poter contare sull’aiuto di terzi;

i centri diurni per i malati di Alzheimer non sono presenti neppure in misura di uno per Asl; inoltre dappertutto viene richiesto il pagamento di una retta a carico dell’utente e delle famiglie. In questo modo si incentiva il ricovero dei malati e non si aiuta di certo la famiglia nel difficile e gravoso compito che comporta l’accogliere un malato di Alzheimer a domicilio. Anche il Difensore civico regionale con la sua nota del 12 marzo 2004, prot. 1080/2004, ha ribadito che le prestazioni rivolte a questa tipologia di malati rientrano a pieno titolo tra quelle che devono essere economicamente garantite dal Servizio sanitario nazionale.

I Lea non devono tradursi in un mero risparmio economico per il Servizio sanitario regionale. I costi delle prestazioni sanitarie erogate a domicilio, nei centri diurni  e nelle Rsa-raf devono essere sostenuti dal Servizio sanitario regionale e non dai malati cronici non autosufficienti.

Che fine hanno fatto i 1600 posti letto? Sono più di 7 mila gli anziani cronici non autosufficienti in lista d’attesa per un posto letto in Rsa.

L’ordine del giorno del Consiglio regionale n. 530 del 24 aprile 2002 impegnava la Regione ad elevare il numero posti letto attualmente convenzionati e destinati al ricovero degli anziani ultrasessantacinquenni cronici non autosufficienti dall’attuale 1% al 2%.

Con la delibera della Giunta regionale n. 2/2003 all’art. 2 “Destinazione proventi addizionale Irpef” è stato stabilito in particolare che per l’anno 2003 una quota non inferiore a 20 milioni di euro sia destinata all’aumento dei posti letto presso le strutture preposte all’assistenza di anziani anche non autosufficienti.

Alla data del 2 febbraio 2004 risultava che fossero poco più di 500: e gli altri che mancano?

Non è un problema di risorse, ma di scelta politica.

Innanzitutto da tempo chiediamo alla Regione che le risorse finora impiegate per la copertura dei ricoveri di anziani cronici non autosufficienti nelle case di cura private convenzionate al costo di circa 135 euro al giorno, siano destinate almeno in gran parte, direttamente alle Asl che, con le stesse risorse potrebbero realizzare almeno il doppio dei ricoveri convenzionati in Rsa.

Se vediamo cosa succede in altri campi si legge che:

• la finale di Coppa del mondo di Sestriere è costata 6 milioni di euro, mentre ne sono stati incassati solo 2. La differenza la metteranno Regione, Provincia e Comuni;

• 1 milione e mezzo di euro sono stati spesi dalla Regione per l’acquisto del cofano di Guala Bicchieri;

• 20 milioni di euro si sono trovati per pagare la contingenza arretrata ai medici di famiglia.

La Giunta Regionale, se vuole, sa trovare le risorse necessarie. E resta sempre da capire che fine hanno fatto le somme incassate con l’aumento dell’Irpef dell’anno 2003.

 

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