Prospettive assistenziali, n. 128, ottobre-dicembre 1999

 

allucinanti condizioni di vita di anziani ricoverati in una casa di riposo

 

Riportiamo il verbale redatto dalla Commissione di vigilanza sui presidi socio-assistenziali dell’ASL 9 del Piemonte a seguito della visita ispettiva il 24 agosto 1999 presso [omissis] di [omissis] (Torino).

 

1. La Commissione di vigilanza rileva quanto segue:

Gli ospiti dichiarati: n.ro 78 di cui n.ro 17 autosufficienti, n.ro 15 parzialmente autosufficienti e n.ro 46 non autosufficienti.

La struttura si presenta con tre corpi di fabbrica separati e realizzati cronologicamente in tre periodi diversi.

Nel corpo di fabbrica di più antica costruzione, n.ro 3 anziani sono allettati.

Gli ospiti sono vestiti in maniera inadeguata (alcuni di loro sono in camicia da notte o pigiama, ad altri non è stato tolto l’abbigliamento utilizzato per la notte prima di essere vestiti).

Da un controllo sulla turnazione dei bagni risulta che la cadenza è superiore al mese.

La maggior parte degli ospiti non ha in dotazione il corredo per l’igiene personale.

Nel locale di disimpegno del bagno assistito vi sono alcune scope e spazzoloni. In detto locale vi è anche un armadio di metallo, contenente utensili e detersivi per la pulizia dei locali in cui è riposto anche il materiale utilizzato per l’igiene dell’ospite.

Detto materiale è inadeguato in quanto trattasi solamente di un sapone liquido, una bottiglia di alcool e tre “brocche” di plastica.

A richiesta è stato riferito che non esiste un protocollo informale e/o formale per l’igiene dell’ospite.

In un altro locale di disimpegno tra una camera ed un servizio igienico sono accatastati confezioni di pannoloni su cui sono appoggiati pile di pannoloni.

Alcuni ospiti sono su carrozzine in cattivo stato di manutenzione e di pulizia (ruote sgonfie, predellini poggiapiedi mancanti, ecc.).

Gli ospiti sono in parte in attesa del pasto, mentre altri stanno  già mangiando. A richiesta di spiegazioni, il personale addetto all’assistenza riferisce che, per motivi organizzativi, gli anziani non in grado di alimentarsi autonomamente vengono serviti in anticipo rispetto agli altri.

Tra le persone non autosufficienti, però, alcuni vengono aiutati nell’assunzione del pasto dai familiari o da persone non in organico alla struttura pagate dai familiari stessi.

I pasti vengono serviti in piatti di plastica.

Ad un’ospite, evidentemente non autosufficiente e non in grado di alimentarsi né di utilizzare propriamente le posate (tenta di mangiare il minestrone con la forchetta e non riesce a tagliare la carne), non è garantito alcun tipo di aiuto. Ad un ulteriore controllo, dopo circa mezz’ora, la signora ha smesso ogni tentativo senza riuscire nell’intento, lasciando il cibo rimescolato nel piatto.

Al tavolo di un ospite si nota un piatto di insalata verde ormai macerata dal condimento. A richiesta, un’assistente risponde che se l’ospite non la gradirà, verrà buttata.

Durante il sopralluogo, nell’atrio antistante l’ascensore ed il vano scale, sopra una panca, si rinviene un vassoio contenente il pane con soprastanti confezioni di grissini, un contenitore di plastica sporco con all’interno una pentola non coperta contenente mele cotte. Sul davanzale dello stesso locale sono presenti due bottiglioni di vino aperti di cui uno semipieno.

A quasi tutti gli anziani, autosufficienti e non, è servito un bicchiere di vino che viene interamente bevuto anche da chi non si è nutrito.

Non in tutti i tavoli è presente la bottiglia dell’acqua. In caso di necessità coloro che sono in grado di muoversi autonomamente si recano ad un rubinetto dell’acqua non meglio identificato (riferito da un ospite interpellato).

Un’ospite in carrozzella, alla fine del pranzo, è in attesa dell’acqua per assumere la terapia orale. Le pastiglie sono appoggiate sulla tovaglietta del vassoio annesso alla carrozzella ove ha consumato il pasto.

A fine pasto i piatti sporchi sono lasciati sparsi sulle mensole dei termosifoni.

Al piano primo, su di un tavolo posto nel locale disimpegno, in un contenitore di plastica non omologato per alimenti, vi sono delle prugne, visibilmente non lavate, pronte per essere servite al tavolo.

In una camera a due posti letto, non chiusa a chiave, vi è un’ospite che si gestisce le proprie terapie conservando sul comodino e nel cassetto, non chiudibile a chiave, un congruo numero di confezioni di vari farmaci.

La chiusura a veranda per la realizzazione delle zone pranzo/soggiorno, ha determinato l’eliminazione delle superfici aeroilluminanti dirette verso l’esterno delle camere da letto.

Alcuni servizi igienici si affacciano direttamente nei suddetti corridoi adibiti a zona pranzo/sog­giorno.

Una delle predette camere da letto, a due posti, sita al piano secondo, viene utilizzata anche come zona di transito per l’accesso di ospiti, operatori e parenti per raggiungere il corridoio utilizzato come pranzo/soggiorno. Al momento del sopralluogo, in tale camera vi è il carrello porta vivande (con superfici esterne sporche) ed il carrello porta stoviglie.

In una camera il vetro della porta è rotto.

La guaina antisdrucciolo, in uno dei vari corpi di fabbrica, posta su di una rampa è in cattivo stato di manutenzione tale da costituire rischio di inciampo con conseguente caduta.

In un locale vi sono collocati diversi armadi di cui, uno contenente indumenti usati regalati che non si apre, uno contenente le stoviglie ed un altro in cui è stato reperito una busta contenente tre pennelli e sapone da barba ed accanto tre rasoi elettrici. A richiesta è stato riferito che di tali rasoi, solo uno è utilizzato dal personale per radere gli ospiti.

Su di un terrazzo di pertinenza di una camera vi sono diversi utensili e materiale vario in disuso.

Nel corpo di fabbrica di media costruzione, dichiarato per ospiti autosufficienti, sono inseriti anche ospiti apparentemente parzialmente autosufficienti o non autosufficienti.

Nelle camere sono presenti alcuni ospiti, di cui due momentaneamente allettati, una in carrozzella, una non in grado di deambulare autonomamente ed uno deambulante con due tripodi.

In detto corpo di fabbrica non esiste assistenza agli ospiti garantita dall’Ente, ma viene dichiarato che, per alcuni di essi, persone pagate dagli stessi o dai familiari provvedono, di conseguenza, alla loro assistenza ed alla loro pulizia personale.

Dalle dichiarazioni di un operatore addetto all’assistenza, dalle ore 11,30 alle ore 8,30 del giorno successivo, in questo corpo di fabbrica sembrerebbe non sia nemmeno presente l’operatore addetto alle pulizie.

In una stanza vi è un’estesa “crepa” tra il soffitto ed i muri perimetrali e una “crepa” dal soffitto al pavimento.

Nel corpo di fabbrica di più recente costruzione, il piano mansardato, autorizzato per n. 1 nucleo R.A.F. da n. 10 posti letto, ospita n. 3 anziani autosufficienti.

A detto piano le uscite di sicurezza sono chiuse con catena e lucchetto.

L’ingresso a tutta la struttura avviene ancora senza un servizio di portineria e senza nessun controllo degli accessi.

Al piano terreno, nell’immediata vicinanza dell’ingresso, abbiamo un locale adibito a spogliatoio del personale della Cooperativa, tale locale è unico per entrambi i sessi ed usufruisce di un servizio igienico privo di doccia posto a servizio di un altro locale adibito a spogliatoio del personale dipendente dell’Ipab.

Le camere sono apparentemente pulite ed ordinate ma, come nelle parti comuni, aleggiano cattivi odori.

Non tutti i letti hanno la biancheria pulita ed alcuni letti risultano non correttamente rifatti.

Ad un controllo a campione si sono riscontrati alcuni materassi di sola “gomma piuma” ed altri infossati. Alcune traverse hanno la parte cerata rivolta in superficie.

Attualmente esistono i campanelli di chiamata, da un controllo a campione risultano funzionanti.

L’arredamento delle camere, rispetto all’ultimo sopralluogo, è invariato e non idoneo alle esigenze degli ospiti.

Non tutti i corpi illuminanti sono dotati di idonea plafoniera.

Alcuni estintori non sono revisionati.

Il collegamento tra i tre corpi di fabbrica, che risultano con diversi dislivelli tra di loro, è dato da un corridoio il cui pavimento è in pendenza. Tale corridoio funge anche da soggiorno per gli ospiti che spesso vi soggiornano su apposite poltrone dislocate lungo le pareti. Il pavimento del corridoio sopracitato è privo di materiale “antisdrucciolo” e soprattutto quando è bagnato (evento che si è verificato durante il sopralluogo) è estremamente scivoloso.

Le pareti hanno i muri sporchi ed in parte scrostati. Mancano alcuni para-spigoli e gli spigoli appaiono con l’intonaco in parte mancante.

Nel locale adibito ad infermeria alcuni psicofarmaci sono chiusi a chiave in una vetrinetta in cui sono custoditi documenti di vario tipo, mentre altri sono sparsi nel locale infermeria (vassoi portaterapie). Gli altri farmaci sono contenuti in armadietti chiusi a chiave. Detto locale continua a rimanere sempre aperto in quanto rimane un punto di passaggio per poter accedere ad un ufficio.

Nella dispensa, appoggiati su di una bilancia a pavimento (bascula) vi sono due contenitori con delle mele cotte ancora tiepide. A richiesta l’operatore dichiara che saranno servite a cena.

Su di un banco da lavoro della cucina vi sono delle confezioni che si stanno scongelando.

Ad una parete della cucina è appeso il menù del giorno che prevede la preparazione del minestrone di verdura (quantitativo riferito circa 20 litri), polpette di carne (n. 15), piccole fettine di lonza di maiale (riferito n. 1 o 2 a persona), fagiolini (6 Kg.), mele cotte (15 Kg. peso a crudo), prugne crude (di peso imprecisato).

Le sopracitate quantità vengono utilizzate per la preparazione di circa 120 porzioni in quanto l’Ente garantisce i pasti anche per gli ospiti presenti al piano primo e secondo del fabbricato di nuova costruzione la cui gestione è affidata al C.I.S.S. 38.

 

Personale

Dall’esame dei turni del personale, le attività di assistenza sono garantite da n.ro 18 operatori dipendenti dell’Ipab.

Le attività di pulizia e di lavanderia da n. 8 operatori dipendenti da Cooperativa.

La preparazione dei pasti è garantita dalla turnazione di n. 2 cuochi e n. 2 aiuto cuochi. Vi è inoltre l’aiuto di n. 1 operatore addetto alle pulizie che appoggia il personale di cucina durante la preparazione degli stessi.

Il personale di cucina garantisce il seguente orario:

– dalle ore 7,00 alle ore 13,00 e dalle ore 13,00 alle ore 19,00 dal lunedì al sabato;

– dalle ore 7,00 alle ore 13,00 e dalle ore 15,30 alle ore 19,00 la domenica.

Nella cucina alle ore 10,00 le carni e le verdure sono già sistemate nei carrelli termici portavivande pronte per essere servite.

Non esiste un menù specifico per chi è affetto da particolari patologie (es. diabetici, ecc.). L’aiuto cuoca riferisce di aver preparato un frullato per un ospite.

Dalla visione dei turni di lavoro del personale di assistenza della giornata odierna risulta quanto segue.

– dalle ore 22,00 alle ore 7,00 presenti n. 2 operatori;

– dalle ore 7,00 alle ore 13,00 presenti n. 5 operatori;

– dalle ore 13,00 alle ore 14,00 presente n. 1 operatore;

– dalle ore 14,00 alle ore 15,00 presenti n. 2 operatori;

– dalle ore 15,00 alle ore 16,00 presenti n. 3 operatori;

– dalle ore 16,00 alle ore 19,00 presenti n. 4 operatori;

– dalle ore 19,00 alle ore 20,00 presenti n. 3 operatori;

– dalle ore 20,00 alle ore 21,00 presenti n. 2 operatori;

– dalle ore 21,00 alle ore 22,00 presente n. 1 operatore.

Confrontando i turni di lavoro del personale di assistenza su una settimana, si evidenzia la presenza costante di 1 solo operatore dalle ore 13,00 alle ore 14,00 e dalle ore 21,00 alle ore 22,00.

A fronte di quanto sopra descritto si evidenzia che il personale indicato rispetto ai parametri previsti dalla normativa vigente (D.G.R. 38-16335 del 29.06.1992 e D.G.R. 41-42433 del 09.01.1995) è insufficiente a garantire un’adeguata assistenza all’ospite.

L’assistenza infermieristica risulta affidata a n. 3 infermieri professionali dipendenti di Cooperativa che garantiscono i seguenti turni:

– dalle ore 7,00 alle ore 13,30;

– dalle ore 13,00 alle ore 19,30.

È stato riferito che dal giorno 28.08.1999 n. 2 infermieri professionali cesseranno il servizio in quanto hanno dato le dimissioni.

È presente un unico “quaderno delle consegne” del personale addetto all’assistenza ed infermieri­stica.

 

2. La Commissione di vigilanza dispone che il Legale Rappresentante del Presidio [omissis] provveda, entro 90 giorni dal ricevimento della presente, a:

1. adottare tutti i provvedimenti necessari al mi­glioramento dell’assistenza tutelare agli ospiti e del­le condizioni igienico-sanitarie e di sicurezza della struttura in ottemperanza alle normative vigenti;

2. vestire correttamente e quotidianamente gli ospiti e togliere gli indumenti utilizzati per il riposo notturno prima di fargli indossare quelli per il giorno;

3. garantire la cadenza almeno quindicinale dei bagni agli ospiti;

4. incrementare l’organico del personale di assistenza in modo che vengano rispettati i parametri previsti dalla D.G.R. 38-16335 del 29.06.1992 e D.G.R. 41-42433 del 09.01.1995 e garantendo un’equilibrata ed adeguata distribuzione del personale su tutto l’arco della giornata ed in tutti i nuclei della struttura;

5. garantire la presenza costante di operatori addetti alla assistenza agli ospiti presenti nei nuclei per anziani autosufficienti;

6. inserire gli ospiti non autosufficienti attualmente presenti nel corpo di fabbrica dichiarato per autosufficienti nel fabbricato dichiarato per non autosufficienti;

7. coprire il turno notturno con almeno 3 opera­-tori;

8. attivare un’adeguata figura di responsabile della struttura con funzioni di coordinamento del personale e di organizzazione delle attività e dei servizi erogati;

9. definire ed attivare un “protocollo operativo” per l’assistenza e l’igiene degli ospiti;

10. dotare il personale addetto all’assistenza di idoneo carrello con tutto l’occorrente necessario per l’igiene dell’ospite;

11. tenere separati i prodotti utilizzati per la pulizia dei locali da quelli utilizzati per l’igiene degli ospiti;

12. cambiare più spesso la biancheria dei letti e curare maggiormente il loro rifacimento;

13. sostituire i materassi usurati e/o inadeguati;

14. adeguare l’arredamento alle esigenze degli ospiti;

15. dotare e mantenere ad ogni ospite un corredo personale per l’igiene della persona (asciugamano, sapone, catino, pettine, spazzolino da denti, forbicine, rasoio);

16. organizzare la disposizione dei posti a tavola, in modo da prevedere una zona riservata agli ospiti che necessitano di aiuto per alimentarsi;

17. garantire un numero sufficiente di personale addetto all’assistenza durante la somministrazione dei pasti in modo che tutti gli ospiti non in grado di alimentarsi autonomamente abbiano l’aiuto necessario e senza dover far intervenire personale non dipendente dell’Ente;

18. somministrare all’ospite cibi correttamente conservati, in quantità adeguate e idonei alla loro capacità di masticazione;

20. prevedere un menù specifico ove esistano ospiti con particolari esigenze nutrizionali;

21. dosare la quantità di vino in base alla quantità di alimenti ingeriti dall’ospite:

22. garantire sempre all’ospite la possibilità di avere l’acqua a disposizione;

23. tenere sempre le derrate alimentari e gli alimenti preparati in appositi locali e contenitori:

24. dotare il personale di idoneo carrello per la raccolta dei piatti sporchi;

25. mantenere le carrozzine in buono stato di conservazione;

26. non lasciare mai i farmaci incustoditi;

27. tenere sempre gli psicofarmaci chiusi a chiave in idoneo armadietto;

28. fornire l’ospite autosufficiente che si gestisce la terapia di idoneo armadietto chiudibile a chiave per la conservazione dei propri farmaci;

29. tenere i pacchi di pannoloni in appositi locali;

30. tenere i pannoloni non impacchettati in appositi armadietti;

31. provvedere alla tinteggiatura di tutti i locali della struttura e ripristinare gli spigoli rovinati;

32. rivedere la disposizione della struttura in modo che tutti i locali in cui vi è la permanenza di persone siano dotati di superficie aeroilluminante diretta verso l’esterno, i servizi igienici non comunichino direttamente con locali comuni e le camere non siano anche utilizzate come zone di transito;

33. produrre un certificato di staticità della struttura di più antica e intermedia epoca di costruzione;

34. rimuovere le catene ed i lucchetti dalle due uscite di sicurezza nel corpo di fabbrica di più recente realizzazione;

35. adeguare i locali del personale alle vigenti normative in riferimento all’igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro;

36. sgombrare e ripulire il balcone utilizzato come deposito di materiale vario;

37. mantenere le scope e gli spazzoloni in appositi armadi o ripostigli;

38. sostituire il vetro rotto della porta della camera;

39. sostituire la guaina antisdrucciolo;

40. provvedere a installare idonei sistemi antiscivolo al corridoio di collegamento ai tre corpi di fabbrica;

41. effettuare le manutenzioni necessarie a mantenere funzionanti tutti gli arredi;

42. dotare tutti i corpi illuminanti di apposite plafoniere;

43. adeguare l’impianto elettrico secondo le normative vigenti;

44. provvedere alla revisione degli estintori ove non si sia già provveduto;

45. adottare idonee modalità di controllo degli accessi all’ingresso della struttura.

Qualora il Legale Rappresentante del Presidio non ottemperi nei tempi prestabiliti alle prescrizioni sopra impartite la Commissione di Vigilanza provvederà a richiedere la sospensione del titolo autorizzativo con la conseguente dimissione di tutti gli ospiti presenti.

 

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