Prospettive assistenziali, n. 124, ottobre-dicembre 1998

 

 

appello affinché i crimini organizzati contro l’infanzia siano considerati crimini contro l’umanità

 

 

Riportiamo integralmente l’“Appello di Losanna” promosso nel novembre 1997 da Terre des Hommes (1).

 

Premessa

I crimini organizzati contro l’infanzia,

considerati come “Crimini contro l’umanità”

Un movimento umanitario deve essere indipendente da ogni forma di potere e da qualsiasi altra forma di interesse che non sia promuovere la protezione o la salvaguardia di coloro che non possono prendere la parola e che tuttavia esigono i loro diritti ed ha, per queste ragioni, la libertà e il mandato di rivolgersi, in piena legittimità, alla Comunità Internazionale. Il ruolo di un’organizzazione umanitaria non è di sostituirsi né al legislatore, né all’autorità.

Tuttavia

Gli assassini dei bambini di strada da parte degli “squadroni della morte”, perché sono bambini senza difesa sapendo che nessuno li reclamerà,

Lo sgozzamento di ragazze all’uscita delle scuole perché sono ragazze e per motivi religiosi,

La morte per negligenza istituzionale deliberata di bambini negli orfanotrofi perché sono dei bambini,

L’utilizzo di massa e sistematico dei bambini, perché sono bambini, per test scientifici o per manipolazioni genetiche,

L’arruolamento di bambini, perché sono bambini in conflitti armati,

La distruzione irreversibile di bambini, perché sono bambini, nella rete clandestina di prostituzione minorile,

E molte altre situazioni,

Obbligano a porre la questione non di una nuova legge, non di una nuova istanza internazionale (oltre a quelle già esistenti o in progetto), ma dell’adeguamento, perché siano più efficaci, di testi esistenti di fronte a una realtà di cui un’organizzazione umanitaria può – e deve – portare testimonianza.

 

Appello di Losanna

Considerato

che l’anno 1998 sarà il cinquantesimo anniversario della “Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo” (1948-1998),

che le Nazioni Unite annunciano una Conferenza Internazionale a Roma per il mese di giugno 1998, per la creazione di una “Corte Criminale Internazionale Permanente”,

che “i governi non hanno il mandato di trasformare in impotenza il potere del popolo sovrano da cui traggono l’autorità”, e che tutti gli Stati del Mondo hanno ratificato la “Convenzione Internazionale relativa ai Diritti del Bambino”,

le personalità, le organizzazioni e i movimenti che l’hanno sottoscritta

1) Chiedono che la Conferenza di Roma, nel giugno 1998, in vista della creazione di una “Corte Criminale Internazionale Permanente” iscriva specificamente nello Statuto di questa giurisdizione internazionale i seguenti punti:

– che a titolo di riconoscimento universale della sua eccezionale gravità, la criminalità organizzata contro i bambini venga perseguita e giudicata a titolo di “Crimine contro l’umanità” sia che Paesi dispongano, sia che non dispongano ancora di testi giudiziari appropriati;

– che le procedure accelerate di azioni giudiziarie internazionali applicabili alla criminalità internazionale siano applicate alla criminalità organizzata contro i bambini sia che gli autori siano persone, istituzioni pubbliche o private, o Stati;

– che questa Corte agisca senza limitazione di tempo e spazio, con una competenza che le permetta di applicare i principi di universalità e di imprescrittibilità dei procedimenti e delle condanne, con possibilità di condannare in contumacia o assenza, di accogliere la costituzione di parti civili e di esprimersi sul risarcimento dei danni. La Corte Criminale Internazionale dovrà quindi disporre dei mezzi per assumere questo mandato;

– che la Corte Criminale Internazionale, possa, in modo permanente, istruire, perseguire e condannare gli Stati di cui sia dimostrata la responsabilità diretta nelle violazioni del Diritto dei bambini, con riferimento alla nozione di “Crimine contro l’umanità”;

– che le organizzazioni umanitarie che dispongono già di uno statuto costitutivo depositato presso il Consiglio Economico e Sociale delle Nazioni Unite (ECOSOC) o che dispongono già a questo titolo di mezzi di vigilanza siano abilitate ad esercitare il diritto di appellarsi a questa “Corte Criminale Internazionale Permanente” con la possibilità altresì di costituirsi parte civile e di reclamare il risarcimento danni destinato esclusivamente al recupero, alla riabilitazione e alla cura delle vittime, sotto il controllo diretto di questa “Corte Internazionale Permanente” e in maniera indipendente dagli Stati.

2) Affinché nessun paese possa costruire un santuario di impunità per gli autori dei crimini, e che, allo stesso titolo che per la lotta contro le altre forme di criminalità internazionale organizzata, chiedono:

– che in occasione della Conferenza di Roma i paesi che dispongono di una legislazione che riconosce la qualifica di “Crimini contro l’umanità” e che ne persegue gli autori, includano ufficialmente in questa nozione anche la criminalità organizzata contro i bambini, aggiungendo il “motivo economico” ai motivi già esistenti, sia come elemento costitutivo che come circostanza aggravante, e che facciano applicare questa legislazione tanto alle giurisdizioni ordinarie quanto alle procedure di istruttoria e giudizio, e alle sanzioni che ne seguono, con competenza penale universale;

– che i paesi che non dispongono di legislazione specifica in materia di “Crimini contro l’umanità” annuncino ufficialmente, in occasione della Conferenza di Roma, e del cinquantenario della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, la messa in opera di lavori legislativi che permettano di includere questa nozione, tenendo conto dell’urgenza e dell’eccezionale gravità della criminalità organizzata contro i bambini considerata come “Crimine contro l’umanità”, alla quale si deve attenere.

3) Chiedono che l’Organizzazione delle Nazioni Unite stabilisca un Protocollo Addizionale alla Convenzione Internazionale relativa ai Diritti del Bambino decretando che la criminalità organizzata verso i bambini sarà qualificata, perseguita e giudicata come “Crimine contro l’Umanità”, a livello nazionale e internazionale.

Le personalità e organizzazioni firmatarie costituiscono un “Comitato per l’appello di Losanna” informale e non giuridico, destinato a utilizzare tutti i mezzi necessari alla sua promozione e alla sua realizzazione presso gli Stati e istanze internazionali interessate, e a rendere pubblico in maniera regolare lo stato di avanzamento del progetto.

Il coordinamento di questo “Comitato per l’appello di Losanna” sarà assicurato dalla Fondazione Terre des Hommes, con base a Losanna (Svizzera).

 

 

(1) L’appello è stato tratto dal volume “Pianeta infanzia: questioni e documenti” predisposto e pubblicato nel marzo 1998 dall’Istituto degli Innocenti, Piazza Santissima Annunziata 12, 50122 Firenze, Tel. 055-249.17.43.

 

 

www.fondazionepromozionesociale.it