Prospettive assistenziali, n. 122, aprile-giugno 1998

 

 

Notizie

 

 

HANDICAP GRAVE: IL PRIMATO DELL'EDUCAZIONE

 

Riportiamo la mozione finale approvata dai parte­cipanti al convegno provinciale svoltosi a Torino il 28 marzo 1998 e organizzato dal Comitato per l'in­tegrazione scolastica degli handicappati e da "Handicap & Scuola".

 

I partecipanti al convegno "Handicap grave: il pri­mato dell'educazione" riaffermano la positività delle esperienze di integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap grave, sia per i ragazzi disa­bili che per i loro compagni.

Condividono

le tesi presentate dai relatori e fanno proprie in particolare le affermazioni contenute nella Sentenza della Corte Costituzionale n. 215/87: «È ormai superata in sede scientifica la concezione di una radicale irrecuperabilità degli handicappati». «Non assumere come insuperabili ostacoli che è invece doveroso tentare di eliminare, o almeno attenuare, e non dare per dimostrato ciò che va invece concretamente verificato e sperimentato onde assicurare pari opportunità a tutti».

Fanno appello

AI Governo ed al Parlamento affinché:

- sia rivisto annualmente il rapporto di un insegnan­te ogni 138 alunni frequentanti, anche in conside­razione della diminuzione della popolazione scola­stica e dell'incremento, documentato in sede scientifica, del numero di allievi in situazione di handicap grave;

- siano consolidati al 100% i posti di sostegno;

- sia ristabilita la disposizione che riduceva a 20 il numero massimo degli alunni nelle classi in cui sono inseriti ragazzi in situazione di handicap;

- i docenti per il sostegno non possano essere uti­lizzati per le supplenze brevi onde evitare la dispersione di risorse fondamentali per la realiz­zazione delle attività didattiche che favoriscono l'integrazione di tutti gli allievi;

- venga avviato un piano nazionale di aggiorna­mento per i docenti curricolari di ogni ordine di scuola sulle tematiche dell'integrazione scolastica degli alunni in situazione di handicap;

- le deroghe previste dall'art. 40 del Collegato alla legge n. 449/97 siano istituite secondo i bisogni reali degli alunni in situazione di handicap, onde evitare emarginazione ed assistenzialismo;

- i progetti di sperimentazione, previsti dallo stesso articolo, siano attuati nelle classi comuni e in riferi­mento ai decreti sull'autonomia, siano semplifica­te le modalità di attuazione degli stessi;

- nel regolamento in materia di autonomia, posto alla consultazione delle scuole, siano inseriti riferi­menti più espliciti e più incisivi per una posizione non marginale delle questioni relative all'integra­zione degli alunni in situazione di handicap. Questo in relazione all'organizzazione della flessi­bilità didattica, anche per quanto si riferisce all'in­tegrazione degli organici per i casi di handicap grave ed in primo luogo per chiarire che le finalità della scuola devono essere esplicitate sulla scorta delle indicazioni della legge 517/77 (attuazione del diritto allo studio e piena formazione della perso­nalità degli alunni anche di quelli in situazione di handicap). Si ritiene opportuno che il regolamento sull'autonomia preveda esplicitamente quanto segue: «Le istituzioni scolastiche autonome assi­curano l'integrazione di tutti gli alunni in situazione di handicap nelle sezioni e nelle classi comuni delle scuole ordinarie come sancito dall'art. 12 della legge 104/92»;

- il sistema nazionale di valutazione consideri l'inte­grazione scolastica come indicatore fondamentale della qualità della scuola, esplicitando tale indica­zione nei relativi provvedimenti.

 

Alla Regione Piemonte affinché:

- sia garantita, negli ambulatori del distretto di resi­denza dei ragazzi, la presenza del personale delle unità multidisciplinari (previste dalla Circolare Regionale 11 Sap195 in attuazione dell'Atto di indi­rizzo relativo ai compiti delle Aziende sanitarie locali, in materia di alunni in situazione di handi­cap stabilito con DPR del 15/4/94);

- siano urgentemente adeguati gli organici di dette unità in considerazione del numero degli utenti e dell'apporto che le figure professionali dell'ASL devono garantire a sostegno di ciascuna situazio­ne di integrazione scolastica e al fine di annullare gli inaccettabili tempi di attesa per accedere agli accertamenti diagnostici o agli interventi di cura e riabilitazione;

- sia ripristinata in tutte le ASL la gratuità degli inter­venti di riabilitazione a supporto dei progetti edu­cativi individualizzati per i ragazzi in situazione di handicap e l'esenzione da ticket per tutti gli incon­tri dei gruppi integrati;

- sia garantita la prosecuzione dei corsi pre-lavora­tivi per i ragazzi con handicap intellettivo.

 

Alle Amministrazioni Comunali della Provincia di Torino affinché:

- venga assicurata con continuità la presenza di personale educativo di sostegno per i ragazzi in situazione di handicap grave, evitando il ricorso a figure professionali precarie;

- venga garantito il servizio di trasporto da casa a scuola nel rispetto del calendario e dell'orario di funzionamento delle classi frequentate dai ragaz­zi disabili.

 

AI Provveditorato agli Studi di Torino affinché:

- sia inviata una circolare di indirizzo che impegni tutte le scuole ad attivare, all'inizio di ogni anno scolastico, i gruppi di lavoro sull'handicap a livello di istituto, con la presenza dei docenti di sostegno, di una rappresentanza degli insegnanti curricolari, del personale dell'ASL, dei familiari e degli stu­denti nella scuola superiore;

- nell'assegnazione del contingente provinciale di sostegno sia considerata la peculiarità delle zone di montagna e le nomine vengano effettuate in tempi che consentano la presenza del personale specializzato all'inizio dell'anno scolastico, in modo che sia assicurata la loro collaborazione nel momento della programmazione didattica ed edu­cativa annuale;

- i progetti di collaborazione fra le scuole di territo­rio ed i Centri educativi speciali municipali man­tengano la scuola del territorio di residenza come ambito integrante prioritario, limitando le attività nei Centri ad un massimo di 6-8 ore settimanali, con la presenza dei compagni di classe;

- venga seguito I'iter dell'integrazione nel momento cruciale della fine della scuola dell'obbligo con ini­ziative mirate di orientamento.

 

 

QUARTO CONCORSO SULLA STORIA DEL SERVIZIO SOCIALE

 

1. La Società per la storia del servizio sociale (SOSTOSS), con riferimento agli artt. 1, 2, 7 dello statuto associativo, bandisce il quarto concorso a premi per tesi di diploma sulla storia del servizio sociale in Italia, da intestare alla memoria di perso­nalità significative che hanno onorato la professione di assistente sociale con l'attività di studio, di forma­zione e operativa.

2. I premi, in numero di due e di un milione di lire ciascuno, saranno assegnati a tesi discusse nell'an­no accademico 1998-99 per il conseguimento del diploma di assistente sociale.

3. I premi sono intestati alla memoria di Virginia Delmati, protagonista nel campo della formazione professionale degli assistenti sociali, e di Anna Giambruno, ideatrice e dirigente di servizi sociali innovativi e figura di prestigio nell'ambito della for­mazione.

4. Le tesi dovranno riferirsi al periodo storico, di primario interesse per la SOSTOSS, che va dal dopoguerra alla fine degli anni '70, e vertere su:

- l'attività professionale di servizio sociale svolta da assistenti sociali in enti ed organismi pubblici e privati, nazionali e locali, a favore di aree territoriali e/o categorie di utenza economicamente o social­mente deboli o emarginate;

- la formazione professionale degli assistenti sociali.

Saranno considerate di particolare interesse le tesi supportate da:

- ritrovamento di casistica professionale e/o altri documenti significativi;

- interviste ad operatori e responsabili delle atti­vità di servizio sociale dell'epoca nonché a testimo­ni privilegiati;

- ricerche bibliografiche su pubblicazioni prodotte, anche dai singoli organismi, nel periodo considera­to.

5. Le tesi saranno valutate da una commissione giudicatrice nominata dal consiglio direttivo della SOSTOSS e composta da due membri dello stesso, da due assistenti sociali di cui uno docente di servi­zio sociale e da uno storico. La commissione tra­smetterà al consiglio direttivo una valutazione moti­vata degli elaborati pervenuti ed una graduatoria di merito degli stessi.

6. I premi saranno assegnati dal consiglio direttivo e corrisposti nelle circostanze che saranno a suo tempo indicate. I nomi degli autori delle tesi premia­te saranno resi noti ai concorrenti e resi pubblici attraverso gli stessi canali di diffusione del bando. In caso di più autori della stessa tesi, il premio verrà suddiviso in parti uguali. Qualora uno o entrambi i premi non venissero assegnati, ne verrà ripetuta l'i­stituzione per l'anno accademico successivo. La SOSTOSS si riserva il diritto di utilizzare le tesi inol­trate a fini di studio e di divulgazione.

7. Le tesi dovranno essere spedite con plico rac­comandato alla SOSTOSS (c/o ISTISS - Viale di Villa Pamphili, 84 - 00152 Roma) entro e non oltre il 31.5.2000; farà fede il timbro postale attestante la data di spedizione. Le tesi dovranno essere inviate in doppia copia e corredate da domanda in carta semplice contenente i dati anagrafici nonché da un documento dell'università attestante il consegui­mento del diploma ed il titolo della tesi.

 

 

L'INDENNITA DI ACCOMPAGNAMENTO NON COSTITUISCE REDDITO

 

Finalmente, anche il Comune di Torino ha capito che l'indennità di accompagnamento erogata agli invalidi civili totali ed ai ciechi assoluti non costitui­sce reddito.

Meglio tardi che mai!

L'aveva già stabilito il DPR 22 dicembre 1986 n. 917 e l'aveva confermato il TAR del Piemonte, Sezione li, con la pronuncia n. 630 del 18 dicembre 1987.

Con l'approvazione della delibera da parte del Consiglio comunale di Torino, avvenuta in data 27 aprile 1998 non si considera più «I'indennità di accompagnamento di cui alla legge 18/1980 e al DPR 508/1988 quale elemento costitutivo del reddi­to ai fini dell'erogazione dell'assistenza domiciliare e dei contributi previsti a favore di soggetti non auto­sufficienti».

 

 

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