Prospettive assistenziali, n. 106, aprile-giugno 1994

 

 

LINEE GUIDA PER IL NUOVO PARLAMENTO

GRUPPO NAZIONALE "HANDICAPPATI E SOCIETA"

 

 

II gruppo nazionale "Handicappati e società" (1) offre il proprio contributo ed esperienza all'elaborazione del nuovo programma di Gover­no per le discipline che riguardano le persone handicappate.

Auspica che i Parlamentari e la Società civile si impegnino a fondo per la rimozione degli ostacoli culturali che, a tutt'oggi, limitano, a volte pesantemente, i diritti di queste persone e per l'approvazione di una idonea legislazione.

Premesso che ogni sforzo deve prioritaria­mente essere rivolto alla prevenzione dell'handi­cap e alle cause che lo possono determinare, le emergenze sulle quali chiediamo il vostro impe­gno prioritario per gli attuali cittadini handicap­pati sono le seguenti:

- riforma del collocamento al lavoro degli handicappati con piena o ridotta capacità lavo­rativa;

- salvaguardia dell'integrazione sociale a partire dal diritto all'integrazione scolastica in ogni ordine e grado;

- potenziamento di tutti gli interventi atti a svi­luppare o mantenere il massimo di autonomia della persona handicappata;

- riconoscimento del diritto a servizi e presta­zioni assistenziali per gli handicappati in situa­zione di gravità e privi di autonomia.

Per superare la logica della monetizzazione dei bisogni della persona handicappata non so­lo va garantito tutto ciò di cui ha bisogno per es­sere il più possibile un cittadino autonomo e in­dipendente, ma va altresì richiesto tutto quanto è in grado di dare e restituire alla società.

Bisogna quindi operare per assicurare il dirit­to-dovere al lavoro a tutti gli handicappati che possono raggiungere una piena o ridotta capa­cità lavorativa e interventi socio-assistenziali solo nei confronti di chi non è in grado di prov­vedere al proprio mantenimento a causa della gravità delle proprie condizioni fisiche e/o intel­lettive.

 

Accertamento dell'invalidità

Occorre modificare gli attuali criteri dell'ac­certamento dell'invalidità introducendo valuta­zioni che individuino il grado di autonomia che la persona può esprimere e la sua capacità la­vorativa.

L'obiettivo è rendere produttivo ogni handi­cappato che ha le potenzialità per diventare un lavoratore e assicurare quindi allo Stato un cit­tadino attivo e contribuente, eliminando a monte il suo bisogno di ricorrere alla pensione di inva­lidità.

 

Modifica del collocamento al lavoro (Legge 482/1968)

Tutte le persone con capacità lavorativa, pie­na o ridotta, compresi gli handicappati intellet­tivi e le persone con disturbi mentali, devono essere avviate in normali posti di lavoro, evi­tando luoghi di lavoro separati per soli handi­cappati. Ciò ridurrebbe anche l'attuale ricorso indiscriminato a strutture assistenziali di rico­vero.

La nuova legge deve quindi:

- prevedere per i soli handicappati l'obbligo di assunzione;

- valutare l'autonomia e la capacità lavorativa della persona handicappata;

- introdurre il collocamento mirato per salva­guardare le esigenze della persona e dell'impre­sa;

- non finanziare interventi - in tale ambito - che non producano lavoro d'impresa (laboratori protetti, centri di riabilitazione...).

 

Servizi assistenziali

Gli interventi primari (casa, scuola, lavoro, ac­cessibilità dei luoghi e dei trasporti, ecc.) elimi­nano o riducono il ricovero in istituto degli han­dicappati.

Occorre promuovere i servizi a sostegno della persona in situazione di gravità e dalla sua fami­glia: le risorse destinate pertanto oggi massic­ciamente dagli Enti locali alla rette di ricovero, dovrebbero essere da essi utilizzati per realizza­re interventi alternativi: centri diurni, servizi di aiuto alla persona, comunità alloggio (con non più di 8-10 posti) per chi non può più restare presso la propria famiglia.

 

Riabilitazione, ausili, protesi, cure sanitarie

Ogni cura e attenzione deve essere posta perché la persona handicappata possa recupe­rare il massimo dell'autonomia e sviluppare le sue potenzialità.

Al minore, fin dai primissimi anni di vita, e/o all'adulto occorre garantire riabilitazione, ausili, sostegni, protesi necessari per renderli per quanto possibile indipendenti e ogni altro sup­porto, compreso quello psico-pedagogico alle famiglie, o direttamente all'interessato.

A quanti si trovano invece in una condizione di limitata o nulla autonomia è doveroso assicu­rare le occorrenti prestazioni per ridurre le limi­tazioni già considerevoli che condizionano la lo­ro esistenza e permettere alla persona handi­cappata e alla sua famiglia una vita il più possi­bile dignitosa.

 

23 maggio 1994

 

 

 

 

(1) Hanno aderito ai documenti del gruppo nazionale "Handicappati e società": Angelini Paola, Presidente Comi­tato 80 di Potenza; Aurora Fulvio, Medicina Democratica; Bartoli Andrea, Direttore CSPSS; Benzi don Oreste dell'As­sociazione Papa Giovanni XXIII di Rimini; Bobba Luigi, Se­gretario Nazionale delle ACLI; Breda Maria Grazia del CSA - Coordinamento Sanità e Assistenza fra i movimenti di ba­se di Torino; Carboni Gloria, Lega nazionale per l'emanci­pazione degli handicappati; Caria Maria Giovanna, Comu­nità di Capodarco; Cassulo Adriano, Coordinamento Pro­getto "6", Provincia autonoma di Trento; Chiodini Anna, Coordinatrice ANFFAS di Bologna; Cocanari Flavio, re­sponsabile Ufficio handicap CISL nazionale; Consorti Pier Luigi, Coordinamento romano amici degli handicappati; Contardi Anna dell'Associazione Bambini Down; Cozzi Paolo Lepri del Centro Diritti del Cittadino; Di Marzio Silvia della Comunità di Sant'Egídio; Faloppa Marisa per il Bollet­tino "Handicap 8 Scuola"; Fracasso Mariella, dell'Ufficio "H" formazione lavoro del Comune di Milano; Giordano Ga­briella, sezione AIAS di Roma; Grimaldi Roberto, della Lega Nazionale per il diritto al lavoro degli handicappati; Guidi Antonio del Dipartimento Handicap CGIL Nazionale; Lumia Giuseppe, presidente nazionale del MO.V.L; Mango Luisa dell'ISTISSS; Marcuccio Giovanni del Molces; Nervo mons. Giovanni della Fondazione Zancan; Nocera Salvatore, del Movimento Apostolico Ciechi; Pancaldi Andrea, Centro do­cumentazione handicap di Bologna; Pancalli Luca, respon­sabile Dipartimento "H" UIL nazionale; Paniua Giacomo, Comunità Progetto Sud; Pavone Marisa, Direttore didattico; Rollero Piero, Ispettore tecnico del Provveditorato di Tori­no; Schirripa Giorgio del Gruppo infanzia di psichiatria de­mocratica di Viterbo; Sciutto Rosangela, APICE Associa­zione per la lotta contro l'epilessia; Selleri Gianni, Presi­dente Aniep; Spina Alberto, Coordinatore Nazionale Han­dicap Enaip; Tavaua Luciano, Segretario generale federa­zione italiana del volontariato; Tortello Mario, Giornalista e Direttore "Quaderni di promozione sociale"; Toscani Mari­na della UILDM di Roma; Zamboni Alessio, dell'Associazio­ne Papa Giovanni XXIII di Rimini.

Per ogni ulteriore approfondimento rimandiamo ai docu­menti:

- Handicappati e società: quali valori, quali diritti, quali doveri (1989);

- Handicappati e società: quali strategie per il lavoro (1991);

- Handicappati e società: i diritti irrinunciabili e le condi­zioni per renderli esigibili (1992);

- Handicappati e società: proposte per la riforma del col­locamento al lavoro (1993);

- Handicappati e società: documento preparatorio al convegno "il posto di lavoro un diritto, un dovere" (1993).

I documenti sono pubblicati su Prospettive assistenziali, n. 88, 93, 98, 100.

I rappresentanti del gruppo nazionale "Handicappati e società" sono disponibili a confronti collaborativi. Per con­tatti ulteriori e informazioni:

- Maria Grazia Breda, CSA, Via Artisti 36, 10124 Torino, tel. 011-812.23.27/812.44.69, fax 011-812.25.95;

- Anna Contardi, Associazione Bambini Down, Viale delle Milizie 106, 00192 Roma, tel. 37.51.68-06 (anche fax) - Giacomo Paniua, Comunità Progetto Sud, Via Conforti, 77046 Lamezia Terme, tel. 0968-23297.

 

 

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