Prospettive assistenziali, n. 105, gennaio-marzo 1994

 

 

PIATTAFORMA CGIL-CISL-UIL DEL PIEMONTE SULL'HANDICAP

 

 

Riportiamo il testo della piattaforma predisposta da CGIL, CISL, UIL Piemonte. È un rilevante passo in avanti compiuto dai Sindacati. Adesso occorre che i Sindacati stessi, le Associazioni di tutela degli handicappati ed i gruppi di volontariato operino per la sua attuazione concreta.

 

CGIL, CISL, UIL regionali rivendicano un tavolo di confronto interassessorile (Personale, Lavoro, Assistenza, Sanità e Trasporti) per verificare l'applicazione della legge 104/92, per darne completa attuazione, per avviare una politica attiva del lavoro riferita in particolare all'handicap psichico, intellettivo e fisico grave, per ottenere una maggiore disponibilità di investimento, per migliorare i servizi alle persone con handicap.

Si richiede la creazione di un Osservatorio sull'handicap a partire da quello psichico, intel­lettivo e fisico grave al fine di creare un'anagra­fe regionale per evidenziarne le caratteristiche, i bisogni, l'ubicazione, il livello formativo e le ca­pacità di inserimento nei circuiti produttivi.

Si propone di coinvolgere l'Osservatorio del mercato del lavoro affinché rilevi i dati di sua competenza, oltre che l'Osservatorio regionale del pubblico impiego.

Tale anagrafe che, aggiornata almeno con ca­denza annuale, dovrà essere rivolta innanzitutto agli ultraquattordicenni. Dovrà, infine, essere la base informativa necessaria rispetto alla quale costruire una seria politica attiva del lavoro sulla problematica dell'handicap, in particolare di quello psichico, intellettivo e fisico grave e un miglioramento dei servizi alle persone con han­dicap.

Si richiede, inoltre, l'istituzione di una sede permanente di confronto tra gruppo interasses­sorile regionale, parti sociali e associazioni per l'attivazione di politiche sull'handicap.

 

All'Assessorato al personale della Regione Piemonte si richiede:

1) L'assunzione in tempi rapidi di almeno 5 persone con handicap intellettivo e 2 fisici gravi come da accordo del 1984 tra le numerose già in stage o tirocinio presso la Regione o negli En­ti regionali, e che abbiano frequentato corsi pre­lavorativi o di formazione professionale; even­tualmente, vanno autorizzati gli Enti regionali de­centrati ad assumere in sovrannumero se hanno bilanci autonomi e qualora vi siano le piante or­ganiche bloccate o ad introdurre livelli anche non previsti, purché idonei alle mansioni per le quali potranno essere assunti i soggetti di cui sopra. Esempio, Mandria dove la Regione non autorizza i due inserimenti richiesti.

2) La definizione di una mappa delle scoper­ture nella pianta organica in rapporto a quanto previsto dalla legge 482/68 della Regione, degli Enti regionali, degli Enti locali e delle USSL, uti­lizzando i dati dell'Osservatorio regionale del pubblico impiego. Su questa base si rivendica che l'Osservatorio regionale del pubblico impie­go rilevi anche tali dati. Chiediamo che sia ga­rantito il 5% della quota prevista per gli invalidi, all'assunzione di persone con handicap intellet­tivo che abbiano frequentato corsi di formazione professionale o prelavorativi gestiti o finanziati dalla Regione o che siano in stage o tirocinio presso la Regione o gli Enti regionali.

3) Nei processi di mobilità i disabili fisici, intel­lettivi e sensoriali dovranno essere mantenuti nelle attuali posizioni, come previsto dalla legge 104/92 (artt. 21 e 33).

4) Provvedere a definire un programma per realizzare quanto previsto al punto 2.

 

All'Assessorato al lavoro e alla formazione professionale della Regione Piemonte si richiede:

1) Di ridefinire e potenziare i corsi prelavorati­vi sul territorio regionale attraverso l'apertura di nuovi corsi ed il finanziamento di un numero di ore corrispondenti a 2400, come da delibera già adottata.

2) Di garantire anche nelle realtà dove si rea­lizzano corsi prelavorativi, l'insegnante di soste­gno per quelle persone inserite in corsi di for­mazione professionale e che necessitino, per le loro caratteristiche di handicap, di un sostegno particolare.

3) Di istituire una sede di verifica dell'utilizzo degli incentivi erogabili alle aziende sul Fondo per l'occupazione della legge regionale 28/93 per l'assunzione di disabili psichici, intellettivi e fisici gravi: se vengono utilizzati, se c'è una quo­ta riservata a tale scopo, se sono andati a buon fine, cioè quali lavoratori siano stati effettiva­mente trattenuti dalle imprese.

4) L'apertura di uno sportello informativo sui programmi di finanziamento della Comunità eu­ropea, la predisposizione di un servizio per la formulazione dei progetti e per l'utilizzo di tali fondi. Si richiede, inoltre, l'informazione sui cri­teri con cui si selezionano i progetti.

5) Va predisposto, almeno in ogni Comune capoluogo di provincia, in collaborazione con le amministrazioni comunali e provinciali e utiliz­zando le banche dati esistenti comunitarie e pri­vate, un servizio informativo sui portatori di han­dicap e operatori del settore su:

- leggi e normative comunitarie nazionali, re­gionali, ecc.

- iniziative sull'handicap

- documentazione sugli ausili

- e tutto ciò che può essere utile a rendere più vivibile la vita degli handicappati.

 

All'Assessorato alla sanità della Regione Piemonte si richiede:

1) La verifica dell'istituzione in tutte le USSL delle commissioni per il riconoscimento delle capacità lavorative come previsto dall'art. 4 del­la legge 104/92 e dell'effettivo funzionamento in ragione delle esigenze del territorio di compe­tenza. Si richiede, inoltre l'informazione sui casi non ancora esaminati dalle commissioni su tutto il territorio regionale.

2) L'estensione ed il potenziamento dei servizi di riabilitazione, decentrandoli sul territorio, e della assistenza domiciliare.

3) Di realizzare immediatamente l'apertura del repartino di corso Svizzera 164 a Torino: con l'attivazione di tre comunità alloggio per soggetti gravemente malati e non autosufficienti con plu­ripatologie ed handicap intellettivi che determi­nano una assoluta dipendenza. Si pensa ad una utenza di Torino e prima cintura. Di tutto ciò va attribuita la gestione alla USSL di competenza, dandole mandato di costituire la pianta organi­ca.

4) L'avvio di attività diurne con copertura di al­meno 40 ore settimanali per soggetti ultraquat­tordicenni con handicap di carattere psichiatri­co e la creazione di comunità alloggio ad alta valenza sanitaria: con non più di 8-10 utenti. Tali servizi vanno istituiti in servizi territoriali (come da mappa dei bisogni e lista di attesa che ogni USSL possiede).

5) La predisposizione dei progetti di fattibilità indispensabili per ottenere dal Ministero della sanità il finanziamento previsto per la costituzio­ne delle RSA - comunità alloggio per handicap­pati (art. 20 della legge 67/88). La Regione Pie­monte, non avendo presentato alcun progetto, non può attingere ai fondi stanziati dalla citata legge. La Regione deve quindi sollecitare la pre­sentazione dei progetti da parte delle USSL.

6) L'intervento urgente presso il Governo per il ripristino delle precedenti norme relative alla concessione di protesi, ausili ecc. e copertura transitoria dei fondi mancanti, da parte dell'as­sessorato, per sopperire agli attuali disagi ed in­convenienti derivanti dal nuovo nomenclatore tariffario.

 

All'Assessorato all'assistenza della Regione Piemonte si richiede:

1) Di adeguare tutta la normativa riferita alle RSA come previsto dalla legge 104/92 che detta indirizzi rispetto ai centri residenziali: in questo quadro va modificata la delibera del febbraio '92.

2) Riqualificare gli attuali centri diurni e avvio di nuovi sul territorio, aperti per almeno cinque giorni settimanali per avviare attività di sostegno su progetti individualizzati, per non meno di qua­ranta ore settimanali per persone ultraquattordi­cenni handicappate gravi o gravissime per le quali non sia possibile realizzare interventi in at­tività formativa o lavorativa. Tali servizi vanno istituiti in funzione della domanda-bisogno veri­ficata sul territorio ed espressi dai servizi territo­riali, prevedendo da parte del bilancio della Re­gione un capitolo di spesa specifico.

3) L'istituzione in ogni USSL dei servizi di aiu­to alla persona, servizi che siano in grado di in­tervenire verificate le caratteristiche delle perso­ne, i bisogni, la redditualità individuale, le neces­sità familiari e tutto quello che serve per garanti­re una accettabile vivibilità.

4) Per quanto attiene ai servizi affidati in ap­palto occorrono norme regionali in grado di ga­rantire la qualità dell'intervento.

 

All'Assessorato ai trasporti della Regione Piemonte si richiede:

1) Dare attuazione a quanto previsto dall'art. 26 comma 1 e 2 della legge 5.2.1992 n. 104 e dall'art. 4 (Competenze regionali), art. 5 (Com­petenze comunali) e art. 14 (Disposizioni parti­colari) della legge 15.1.1992 n. 21, al fine di ga­rantire il diritto al trasporto anche con mezzi di trasporto non collettivi delle persone disabili.

2) Di modificare ed adeguare alla normativa su indicata il Piano regionale dei trasporti, non­ché i piani provinciali e dei bacini di trasporto, con particolare riferimento alla istituzione di ser­vizi di trasporto individualizzati per quei soggetti che sono impossibilitati all'uso dei mezzi pubbli­ci di trasporto collettivo e/o dei taxi.

3) Tutti i mezzi di trasporto pubblico collettivi devono essere resi accessibili e fruibili ai disa­bili (cioè privi di barriere architettoniche). La concessione di contributi regionali per l'acqui­sto o il rinnovo dei mezzi pubblici di trasporto collettivi, è subordinato e finalizzato esclusiva­mente all'acquisto di mezzi di trasporto privi di barriere architettoniche.

4) Nell'attesa dell'immissione in circolazione di mezzi pubblici di trasporto collettivi privi di barriere architettoniche, la Regione Piemonte provvede ad emettere e finanziare buoni taxi, con validità su tutto il territorio regionale e per percor­si urbani-suburbani ed extraurbani, con l'emis­sione dei documenti di viaggio alle stesse condi­zioni degli altri utenti fruitori dei mezzi collettivi, in relazione allo stesso tipo di percorrenza.

5) La Regione Piemonte dovrà istituire apposi­to capitolo di spesa per l'eliminazione delle bar­riere architettoniche e per la localizzazione degli impianti fissi delle stazioni o fermate dei mezzi pubblici di trasporto.

6) La validità delle tessere urbane di circola­zione, rilasciate in ragione dell'invalidità, su tutti i percorsi suburbani o extra urbani effettuati an­che da autolinee in concessione.

Su questa piattaforma si raccolgono le ade­sioni di singoli operatori e di associazioni che si occupano di handicap.

 

Torino, 3 dicembre 1993

 

 

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