Prospettive assistenziali, n. 101, gennaio-marzo 1993

 

 

Specchio nero

 

 

LA SFACCIATA BUGIA DEL MINISTRO BOMPIANI

 

Nell'articolo "Incontro con Adriano Bompiani", apparso sul n. 1, gennaio-febbraio 1993 della rivista "La rosa blu", Gabriella Pini riferisce che al­la domanda circa la trasformazione da "facoltative" a "dovute" delle prestazioni previste dalla legge quadro sull'handicap n. 104/1992, il Ministro degli affari sociali ha risposto come segue: «Noi dobbiamo renderci conto che l'organizzazione del nostro Stato è appunto una organizzazione decentrata. Il legislatore nazionale può promuovere tutto ciò che in una legge quadro serve ad individuare degli obiettivi e li può indicare con la parola "possono" alla attenzione di coloro, in questo caso le regioni, che per statuto, cioè per costituzione, hanno poi il potere esecutivo. Il legislatore nazionale non poteva andare oltre questo limite».

Signor Ministro, anche i bambini sanno che le leggi quadro (vedi, ad esempio, la n. 833 del 1978) possono imporre alle Regioni, ai Comuni, alle USSL compiti specifici.

O forse Lei pensa che tutti coloro che si occu­pano delle esigenze e dei diritti degli handicap­pati intellettivi siano persone che possono esse­re impunemente prese in giro?

Per quali motivi la rivista "La rosa blu" pubbli­ca affermazioni nettamente contrastanti con i di­ritti degli handicappati e delle loro famiglie senza alcun commento, dando a migliaia di lettori una informazione infondata?

 

 

COLLOCAMENTO OBBLIGATORIO AL LAVORO: INADEMPIENTI LE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE DELL'UMBRIA        

 

Sulla base di una ricerca, di cui riferisce Par­tecipazione, n. 7, settembre 1992, risulta che dai dati raccolti circa il collocamento obbligatorio al lavoro negli enti locali territoriali e funzionali dell'Umbria, «si evince la gravità delle inadem­pienze di questi enti rispetto agli obblighi loro im­posti dalla legge 482/1968. Tali inadempienze vanno dalla mancata copertura dei posti riservati, alla mancata presentazione della denuncia dei posti scoperti (art. 22)».

L'ammontare dei posti scoperti raggiunge «la considerevole cifra di 679 (ai quali dovrebbero aggiungersi i posti scoperti non denunciati, come ad esempio nel caso dell'ULSS Alto Chiascio, del Comprensorio Spoletino e di numerosi Comu­ni)».

Fra gli inadempienti alla legge sul colloca­mento obbligatorio «spiccano fra gli altri casi del Comune di Perugia (212 posti scoperti), di Spole­to (42), di Città di Castello (33), di Foligno (32), di Gubbio (21), della Provincia di Perugia (70) e dell'ULSS di Perugia (137)».

 

 

LEOLUCA ORLANDO: PORTA IL NEONATO DAVANTI A UNA CHIESA

 

Secondo quanto è stato pubblicato su L'Unità dell'8 febbraio 1993, Leoluca Orlando, ex Sinda­co di Palermo, alla domanda «Qual è il suo parere sull'aborto» ha risposto: «È meglio che una donna porti a compimento la gravidanza e poi magari affidi il figlio ad un istituto o lo porti da­vanti ad una chiesa».

Agghiacciante affermazione, soprattutto per un ex sindaco che non conosce nemmeno i ser­vizi pubblici previsti da leggi in vigore da più di cinquant'anni per le gestanti, le madri ed i minori in difficoltà.

 

 

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