Prospettive assistenziali, n. 98, aprile-giugno 1992

 

 

Specchio nero

 

 

STRUTTURE ABUSIVE SEGNALATE DALL'ANLA E DALL'UGAF

 

"Esperienza" rivista mensile dell'ANLA, Associazione Nazionale Lavoratori Anziani, continua nella pubblicazione di inchieste, svolte da Cinzia D'Agostino, in cui viene taciuta la condizione di malati delle persone anziane croniche non auto­sufficienti. Detta posizione costituisce oggettivamente un appoggio nei confronti di coloro che violano le esigenze, la dignità ed i diritti degli an­ziani malati cronici non autosufficienti.

Nel numero di marzo 1992, "Esperienza" ha redatto un elenco delle case di riposo esistenti in Italia, per autosufficienti e non autosufficienti. Anche in questo elenco, viene omessa la condi­zione di malati in merito agli anziani cronici non autosufficienti. Inoltre sono inserite strutture abusive, nonostante che il Presidente del Consiglio regionale del Piemonte e della Valle d'Aosta dell'ANLA sia stato informato che la Regione Piemonte dispone di un albo delle strutture autorizzate.

 

Segnalata anche una casa di riposo abusiva

Una delle case di riposo segnalate è l'Hotel Pineta di Torino nei cui riguardi i Consiglieri co­munali Silvana Appiano, Bianca Guidetti Serra, Teresa Angela Migliasso e Vincenza Zagaria hanno presentato in data 28 marzo la seguente interrogazione:

«Presa visione dell'articolo apparso sulla "Gaz­zetta del Piemonte" del 5 marzo u.s. avente per titolo "Il problema è la vecchiaia, non la casa per anziani - i 30 ospiti dell'hotel Pineta ricevono an­che il bacio della buona notte -";

«constatato che in tale articolo l'hotel Pineta viene presentato come la soluzione residenziale "ideale" per persone anziane e pubblicizzato con una precisa elencazione dei servizi disponibili, degli optionals ottenibili e dei relativi costi (un ve­ro e proprio inserto pubblicitario dell'hotel cita­to);

«verificato che il suddetto hotel Pineta non ri­sulta avere a tutt'oggi ottenuto l'autorizzazione dagli organi competenti a funzionare come presi­dio socio-assistenziale e che quindi continua a svolgere attività improprie;

«constatato che dopo l'ispezione effettuata dai Vigili Urbani nell'agosto '91, sopralluogo da cui era risultato che l'hotel Pineta ed altri alberghi e pensioni continuavano a funzionare come presidi socio-assistenziali o socio-sanitari senza le pre­viste autorizzazioni;

«e che le conseguenti ordinanze di chiusura per le strutture non in regola con le norme vigenti non sono mai state emesse;

«verificato infine che delle 14 strutture inquisi­te, solo per 2 presidi l'USSL competente ha effet­tuato l'istruttoria ed ha concesso con atto delibe­rativo l'autorizzazione al funzionamento;

«ritenendo che sul controllo del rispetto delle normative che regolano le attività socio-assisten­ziali e sanitarie e considerato che in tale settore, la Pubblica Amministrazione ha gravi responsabili­tà, ritardi e inefficienze imperdonabili;

«le sottoscritte Consigliere Comunali interro­gano il Sindaco e l'Assessore competente per sapere se intendano effettuare un immediato controllo sulle strutture alberghiere che ospitano persone anziane e perché vengano disposti gli atti necessari all'ottenimento dell'autorizzazione da parte delle strutture nelle quali sussistono i re­quisiti previsti dalla legge».

 

Un altro infortunio

Non è la prima volta che vengono segnalate strutture abusive. Era già successo nell'ottobre 1988 quando l'UGAF, Unione Gruppo Anziani Fiat, organizzazione aderente all'ANLA, aveva diffuso l'opuscolo "Strutture residenziali per anziani in Piemonte", in cui, addirittura era scrit­to quanto segue: «Le notizie informative delle strutture residenziali citate, che hanno lo scopo di segnalarne le principali caratteristiche, sono state infatti verificate - e ove necessario appro­fondite -prendendo contatto con tutte le struttu­re stesse, che nella quasi totalità sono state og­getto di recenti visite da parte dei volontari del Gruppo».

Orbene, una decina delle residenze segnalate e verificate dall'UGAF erano abusive, come risulta dalle indagini svolte dalla Procura della Repubblica presso la Pretura di Torino e dai procedimenti penali già svolti o program­mati.

 

 

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