Prospettive assistenziali, n. 85, gennaio-marzo 1989

 

 

DELIBERATO DAL COMUNE DI TORINO L'UTILIZZO A FINI SANITARI PER ANZIANI CRONICI NON AUTOSUFFICIENTI DI ISTITUTI ASSISTENZIALI

 

 

Da oltre dieci anni, il CSA - Coordinamento sa­nità e assistenza fra i movimenti di base di Torino e il relativo Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti sono attivamente impegnati per ot­tenere che la Regione Piemonte, i Comuni e le USSL riconoscano il diritto degli anziani cronici non autosufficienti alle cure sanitarie.

È stato e viene richiesto che queste cure ven­gano fornite in primo luogo a casa del paziente (ospedalizzazione a domicilio), perché più idonee per i pazienti e meno costose (70 mila lire al giorno) rispetto al ricovero in ospedale (300 mila lire al dì) (1).

Per gli anziani che necessitano di ricovero, il CSA ha richiesto l'istituzione, prevista anche dal­la legge della Regione Piemonte 3 maggio 1985 n. 59, di strutture sanitarie per la deospedalizzazione protetta. A tale fine il Comune di Torino ha appaltato la ristrutturazione di un ospedale, il Birago di Vische, per una capienza di circa 150 posti.

Tenuto però conto che sono circa 1.000 gli anziani cronici non autosufficienti di Torino, spesso con gravi e molteplici patologie, ricoverati nei quattro principali istituti torinesi (2), da tempo il CSA richiede che gli anziani malati siano rico­nosciuti come tali e quindi la competenza venga attribuita al comparto sanitario.

Questa richiesta è stata avanzata poiché oggi è assolutamente impossibile, per carenza di po­sti letto, ricoverare i mille anziani nelle strutture sanitarie cittadine.

Pertanto, quale misura di emergenza e quindi transitoria, è stata rivendicata la trasformazione dei posti letto assistenziali in posti letto sanitari (e quindi gratuiti) per tutti gli anziani cronici non autosufficienti ricoverati nelle quattro strutture di cui sopra.

Le resistenze del Comune di Torino e della Re­gione Piemonte sono state durissime. Ma inces­santi sono state le iniziative del CSA (3) a cui ultimamente si sono affiancati anche i Sindacati CGIL, CISL, UIL, in particolare quelli dei pensio­nati.

Un primo risultato, sia pure parziale, è stato ottenuto con l'approvazione da parte della Giunta comunale di Torino, avvenuta il 6 dicembre 1988, della deliberazione n. 8814750/19 che riportiamo integralmente.

 

 

OGGETTO: UTILIZZO PARZIALE A FINI SANITARI DEGLI ISTITUTI SOCIO-ASSISTENZIALI «ISTITUTO DI RIPOSO PER LA VECCHIAIA» E «CASA GERIA­TRICA CARLO ALBERTO».

 

L'Assessore all'Assistenza sociale Bracco rife­risce:

La situazione degli anziani cronici non autosuf­ficienti che necessitano di ricovero in adeguate strutture è da tempo al centro del dibattito cul­turale e sociale odierno ed all'attenzione degli organi istituzionali preposti alla Sanità e all'As­sistenza.

Nell'insieme dei provvedimenti che a livello na­zionale regolano la materia, si citano il DPCM dell'8 agosto 1985, che detta norme ed indirizzi in merito alle attività socio assistenziali, conside­rate a rilievo sanitario e, particolarmente, la leg­ge 25 ottobre 1985 n. 595 attinente alle norme per la programmazione sanitaria ed il piano sanitario triennale 1986-88.

Riprendendo obiettivi e orientamenti della leg­ge n. 833/78 istitutiva del Servizio sanitario na­zionale, tale legge riconferma la priorità dell'obiettivo «tutela della salute» della popolazione anziana (art. 8), nel quadro di una integrazione funzionale e operativa tra servizi sanitari e socio assistenziali.

La Regione Piemonte, peraltro, nell'esercizio della sua funzione legislativa e di organizzazione, ha da tempo puntualizzato, sia nell'ambito della legge di riordino dei servizi socio assistenziali (legge 20 agosto 1982 e successive modificazio­ni) che nelle leggi di Piano socio sanitario (legge regionale 10 marzo 1982 n. 7 e legge regionale 9 maggio 1985 n. 59), criteri e modalità per garan­tire agli anziani e, in particolare, agli anziani non autosufficienti che necessitano di ricovero, una tutela sanitaria e socio assistenziale conforme alle leggi vigenti e quanto più possibile adeguata, attuata nell'integrazione formale e sostanziale dei servizi sanitari e socio assistenziali.

In questo quadro la legge 59/85 citata che indi­ca le caratteristiche e criteri di utilizzo dei presi­di socio assistenziali a carattere residenziale, prevede altresì che tali presidi possano essere utilizzati anche «a fini sanitari, soprattutto per la deospedalizzazione protetta» secondo le indica­zioni del piano regionale, ponendone la gestione a carico dei servizi sanitari e del relativo fondo regionale, fermo restando il supporto che viene garantito dal servizio socio assistenziale.

Questa modalità di utilizzo è confermata dalla delibera Consiglio regionale 31 luglio 1986 n. 245­11964 attinente l'approvazione dei criteri per l'in­dividuazione delle attività socio assistenziali a rilievo sanitario in cui al Titolo IV (Tutela sanita­ria e socio assistenziale delle persone anziane - ultimo capoverso) si precisa che in tale caso nel­le residenze protette ci si ripropone di garantire risposte sanitarie che possono per la loro carat­teristica essere mediate da una struttura meno complessa dell'ospedale.

Tenendo presenti gli indirizzi regionali e valu­tando che nei confronti di anziani non autosuffi­cienti malati, perciò necessitanti di cure sanita­rie continuative, non sono a disposizione in Città un numero sufficiente di strutture idonee, inten­dendo che al settore socio assistenziale non com­pete svolgere funzioni vicarie della sanità, con pregiudizio dei diritti degli anziani di cui trattasi, valuta opportuno siano messi a disposizione del­le UU.SS.SS.LL. torinesi perché vengano utiliz­zati a fini sanitari: n. 100 posti letto presso l'isti­tuto di riposo per la vecchiaia - Corso Unione Sovietica n. 220, a gestione comunale, e n. 100 posti letto presso la Casa di riposo geriatrica Carlo Alberto - Corso Casale n. 56, non appena l'Amministrazione comunale subentrerà nella ge­stione dell'IPAB, attualmente in via di sciogli­mento.

Si ritiene che tale decisione debba essere as­sunta dal Consiglio comunale nella sua veste di assemblea delle UU.SS.SS.LL. cittadine, nonché in virtù delle sue funzioni di coordinamento degli interventi in materia sanitaria e socio assisten­ziale di cui all'art. 5 della legge regionale 13 ago­sto 1986 n. 35 e nelle more del trasferimento del­le funzioni socio assistenziali alle UU.SS.SS.LL. subcomunali.

Le UU.SS.SS.LL. competenti per territorio in raccordo con l'Assessorato all'assistenza comu­nale predisporranno gli atti formali ed il progetto operativo di presa in carico di tale attività.

La Giunta municipale, tutto ciò premesso, visto l'art. 131 del T.U. della legge comunale e provin­ciale approvato con R.D. 4 febbraio 1915, n. 148, viste le disposizioni legislative sopra richiamate, con voti unanimi propone al Consiglio comunale di deliberare:

- l'utilizzo a fini sanitari di n. 200 letti nelle residenze socio assistenziali Istituto di riposo per la vecchiaia e Casa di riposo geriatrica Carlo Alberto nei termini e con le modalità previste in narrativa, con la predisposizione da parte delle UU.SS.SS.LL. TO II e TO VIII, competenti per il territorio in cui insistono le istituzioni di cui trat­tasi e in raccordo con l'Assessorato all'assisten­za, degli atti formali e del piano operativo neces­sario per l'attuazione della presente delibera­zione;

- di sottoporre alla Regione Piemonte tale proposta per la relativa approvazione finanziaria.

 

 

(1) Ovviamente le domande di ricovero sono maggiori nei casi di assenza o carenza dei servizi domiciliari.

(2) Si tratta dell'Istituto di riposo per la vecchiaia ge­stito direttamente dal Comune di Torino e dalle IPAB Car­lo Alberto, Convalescenziario alla Crocetta, Opera Pia Lotteri.

(3) Citiamo, ad esempio, i numerosi volantinaggi, gli interventi a dibattiti, gli articoli su giornali e riviste e il convegno di Torino del 12 novembre 1988.

Segnaliamo inoltre il lavoro dl consulenza e tutela svolto dal Comitato per la difesa del diritti degli assistiti la redazione e la stampa dei libretti «Che cosa fare per evitare le dimissioni selvagge degli anziani» e «Note informative per gli anziani cronici non autosufficienti ricoverati in re­sidenze protette o in case di riposo pubbliche e private e per i loro familiari».

 

 

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