Prospettive assistenziali, n. 82, aprile-giugno 1988

 

 

Specchio nero

 

 

ERRARE È UMANO, PERSEVERARE E... FIANDROTTI

 

Gli handicappati sono persone? Hanno dei diritti? Sembra di no!

Il deputato Fiandrotti ha presentato alla Came­ra il 2.7.87 la proposta di legge n. 45 «Nuove norme per l'assistenza e la riabilitazione degli handicappati» il cui testo è identico a quello depo­sitato nella legislatura precedente dallo stesso parlamentare (1).

Le sciocchezze non si contano: gli handicappa­ti fisici sono solo «gli elementi colpiti da para­lisi cerebrale infantile». Ma la perla è l'art. 8, in cui è previsto che gli handicappati possono es­sere dimessi dagli istituti solo previa autorizza­zione di un comitato coordinato dal Presidente del Tribunale amministrativo regionale e compo­sto tra l'altro dal Presidente del Tribunale per i minorenni e dal comandante della legione dei carabinieri. È inoltre previsto che «particolare cura deve essere posta dalla commissione nel concedere autorizzazioni alle dimissioni dal cen­tro sanitario per ricoverati che abbiano superato il 40° anno di età»!

 

 

SCIMMIE PER L'ASSISTENZA AGLI HANDICAPPATI

 

Non è uno scherzo, ma una esperienza degli U.S.A., ritenuta talmente valida che «Selezione del Reader's Digest» non solo ne ha riferito nell'edizione italiana, ma l'ha addirittura segnalata ad alcune organizzazioni che si occupano di han­dicappati.

Nell'articolo pubblicato nel fascicolo del no­vembre 1987 con il titolo «Scimmie in camice bianco», viene citato questo caso: «Siamo nel mondo dei tetraplegici, il mondo di Gary Finkle da quando tre anni fa, un incidente in una piscina gli causò una grave lesione al midollo spinale. Ventisette anni, corporatura robusta, folta barba, Gary è una delle migliaia di persone che hanno perduto praticamente ogni sensibilità e ogni pos­sibilità di movimento dalle spalle in giù. Vive con la moglie Micky e una scimmietta, un cebo cappuc­cino di nome Jo, nei sobborghi del villaggio di Andes, nello stato di New York. Gary beneficia di una straordinaria iniziativa, nata negli Stati Uniti e basata sull'impiego di scimmie per l'assi­stenza agli invalidi, che si chiama Helping Hands (Mani che aiutano). Questa organizzazione senza scopo di lucro fornisce ai tetraplegici cebi cappuccini addestrati che aiutano l'invalido a non dipendere in tutto e per tutto da famigliari, amici o assistenti a pagamento».

Viene precisato che: «Le scimmiette sono af­fidate alle famiglie subito dopo lo svezzamento, quando hanno da sei a otto settimane. Tre anni dopo raggiungono la maturità e vengono loro estratti i denti per evitare che possano ferire qualcuno con i loro morsi. Poi ha inizio il “corso” di circa sei mesi, presso il centro di Helping Hands. Ogni volta che una scimmietta esegue correttamente un compito, riceve un premio. Se il compito non è portato a termine o non è fatto come si deve, niente premio. Con questo metodo si può insegnare una sorprendente quantità di cose».

Ovviamente l'impiego delle scimmie «assi­stenti» è motivato dal costo inferiore rispetto all'impiego di operatori; non vorremmo che un al­tro motivo fosse la considerazione dell'invalido quale cittadino di serie B che deve accontentarsi delle elemosine dei privati e delle pubbliche au­torità e... di essere assistito da animali.

 

 

(1) Cfr. «Gli handicappati possono uscire dagli istituti solo se i carabinieri sono d'accordo», in «Specchio nero» del n. 66, aprile-giugno 1984. Nella suddetta rubrica sono anche riportati la relazione e il testo della proposta di legge.

 

 

www.fondazionepromozionesociale.it