Prospettive assistenziali, n. 80, ottobre-dicembre 1987

 

 

Notiziario dell'Unione per la lotta contro l'emarginazione sociale

 

 

DISINFORMAZIONE DEL GIORNALE «L'UNITÀ’» IN MATERIA DI ANZIANI CRONICI NON AUTOSUFFICIENTI

 

Pubblichiamo integralmente la lettera inviata in data 2 settembre 1987 dal Comitato per la difesa dei diritti degli assistiti, Torino, al Diret­tore de «L'Unità».

 

Nel suoi articoli apparsi su «L'Unità» del 3 e del 17 agosto 1987, Lei attribuisce al disinte­resse dei figli la causa principale delle situazioni di emarginazione in cui vivono gli anziani e at­tribuisce ai figli 1a responsabilità fisica e morale della morte delle donne ricoverate nell'istituto di Reggio Calabria.

In primo luogo occorrerebbe sapere se dette donne avevano dei figli, se i figli abitano vicino ai genitori o se sono emigrati all'estero o al Nord e se hanno o non hanno fatto quanto era nelle loro possibilità per difendere i diritti dei loro familiari.

Le diciamo questo in quanto a Torino, dopo 17 anni di attività, questo Coordinamento non é an­cora riuscito ad ottenere la definizione di criteri assistenziali minimi degli istituti di ricovero di minori, di handicappati, di anziani a tal punto che detti istituti:

- possono essere gestiti e diretti anche da analfabeti;

- non vi è alcuna indicazione circa il rapporta minima personale-assistiti;

- non vi sono indicazioni di sorta circa le strutture edilizie. La maggior parte degli istituti era ed è autorizzata a funzionare come «locanda» o come spaccio;

- quasi ovunque non sono rispettate le norme antinfortunistiche e le disposizioni concernenti la prevenzione ed estinzione degli incendi.

Questa è la situazione reale nella città di To­rino, lo ripetiamo dopo ben 17 anni di lavoro delle associazioni che fanno parte del CSA. Da tener presente che per ben 10 anni le Giunte della Re­gione Piemonte e del Comune di Torino erano di sinistra.

La situazione è ancora peggiore per quanto ri­guarda gli anziani e gli adulti cronici non autosuf­ficienti.

In tutta Italia essi continuano, in violazione delle leggi vigenti (risalenti addirittura al 1955), ad essere espulsi, spesso in modo selvaggio, dagli ospedali. Al riguardo uniamo fotocopia dell'editoriale del n. 77, gennaio-marzo 1987, di Pro­spettive assistenziali, in cui sono denunciati com­portamenti disumani e incivili di ospedali bolo­gnesi. Sa che cosa è successo? Niente, assoluta­mente niente!

E Lei crede che figli ignari di leggi, di regola­mentì, senza alcuna esperienza di rapporti con gli enti pubblici siano in grado di vincere le resi­stenze, di tutelare i diritti dei loro genitori?

L'unica cosa concreta che possono fare i figli (e nella stragrande maggioranza dei casi lo fan­no) è quella di sostituirsi alle carenze del settore sanitario e provvedere direttamente ai loro cari. Devono quindi pagarsi gli infermieri (un turno notturno di 10 ore costa 60-70 mila lire!), i medici.

Ma non tutti i figli (ammesso che ci siano) sono in grado di provvedere. Pensi ai figli degli ultra­novantenni (in Italia ben 150.000) che hanno in genere dai 60 ai 70 anni. È giusto obbligarli a te­nersi in casa il padre o la madre cronici non auto­sufficienti, ad alzarli dal letto 4-5 volte al giorno per pulirli a causa dell'incontinenza, ad imboc­carli? È giusto che debbano fare tutto da soli per­ché l'ospedalizzazione a domicilio non c'è in tutta Italia (un servizio sperimentale è presente sola a Torino)? È giusto che debbano pagare medici e infermieri? E se non hanno né la forza fisica, né la resistenza psichica, né i soldi?

Uniamo copia del volantino che distribuiamo da alcuni anni a difesa dei diritti degli anziani cro­nici non autosufficienti e fotocopia dell'interroga­zione presentata dal Gruppo comunista del Con­siglio regionale piemontese a dimostrazione delle enormi carenze presenti nell'istituto di riposo per la vecchiaia, gestito direttamente dal Comu­ne di Torino.

Uniamo altresì fotocopia di Stampa sera del 3 e del 6 agosto 1987 contenente l'ottimo articolo­lettera aperta di M. Tortello e la risposta del Mi­nistro Donat Cattin che non smentisce nessuna delle affermazioni di M. Tortello circa la compe­tenza sanitaria (e non assistenziale) degli inter­venti per gli anziani cronici non autosufficienti.

Confidando in una diversa Sua trattazione del tema e in una azione de «L'Unità» a difesa dei diritti degli anziani cronici non autosufficienti (perché non viene più pubblicata la pagina setti­manale dedicata agli anziani?), porgiamo cordiali saluti.

 

 

www.fondazionepromozionesociale.it