Prospettive assistenziali, n. 38, aprile-giugno 1977

 

 

Specchio nero

 

 

SEGRETI DELL'AMORE IL TECNICISMO NON BASTA

 

Con questo titolo sul mensile dell'UNEBA Nuova Proposta, n. 2, febbraio 1977, Paolo Spiga ironizza su coloro che hanno sugli istituti giudizi totalmente negativi.

Confessiamo che ogni volta che l'UNEBA ri­propone gli istituti, non proviamo sdegno, né ir­ritazione. Che cosa si vuole, che sia proprio la stampa di destra a demolire ed a condannare quelle strutture che sono il suo supporto? Né si può pretendere che questa stessa stampa voglia fare sua la domanda di esercizi alternativi od as­secondare la protesta contro i privilegi e i po­tenti.

Quello che troviamo scorretto è che continuan­do la gestione di un potere, esercitato per tanti anni, si voglia cercare il consenso ad ogni tipo di pressione per conservare le vecchie strutture e le loro finalità di emarginazione.

Confutare l'adozione esorcizzandone gli aspetti drammatici senza fornire alcun elemento, pensa­re alle case-famiglia quale intervento che rovina irrimediabilmente i ragazzi, senza sviluppare una informazione che venga accolta come riflessione collettiva da coloro che ne sono i protagonisti (operatori sociali, quartiere, soggetti dell'espe­rienza), senza permettere una raccolta di dati così da disporre una indagine più vera della real­tà, non solo è scorretto, ma è un modo comodo di far sapere poco o niente.

L'impegno di lotta a favore della vita non può esser più raccontato come un intervento del buon cuore. Non conosciamo i «segreti dell'amore», che ci propone l'Autore; sappiamo però che fanno parte di un bagaglio di frasi suggestive, piene di generalizzazioni e di vuoto che mai han­no dato risposta alcuna ad una assistenza alter­nativa. Che non basti il tecnicismo per confron­tarsi su tanti problemi, che l'uomo vada sempre e comunque difeso, che i bisogni studiati solo a tavolino se non vengono verificati e discussi ri­schino di diventare falsi bisogni, o astrazione ideologica che la gente male assimila (da qui forse la preparazione un po' confusa dell'inse­gnante demagogica intervistata dall'Autore), lo abbiamo sotto gli occhi ogni giorno.

Ma credere negli istituti pubblici e privati co­me l'intervento più libero e conveniente alla di­fesa della persona umana, e via! Se fossero ba­stati i «segreti dell'amore» per proteggere dal­le intemperie i poveri, oggi non saremmo qui a interrogarci ancora per cercare di riparare i gua­sti di troppe intemperie «con amore».

 

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