Prospettive assistenziali, n. 34, aprile-giugno 1976
DOCUMENTI
SCHEDA
SULL'UNITÀ LOCALE DEI SERVIZI (1)
Come indicazione di massima
nell'unità locale dovrebbero confluire i servizi assistenziali
(fino al superamento della concezione stessa di assistenza), sanitari,
abitativi, prescolastici e scolastici, culturali, ricreativi, sociali, ecc. in un
assetto globale del territorio.
Il completamento dell'unità locale
presuppone ovviamente la soppressione di tutta la miriade di enti
operanti nei settori sopra indicati e il trasferimento delle relative
competenze alle Regioni.
2. I riferimenti di
fondo assunti per la definizione dell'unità locale sono:
- risposta globale
alle esigenze dei cittadini e della popolazione;
- partecipazione intesa come
determinazione collettiva dei bisogni, acquisizione di tutti gli elementi
necessari, possibilità di elaborazione e di iniziative
autonome da parte dei gruppi interessati con esclusione di ogni loro gestione
diretta dei servizi o di cogestione, confronto con il minor numero possibile
di controparti o interlocutori.
3. Per quanto concerne la partecipazione
i punti nodali sono:
- costituzione in ciascuna
unità locale dei servizi di un comitato (composto dalle forze sindacali,
sociali e organismi di base) che stabilisca un confronto permanente con gli
organi politici e tecnici dell'unità locale;
- il comitato di partecipazione deve
definire autonomamente i propri criteri di composizione, rappresentanza,
funzionamento e articolazione territoriale;
- fra l'amministrazione dell'Unità
locale e il comitato di partecipazione si deve stabilire un rapporto non di
consultazione, ma di confronto su tutti i problemi riguardanti
i servizi;
- al comitato di partecipazione deve
essere riconosciuta la facoltà di utilizzare le strutture dell'Unità locale
per promuovere studi e rilevazioni, indire assemblee, incontri e dibattiti sui
problemi generali e specifici sui servizi;
- ai componenti
del comitato di partecipazione deve essere consentito l'accesso a tutti i servizi
della Unità locale e devono essere messi a disposizione tutti i dati;
- l'organismo politico della Unità locale deve trasmettere tempestivamente al
comitato di partecipazione copia dei propri atti riguardanti i servizi e deve
fornire ogni altra informazione richiesta;
- l'organismo politico della Unità locale deve fornire al comitato di partecipazione
i locali e gli strumenti necessari al suo funzionamento.
Ciò è tanto più necessario se si
assume per i settori della sanità e dell'assistenza la linea della prevenzione
sanitaria e sociale come strategia alternativa che ne rimuova tutte le cause di fondo.
5. Per la delimitazione territoriale
e demografica delle unità locali è necessario
comporre esigenze apparentemente contrastanti:
- massima possibilità di
partecipazione (per cui il territorio e il numero
degli abitanti non devono essere troppo ampi);
- massima diffusione possibile dei
servizi;
- bacino di utenza
che ne permetta un congruo utilizzo.
I criteri coerenti che ne derivano
ci paiono essere:
- ciascuna Unità
locale deve comprendere una popolazione non inferiore a 20.000 abitanti nelle
zone con popolazione dispersa e non superiore a 80.000 abitanti nelle zone
urbane ad alta densità demografica;
- ciascuna Unità
locale deve essere rispondente alle condizioni socio-economiche del territorio,
alla sua conformazione geomorfologica e alle possibilità
delle comunicazioni interne;
- ciascuna Unità
locale deve essere tale da consentire l'unificazione nella zona dei servizi di
base assistenziali, sanitari, prescolastici e scolastici, culturali,
ricreativi, abitativi e sociali in genere sia per quanto concerne la direzione
politico-amministrativa, sia nei riguardi delle aree d'intervento;
- le zone dei Comuni comprendenti
più Unità locali devono coincidere con il territorio dei Consigli di quartiere.
Gli altri Comuni devono appartenere nella loro interezza ad una sola Unità locale;
- le aziende, se costituiscono un
complesso industriale unitario, devono fare parte nella loro
interezza di una sola Unità locale;
- le unità locali devono coincidere
con le aree sub-comprensoriali.
Tenuto conto dei criteri
sopraindicati, per quanto possibile, l'ambito territoriale di ciascuna Unità locale deve coincidere con quello della Comunità
montana o comprendere una o più Comunità montane nella loro interezza.
Le articolazioni territoriali
preesistenti o in fase di proposta devono adeguarsi
alle Unità locali.
L'organo di governo dell'Unità
locale deve essere il più democratico possibile ed oggi lo
si individua nel Comune.
In base alla loro popolazione i
Comuni del Piemonte sono così ripartiti:
Classi
di popolazione Numero dei Comuni Popolazione
complessiva
inferiori a 500 abitanti 273 86.274
tra 501
e 1.000 » 331 238.204
» 1.001
e 1.500 » 185 228.001
» 1.501
e 3.000 » 222 455.155
» 3.001
e 5.000 » 83 330.438
» 5.001
e 10.000 » 63 443.182
» 10.001
e 20.000 » 23 326.519
» 20.001
e 50.000 » 21 656.081
» 50.001
e 100.000 » 5 297.380
» 100.001
e 1.000.000 » 2 203.111
oltre 1.000.000 1 1.167.968
Totali 1.209 4.432.313
Ciò impone il
raggruppamento dei Comuni piccoli e la ripartizione di quelli ad alto
numero di popolazione.
In base ai criteri sopra indicati
per la ripartizione del territorio regionale in Unità
locali, gli organi di governo delle stesse dovrebbero essere:
- il Comune se coincidente con una unità locale;
- il Comune e i Consigli di
quartiere per í Comuni che comprendono più unità locali;
-
- il Consorzio di Comuni quando
l'Unità locale comprende più Comuni;
- il Consorzio fra Comuni e Comunità
montana quando l'Unità locale comprende una Comunità montana e altri Comuni.
7. Per poter garantire la risposta globale e unitaria alle esigenze, la massima accessibilità
ai servizi con maggiore frequenza di utenza, la massima ricomposizione dei
servizi e degli operatori, è stata individuata una articolazione interna
dell'unità locale e cioè aree operative comprendenti, come indicazione di
larga massima, dai 5.000 ai 10.000 abitanti.
Questa articolazione viene denominata, per quanto concerne i servizi sanitari e
sociali, distretto o compartimento socio-sanitario.
È previsto che in ciascun
compartimento operi un'unica équipe socio-sanitaria
con personale a tempo pieno per gli interventi più richiesti e con personale a
tempo parziale (ma a tempo pieno a livello di unità
locale) per gli interventi meno richiesti.
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