Prospettive assistenziali, n. 26, aprile-giugno 1974

 

 

ATTUALITÀ

 

ACCORDO SINDACATI - PROVINCIA DI TORINO SUL BREFOTROFIO

 

 

Pubblichiamo il documento «Come funziona l'IPIM di Torino», che pre­cisa in modo dettagliato la situazione dell'istituto. Il documento è stato re­datto dalle lavoratrici e mette in luce la reale organizzazione interna del la­voro e i suoi riflessi nei confronti dei bimbi assistiti.

Il documento è preceduto dalla piattaforma IPIM, presentata nel novem­bre del 1972 dalla CGIL, CISL, UIL, firmata il 12-11-1973 dall'assessore all'assistenza, ma non ancora applicata.

Dal documento emerge che il tanto decantato IPIM, definito dalla Ammi­nistrazione provinciale di Torino come la sua «scarpetta rosa» è un deposi­to di bambini. Infatti si legge nella relazione che «l'istituto non assolve nem­meno in minima parte la sua funzione di ricupero, se ricupero significa un minimo di rapporto bimbo-vicemadre, tale da diminuire le carenze affettive e pedagogiche del bimbo».

Il personale è costretto dall'amministrazione a curare soprattutto gli aspetti materiali: pulizia dei locali, scale, finestre, porte, vetri; lavaggio del­le scodelle e degli indumenti dei bambini; stiratura dei vestiti e soprattutto ceratura e lucidatura dei pavimenti.

In sostanza la preoccupazione primaria è costituita dagli aspetti este­riori e il bambino è trattato come un semplice oggetto.

Il personale non è qualificato (deve solo pulire e custodire) è numerica­mente scarso e il lavoro è organizzato in modo tale che vi è un'alta rotazio­ne del personale, rotazione che non consente al bambino e alle assistenti di stabilire rapporti validi.

Nonostante l'IPIM disponga di molti locali vuoti, per la mancanza di spazi e di strutture, i bambini più grandi «seguono l'orario dei neonati, per esempio vanno a dormire alle ore 16, rimanendo a dondolarsi nel letto invece di poter giocare, fare nuove esperienze».

I ritmi di vita dei bambini sono standardizzati e la dettagliata descrizione fatta dal personale fa venire in mente certe scene del film «Tempi moder­ni». Da notare infine che le richieste di cambiamento (organizzazione gruppi famiglia, riqualificazione del personale, integrazione quantitativa degli orga­nici, accelerazione delle adozioni e degli affidamenti familiari, ecc.) non so­no state avanzate dai tecnici (medici, psicologi, assistenti sociali), ma dalle «ragazze» che vivono a contatto con i bambini.

 

 

TESTO DELL'ACCORDO SINDACATI - PROVINCIA DI TORINO

 

Nel quadro dell'accordo generale intervenuto tra le OO.SS. e l'Amministrazione Provinciale sull'assistenza psichiatrica e della delibera sulle «linee programmatiche assistenza ai minori sub­normali» chiediamo che:

L'Istituto IPIM si inserisca nella politica gene­rale di decentramento dei servizi e quindi ven­ga prevista la sua funzione in questa prospet­tiva.

Pertanto in questo quadro di graduale decen­tramento si chiede nell'immediato:

1) Una diversa organizzazione del lavoro basa­ta sui «gruppi famiglia» tali da consentire quel rapporto bimbo-vicemadre indispensabile alla for­mazione della personalità del bimbo.

Una politica che affronti seriamente il proble­ma della socializzazione dei bimbi attraverso contatti con la vita della città, contatti che si effettueranno attraverso la programmazione di uscite del «gruppo famiglia».

A questo proposito l'impostazione del lavoro dovrà essere discussa ed elaborata dall'assem­blea del personale quale organo decisionale.

2) Tre turni di lavoro per 8 ore continuative (40 ore settimanali compensative del pasto) per 5 giorni alla settimana.

3) Integrazione quantitativa degli organici sia in relazione alle nuove mansioni, sia in modo da consentire in permanenza un adeguato rapporto numerico tra bimbi e personale educativo e da garantire la sostituzione del personale per qual­siasi ragione assente dal servizio (malattia, ma­ternità, ferie, ecc.) .

4) Indennità di servizio notturno.

5) Ambiente di lavoro tale da garantire la pre­venzione dal contagio da malattie infettive e da­gli infortuni sul lavoro.

6) Riconoscimento della qualifica in rapporto alle mansioni effettive.

7) Compensativo per le festività infrasetti­manali lavorate.

8) Ferie calcolate in giorni lavorativi (come già previsto nella nuova piattaforma contrattuale e dalle richieste avanzate dagli altri dipendenti).

9) Qualificazione, riqualificazione, formazione permanente, (nel quadro delle iniziative già as­sunte per il personale dell'asilo di via Bogino).

10) Revisione del regolamento organico in ba­se alle nuove funzioni dell'istituto e alle nuove mansioni del personale.

11) Riorganizzazione di tutti i reparti in rela­zione ai punti 1) - 2) - 3) e programmazione gra­duale del reparto asilo materno e laboratorio a «reparto pensionato» (quindi gestione sepa­rata).

12) L'asilo nido interno e la sezione di scuola materna diventino immediatamente strutture di zona (nel quadro della programmazione regiona­le e comunale: questa richiesta è già stata avan­zata dai sindacati per l'asilo di via Bogino) e aperte ai dipendenti dell'amministrazione provin­ciale, che, per ragioni da concordarsi con le OO.SS., non possano usufruire dell'asilo di via Bogino.

13) Apertura dell'ospedale di zona per le ge­stanti entro il 1974 con modalità da concordarsi con le OO.SS.

14) Programmazione di organici interventi di assistenza alla madre nubile a partire dal periodo precedente il parto e fino al raggiungimento di una autonomia economica ed organizzativa suffi­cienti a consentirle di allevare direttamente il bimbo. Nel quadro di questi interventi hanno par­ticolare rilievo le misure volte alla ricerca e alla facilitazione dell'assegnazione di cellule abitati­ve col potenziamento di pensionati in grado di ospitare la coppia madre bambino.

15) Impegno politico dell'amministrazione pro­vinciale per più celeri pratiche per l'adozione e per l'affidamento familiare.

16) Inserimento dei bimbi nelle strutture di zona (asili e scuole) o di servizi sociali già fun­zionanti o in via di programmazione (comunità, etc.).

17) Impegno politico dell'amministrazione pro­vinciale ad istituire entro il 1974, in relazione al­la politica di decentramento di cui nella premes­sa generale, il decentramento dei gruppi famiglia in comunità inserite nelle unità locali dei servizi le cui modalità saranno preventivamente discus­se con le OO.SS.

 

 

COME FUNZIONA L'IPIM DI TORINO

 

I - Sede di Corso Giovanni Lanza 15

Mentre si richiama la controparte ad una più celere risposta alla piattaforma rivendicativa IPIM, presentata il 27 novembre 1972, che preve­de oltre a precise richieste inerenti la soluzione dei problemi del personale, il graduale supera­mento della struttura istituzionale attraverso la costruzione di servizi alternativi sociali e sanitari nella zona, si ribadisce la necessità dell'instau­razione di un più corretto rapporto tra contropar­te, OO.SS. e delegati di servizio, sia nella condu­zione delle trattative che per quanto riguarda l'e­missione di ordini non giustificati dal servizio che provocano disagi alle dipendenti.

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L'IPIM di Torino è considerato un efficiente e razionale Istituto, situato in una zona verde e arieggiata.

Si vuole con questa documentazione pubbliciz­zare la funzione dell'istituto quale essa risulta dall'esame dell'organizzazione interna del lavoro:

1) nei confronti delle lavoratrici si puntualizza­no alcune situazioni: il disagio dei turni, gli straor­dinari che giornalmente sono costrette ad effet­tuare per la carenza di personale, i rapporti ge­rarchici, l'orario settimanale ancora superiore ri­spetto ai dipendenti della Provincia, le assunzio­ni in avventiziato in numero rilevante, sottoqua­lificazione, etc.

2) nei confronti dei bambini assistiti l'istituto non assolve nemmeno in minima parte la sua funzione di ricupero, se ricupero significa un mi­nimo di rapporto bimbo-vicemadre, tale da di­minuire le carenze affettive e pedagogiche dei bimbi e da permettere loro un normale sviluppo della personalità.

 

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L'IPIM di C.so Giovanni Lanza di Torino com­prende:

1) due reparti per lattanti (si allega la rela­zione esemplificativa di un reparto, svolta dalle addette alla sorveglianza dei bambini).

2) tre reparti per divezzi.

3) 1 Asilo Materno - Turni ragazze: 1° turno - (una ragazza) ore 6 fino alle 13,30; 2° turno - (due ragazze) ore 7,30 fino alle 15,10; 3° turno - (una ragazza) ore 13 fino alle 19,40; 4° turno - (una ragazza) ore 15,10 fino alle 22; 5° turno - (una ra­gazza) ore 22 fino alle 6 del mattino successivo;

n° bambini assistiti: attualmente 17, in alcuni periodi anche 28 presenti;

n° madri: attualmente 17;

Personale in servizio: ufficialmente 7, effetti­ve 5.

4) 1 Asilo Nido - Turni ragazze: 1° turno dalle 6 alle 14,30; 2° turno dalle 8 alle 17; 3° turno dal­le 9 alle 18; 4° turno dalle 14 alle 22.

Per ogni turno è addetta una bambinaia, per cui quando una delle quattro è in malattia, ferie o compensativo, viene eliminato il 2° turno.

n° bambini assistiti: 19;

Personale in servizio: 4.

5) Scuola Materna - Turni ragazze: 1° turno - elastico (7,30-16 0 10-18,30 0 14,22) ; 2° turno - ore 8-17; 3° turno - ore 9,30-16,40.

n° bambini assistiti: 19 (da 2 a 6 anni);

Personale in servizio: ufficialmente 4, effetti­ve 2o3.

6) Cucina e lavanderia.

7) Pulizia a) degli uffici vari - 1° addetta: Turni delle ragazze: 1° turno - 6,30-15 (per 1 set­timana, 2° turno - 11-19 (per 2 settimane); 2° ad­detta: Turni delle ragazze: 1° turno - 6,30-18,40 (per 1 sett.), 2° turno - 12-18,40 (per 2 sett.); 3° addetta: Turni delle ragazze: 1° turno - 6,30 al­le 13,40 (per 1 sett.), 2° turno - 12-18,40 (per 2 settimane).

Personale in servizio: ufficiali 3, effettive 2 o 1.

Il lavoro comprende: pulizia scale e vetri corri­doi vicino alla Cappella ( 92 vetri) compreso 48 vetri e pavimenti; pulizia 28 uffici (pavimenti, vetri, finestre, porte e maniglie, 60 finestre) ; pu­lizia locali direzione sanitaria (compresi 5 servi­zi igienici) pavimenti, vetri - finestre e porte - reparto; 1 corridoio, 3 camere, entrata con tre vetrate da pulire in interno ed esterno; corridoio al primo piano e 8 finestre composte da 4 vetri ciascune; 2 porte vetrate.

b) dei refettori. Personale in servizio: 2.

c) ambulatori sanitari e radiologia. Personale in servizio 1 turno: dalle 8-12 (pulizia); dalle 13,30 alle 17,30 (pulizia e commissioni varie).

Il lavoro comprende: pulizia della camera ra­diologica, ambulatorio ostetrico, laboratorio ana­lisi, spogliatoio medici, 3 ambulatori sanitari, studio ortopedico servizi, camera accettazione ricovero bambini abbandonati, corridoi sala bar.

 

Organizzazione del lavoro

Reparto 1° Lattanti. Turni ragazze: 1° turno 6­-12,40; 2° turno 6,30-14; 3° turno 7,30-12 14-16,10; 4° turno 13-19,40; 5° turno 14,50-22; dalle 22 alle 6 del giorno successivo - turno notturno.

Personale in servizio: ufficiali 13, effettive 10.

n° bambini assistiti: attualmente 32.

Reparto 3° Lattanti. Turni ragazze: 1° turno dal­le 6-12,40; 2° turno dalle 6,30-13, 10 presenti; 3° turno dalle 13-19,40 3 presenti; 4° turno dalle 15,20-22 2 presenti; dalle 22 alle 6 turno notturno 1 presente.

Personale in servizio: ufficiati 13, effettive 11 (2 sono in maternità) a volte anche meno di 11.

n° bambini assistiti: attualmente 27.

 

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Esemplificazione del funzionamento dei reparti attraverso la relazione svolta dalle lavoratrici del 3° Lattanti.

ore 6 - 1 ragazza porta la biancheria per cam­biare i bambini, prepara i pasti.

ore 6,30 - arrivo di una o due ragazze, si dà da mangiare ai bambini, si cambiano, si mettono in ordine le culle, si portano i boccetti in cucina, la biancheria sporca in lavanderia.

ore 8 - si fanno i bagni ai bambini e si cambia­no; inizio delle pulizie: rifacimento culle e lava­tura seggiolini, si pulisce il pavimento (in alcuni locali si dà la cera e si passa la lucidatrice) .

Si lavano gli indumenti dei bambini (camicini, maglie, vestitini, grembiulini).

ore 10 - una ragazza si reca nella cucina gene­rale per il ritiro dei pasti. Nella cucina del repar­to si riscalda la minestrina, il semolino, si grat­tuggia la frutta, si riscaldano i boccetti dei picco­li e si preparano le scodelle.

Si va a prendere la biancheria pulita per cam­biare i bambini, si dà loro da mangiare e si pre­parano le culle. I più grandi vengono alzati, cam­biati e vestiti, portati nel soggiorno.

Una ragazza lava le scodelle e le pentole e mette a posto i boccetti.

ore 12 - si ritira la biancheria dalla lavanderia (lenzuola, mollettoni) e si aggiustano e si stirano i camicini, magliette, grembiulini, lavati prece­dentemente.

ore 13 - Proseguono le pulizie del mattino, (pu­lizia di vetri, inceratura pavimenti, pulizia dell'infermeria e contumacia) .

ore 14 - Pasti ai bambini. Tutto si svolge con le stesse modalità del pasto delle ore 10.

ore 17 - Si piegano i mollettoni puliti per il giorno successivo.

ore 17,30 - Nuovo pasto dei bambini.

ore 19,40 - Il personale termina il servizio. Ri­mane una sola ragazza fino alle 22 per sorveglia­re i bambini e preparare i pasti della notte, stira­re e cucire, pulisce la sala farmaceutica, la cuci­na e la sala di lavoro.

ore 22 - Turno della notte (1 ragazza).

N.B. - L'infermeria e la contumacia di tutto l'isti­tuto, sono a carico delle ragazze del reparto 3° lattanti, per cui occorre dare in casi urgenti, as­sistenza anche ai bambini ricoverati in contu­macia e in infermeria.

I bambini più grandi di questo reparto seguo­no l'orario dei neonati, per esempio vanno a dor­mire alle ore 16, rimanendo a dondolarsi nel letto invece di poter giocare, fare nuove esperienze, (manca infatti un locale adatto per questo) .

Reparti 1° 2° e 3° divezzi.

Esemplificazione del funzionamento dei repar­ti attraverso la relazione delle lavoratrici del 1° divezzi:

Il lavoro si svolge con 5 turni di servizio così distribuiti: 1° dalle 6 alle 13,30; 2° dalle 6,30 al­le 14; 3° dalle 7,30 alle 12 e dalle 13,50 alle 16; 4° dalle 13,20 alle 20; 5° dalle 12,50 alle 22.

Nei turni non è compreso il tempo per fare co­lazione o pranzo, vengono concesse da 20 a 30 minuti di tempo, però a carico delle ragazze.

Bambini assistiti: 17.

Personale in servizio 12 ufficialmente, in ef­fetti è sempre di meno, 8-9 al massimo.

 

Svolgimento del lavoro

La ragazza che prende servizio alle 6 e cioè del 1° turno dà il cambio alla notturna e si fa spiegare se durante la notte ci sono state novità riguardanti i bambini. Dopo resta sola e subito va nelle camere dei bambini che dormono per controllare se è tutto a posto. Tira su le tapparel­le nel corridoio e quella delle cucinette, ritira la biancheria dalla ragazza che ha smesso alle 22, prepara il carrello con le scodelle per la colazio­ne dei bimbi, scalda i biberon se vi sono dei bim­bi ancora piccoli. Alle 6,30 prende servizio un'al­tra ragazza per fare il 2° turno, e questa porta in reparto il caffè latte prelevato in cucina genera­le. Scodellano, lavano le pentole, quindi entrano nelle camere e mentre una tira su le tapparelle, l'altra prepara i mollettoni per poi cambiare i bambini, così nel frattempo si raffredda un poco il latte.

Insieme cominciano ad imboccare i bimbi, do­po lavano le scodelle ed alzano i bimbi più alti che poi vengono messi sul vasino, li lavano e li cambiano.

Alle 7,30 prendono servizio altre 2 ragazze che fanno il 3° turno e cioè lo spezzato. Vanno avanti ad alzare gli altri bimbi che vengono lavati e cambiati, poi portati in soggiorno (sarebbe la sa­la gioco).

Quando tutti i bimbi sono in soggiorno, una ra­gazza raccoglie tutti i mollettoni sporchi e li por­ta giù perché poi passa il lavandaio a ritirarli. Detta ragazza, se vuole, può fare 20 minuti di co­lazione (il tempo non è compreso nell'orario di lavoro) , dopo di ciò ritorna in reparto e precisa­mente si ferma in soggiorno insieme a quella che ha preso servizio alle 6,30.

Queste due ragazze restano in soggiorno fino alle 10, ora in cui i bambini vengono lavati e por­tati in refettorio.

Durante il soggiorno nella sala giochi, una di queste ragazze esce per cambiare i bambini che si bagnano e l'altra li fa giocare. Mentre i bimbi restano in soggiorno le ragazze delle 7,30 riordi­nano le camere dei bimbi.

Rifanno le culle, scopano, spolverano, lavano i pavimenti e lavandini in dette camere, passano la lucidatrice; dopo una ragazza lava la bianche­ria sporca dei bimbi (magliette-pigiamini-calze grembiulini e camicini) e l'altra piega i mollet­toni puliti che servono per cambiare i bimbi du­rante il giorno.

Se avanza un poco di tempo - se non è ancora ora di portare i bimbi a refettorio - si lavano dei vetri in reparto. Alle 10 si aiutano le due ragazze del 1° e 2° turno a lavare e portare i bimbi in re­fettorio. Poi una delle ragazze scende col carrel­lo in cucina generale a prendere il pranzo per i bimbi. Arrivata, si riscalda la minestra, scodella, prepara la frutta, fa friggere la carne. Intanto l'altra delle 7,30 si ferma in refettorio con i bimbi e somministra loro le varie vitamine o medicine prescritte dalla pediatra, e mette i tovaglioli.

Nel frattempo la ragazza delle 7 e quella delle 6,30 riordinano il soggiorno e cioè spolverano, scopano, lavano il pavimento, passano la lucida­trice e rimettono a posto i giocattoli. Mentre si fa questo lavoro arrivano le 10,30 e tutte e 4 im­boccano i bimbi.

Quando i bimbi hanno mangiato, la ragazza che ha preparato il pranzo aiutata dall'altra delle 7,30 riordina la cucina, lavando e mettendo a posto pentole e scodelle. Invece le ragazze delle 6 e 6,30 portano i bimbi più alti al vasino e mentre con essi vi si ferma quella delle 6, l'altra racco­glie tutta la roba che i bimbi hanno buttato in terra (pane, carne, frutta) per far sì che arrivan­do quelli che vengono messi al vaso, non possa­no raccoglierla e metterla in bocca. Indi cambia gli altri piccoli che restano ancora al tavolo per­ché non sanno ancora camminare.

Finita la riordinazione della cucinetta una ra­gazza va ad aiutare la ragazza che prende i bam­bini che sono al vaso, li alzano, li lavano e li mandano in refettorio - dove possono giocare fi­no alle 11,30 - ora in cui vengono messi a letto da 3 ragazze.

Le tre ragazze che restano su, finito di mettere i bimbi a letto, puliscono il refettorio, lavano ed asciugano i tavoli, scopano e lavano il pavimento, passano la lucidatrice e rimettono a posto i ta­voli, passano la lucidatrice nel corridoio. Alle 12, le 2 ragazze delle 7,30 terminano il servizio e vie­ne su la ragazza delle 6 che era andata a pranzo e se va a pranzo scende per mezz'ora la ragazza delle 6,30. Insieme lavano la biancheria dei bam­bini se c'è da lavare, oppure aggiustano e stirano sempre la biancheria dei bambini e preparano il carrello con le scodelle che serve per la merenda dei bimbi alle 14.

Alle 13,20 prendono servizio altre 3 ragazze (quando sono tutte presenti) che vanno avanti fino alle 20. Aiutano ad aggiustare o lavare la biancheria dei bambini ed una continua a stirare perché la ragazza delle 6 termina il servizio. Sco­dellano il caffé-latte dopo averlo scaldato ed alle 14 mentre la ragazza delle 6,30 termina il servizio.

Intanto alle 13,50 prendono servizio le due del­le 7,30 che insieme a quelle delle 13,20 imboc­cano, alzano, lavano e portano al vaso i bimbi. Riordinano la cucinetta e poi quelle delle 13,20 si fermano in soggiorno e le ragazze delle 7,30 rior­dinano le culle e le camere dei bimbi. Terminato ciò lavano, se c'è da lavare, oppure se è giornata di culla rifanno tutte le culle in grande ed aggiu­stano la biancheria dei bimbi.

Indi lavano i vetri, puliscono qualche pavimen­to di qualche camera e ridanno la cera. Intanto le ragazze delle 13,20 stanno in soggiorno e cambia­no e fanno giocare i bimbi fino alle 17, ora in cui si lavano e si portano in refettorio per la cena. Alle 14,50 prende servizio la ragazza che smet­te alle 22. Ritira la roba asciutta dei bimbi, se­para la rotta, e stira ed aggiusta tutto, piega i mollettoni puliti che porta il lavandaio e che ser­viranno per la notte o per il mattino dopo.

Alle 17 scende con il carrello a prendere la ce­na per i bimbi. Intanto una ragazza delle 13,20 si ferma al refettorio con i bimbi dando loro le me­dicine, mette i tovaglioli, mentre l'altra delle 13,20 riordina il soggiorno come al mattino (spol­vera, scopa, lava il pavimento e passa la lucida­trice, rimette a posto i giocattoli).

Intanto la ragazza che è in cucina scalda la mi­nestra, prepara formaggini ed omogeneizzati nel­le scodelle e quando è tutto pronto alle 17,30 por­ta il carrello a refettorio ed imbocca, con le altre, i bambini. Terminato ciò, i più grandi vanno al vaso; con loro si ferma una ragazza mentre quel­la che ha preparato la cena riordina la cucina, la­va le scodelle, le pentole, scopa e lava il pavi­mento.

Si alzano i bimbi dal vaso e si mandano al re­fettorio fino alle 18,45, ora in cui vengono messi a letto. Quando tutti i bimbi sono a letto, si lava­no e si asciugano i tavoli del refettorio, si scopa e si lava il refettorio, i corridoi; si lavano i to­vaglioli e i grembiuli sporchi che sono stati cam­biati, si lavano i vasini, i lavandini e si passa la lucidatrice nel refettorio e nei corridoi. Alle 20 le ragazze che hanno preso servizio alle 13,20 terminano il servizio e resta solo la ragazza che poi smette alle 22 dando il cambio alla notturna.

Questa ragazza continua il lavoro da sola, sti­ra ed aggiusta la roba dei bimbi e sorveglia i bimbi che dormono, cambiandoli se si bagnano, fino alle 22 ora in cui termina il servizio dopo aver dato la consegna alla notturna, che prende servizio alle 22 e termine alle 6 di mattina.

La ragazza che fa la notte viene sostituita da una ragazza del reparto quando fa le ferie o i ri­posi settimanali.

 

II - Sede di Superga

Visto che gli incontri iniziati con l'Amministra­zione per la discussione della nostra piattaforma sono stati interrotti da ben cinque settimane, no­nostante l'impegno dell'Assessore Teppati a pro­seguirli con continuità a partire dai primi giorni di maggio, ci sembra utile far conoscere il fun­zionamento di un reparto del nostro istituto, per­ché tutti si rendano conto che i problemi non ce li inventiamo noi, ma ci sono davvero e richiedo­no soluzioni urgenti.

Scegliamo come esempio il REPARTO SCUO­LA della sezione di Superga, dove ci sono i bam­bini (maschi e femmine) dai 6 ai 12-13 anni; che frequentano la scuola elementare esterna.

Il reparto ha una capienza di 30 bambini, ma le presenze sono di solito inferiori (al 25-10-73 23 bambini).

Sono addette al reparto 7 operaie addette alle cure materiali dei bambini: alzarli dal letto, ve­stirli, lavarli, servire loro i pasti, accompagnarli a scuola al mattino, metterli a letto la sera e, fi­nite queste operazioni, assolvono ai compiti re­lativi alla pulizia del reparto, bucato a mano, guardaroba etc.

Inoltre c'è una suora che dà le direttive al per­sonale e, durante il pomeriggio e i giorni festivi, sta con i bambini mentre il personale lava, stira, cuce, etc.

C'è poi un parcellista-educatore che viene ad intrattenere i bambini in orari lasciati alla sua discrezione e che il personale del reparto ha l'or­dine di servire a tavola.

I turni del personale sono: 1° - 7-14,40 (3 per­sone - di fatto 2 presenti); 2° - 14,30-21,40 (3 per­sone - di fatto 2 presenti); 3° - 17,20-0,30 (1 persona).

Le addette al reparto, dovendo alternarsi nel­la presenza e sostituirsi reciprocamente nei ri­spettivi giorni di riposo (o di assenza per malat­tia, maternità, ferie, etc.) non possono di fatto ri­spettare questi turni e fanno spesso orario spez­zato.

Inoltre al sabato non possono fare il giorno di riposo poiché questo è il giorno in cui si cambia la biancheria.

In questa situazione non è ben chiaro che cosa pensassero di risolvere gli Amministratori dell'IPIM con l'assunzione a parcella di un «educa­tore» mentre è invece certissimo che, non sol­tanto non hanno risolto nulla, ma hanno addirit­tura peggiorato la situazione.

Infatti, dall'ingresso in istituto di questa nuo­va figura, è stata concentrata nelle sue mani ogni iniziativa concernente il rapporto con i bambini: solo a lui è permesso di portare i bimbi in pas­seggiata (ma questo non vuol dire che debba far­lo, e comunque decide lui quanti bambini vanno in passeggiata e quali, ecc.), solo lui dispone di tempo da dedicare totalmente ai bambini (e de­cide da solo che uso farne).

Avviene in pratica il contrario di ciò che do­vrebbe: mentre sarebbe necessario un lavoro col­lettivo perché l'organizzazione interna dell'istitu­to fosse in funzione dei bambini e non fine a se stessa, si affida il «lavoro educativo» ad una persona che lavora senza la collaborazione degli altri, e si impedisce così ogni cambiamento nel­la vita dell'istituto.

 

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