Prospettive assistenziali, n. 15, luglio-settembre 1971

 

 

ATTUALITÀ

 

CONTINUA L'AZIONE DELL'ONIG PER EMARGINARE GLI INVALIDI FISICI E PSICHICI

 

 

Nell'editoriale del n. 11-12 avevamo segnalato che una commissione istituita presso l'ONIG (Opera nazionale invalidi di guerra) è composta da varie associazioni di invalidi, partendo dall'as­surda, disumana, incivile e anti-costituzionale affermazione che «la generalità dei cittadini in­validi costituisce nel suo complesso un insieme nettamente distinto del popolo italiano», aveva richiesto che venisse affidata ad un unico ente nazionale «ogni azione di pubblico intervento e quindi dell'istruzione e l'addestramento profes­sionale degli invalidi e del loro collocamento al lavoro, dell'assistenza sanitaria, limitatamente agli enti dell'invalidità permanente, di quella so­ciale, morale e giuridica e della cura e di ogni altra provvidenza che possa essere a loro ri­volta».

Com'era da aspettarsi è stata presentata alla Camera dei Deputati dagli On. Scianatico, Salo­mone, Bertucci, Sisto e Caroli della D.C. una proposta di legge (n. 3292 del 7 aprile 1971), che, com'è scritto nella relazione, «recepisce gli orientamenti espressi dalle associazioni che rap­presentano gli invalidi».

In base alla suddetta proposta di legge è at­tribuita all'ONIG la competenza esclusiva:

a) sul collocamento obbligatorio degli in­validi, sulla preliminare iscrizione in speciali elenchi e sui relativi ricorsi;

b) sul loro orientamento, educazione, quali­ficazione e riqualificazione professionale;

c) sulla tutela, sulla protezione e sull'assi­stenza sociale degli invalidi nel posto di lavoro;

d) sul lavoro protetto per le persone «le cui condizioni (...) non permettono l'inserimento nel lavoro normale»;

e) su ogni attività ispettiva in merito ai punti precedenti.

Com'è noto, è preciso obbligo, costituzional­mente sancito, il trasferimento alle Regioni a statuto ordinario, fra l'altro, delle competenze in materia di preparazione professionale, assi­stenza sanitaria, ospedaliera, sociale e scolasti­ca ed è ovvio che tali funzioni devono essere esercitate dalle Regioni nei confronti di tutti i cittadini, invalidi compresi.

Con l'emanazione dei decreti delegati (1) do­vrebbero essere soppressi gli enti nazionali e fra essi anche l'ONIG.

Ma, come si sa, gli enti tendono a sopravvive­re anche nei casi della loro più completa inuti­lità o addirittura ad ampliare il loro potere.

Ed anche l'ONIG non sfugge a questo deside­rio di maggiore potenza, pur essendo l'ente non solo superfluo, ma deleterio per gli invalidi come è dimostrato dalla richiesta che ha più volte avanzato per la loro definitiva esclusione sociale.

Da osservare che, fra i «beneficiari», la pro­posta di legge 3292 comprende gli invalidi milita­ri e civili per fatti di guerra o per servizio; colo­ro che, colpiti da handicaps congeniti o soprav­venuti per malattia, trauma o infortunio, abbiano difficoltà transitorie o permanenti; coloro che so­no stati ammessi al godimento di una pensione, assegno o indennità di guerra di una pensione, assegno o indennità privilegiata ordinaria.

Come se non bastasse l'alto numero di per­sone da «amministrare», la proposta di legge comprende fra i «beneficiari» anche gli orfani e le vedove di guerra, di servizio o di lavoro!

Nulla è stato dimenticato per il potenziamento dell'ONIG: l'art. 15 della proposta prevede: «Con l'entrata in vigore della presente legge è istituito nell'ONIG un ruolo del personale di assistenza sociale delle carriere direttive e di concetto».

Vi è da sperare che non solo non venga isti­tuito l'inutile e deleterio carrozzone proposto, ma che in attuazione del dettato costituzionale l'ONIG venga semplicemente soppresso.

 

 

(1) Vedasi l'editoriale di Prospettive assistenziali, n. 14, 1971.

 

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