Prospettive assistenziali, n. 7, luglio-settembre 1969

 

 

DOCUMENTI

 

DECRETO DEL PRESIDENTE DEL TRIBUNALE PER I MINORENNI DI TORINO CONCERNENTE L'ALLONTANAMENTO DI TUTTI I MINORI DELL'ISTITUTO DI OSSERVAZIONE DI TORINO, CORSO UNIONE SOVIETICA, 327

 

 

Precede elenco minori...

... internati tutti nell'Istituto di Osservazione;

 

Ritenuto:

- che l'Istituto di Osservazione, sorto dall'in­tento di favorire l'esame della personalità del minore e segnalare le misure ed il trattamento più idonei ad assicurarne il riadattamento sociale, oltre che dalla necessità di offrire una prima ed immediata prote­zione contro i gravi ed incombenti pericoli cui il minore stesso appare esposto vuoi per i manifestati segni di irregolarità comportamentali, vuoi per l'im­manenza delle cause endogene ed ambientali deter­minatrici del processo disadattamentale, delude nel nostro caso, per le desolanti condizioni ricettizie, per la evidente trascuratezza di ogni norma igienico-sani­taria e per la carenza qualitativa e quantitativa del personale, tali nobili finalità: relegato in un'ala di un vecchio edificio settecentesco comprendente, per la parte riservata all'Osservazione, quattro vani stretti, tetri, squallidi ove si comprimono, di giorno, in una contaminante promiscuità, dai 40 ai 60 ragazzi, ed un cosiddetto dormitorio, costituito da una allucinante sequenza di angusti «cubicoli», ricavati da grossi muri perimetrali e protetti da robuste inferriate, atti non già a, custodire, sotto i pesanti chiavistelli, il sonno dei poveri ragazzi ma a richiamare orride visioni di antiche celle di tortura, privo di strutture, apparec­chiature, mezzi adeguati e fornito, per i necessari servizi igienici, di soli tre gabinetti che il tempo, l'usura e la cronica mancanza di manutenzione hanno ridotto in uno stato di pauroso abbandono, l'Istituto, lungi dal predisporre, come si diceva, le condizioni propizie per penetrare l'animo dei minori e suggerire rimedio alle ferite scavate quasi sempre da secoli di miseria, d'ignoranza, di abbrutimento e di sperequa­zioni sociali, sottopone le incolpevoli vittime ad una situazione di disumana oppressione, destinata a pro­trarsi, a volte, un tempo incredibilmente lungo (8, 10, 12 mesi) e ne esaspera quindi le intime condi­zioni di disagio, sollecitandone le reazioni e trasfor­mandosi, in definitiva, in uno strumento di afflizione, nel decisivo ed infallibile mezzo per completare l'in­cipiente processo di disgregazione morale e sociale e spegnere negli infelici ragazzi le ultime speranze di una società più sensibile, più umana e più giusta;

- che, pur facendosi carico dei rischi connessi al reinserimento dei minori nel carente ambiente d'estrazione, di fronte all'ormai acquisita certezza della insolubilità del grave problema per la sconfor­tante insensibilità e l'assoluta apatia opposta dagli organi locali e centrali alle accorate denunzie mosse da oltre un ventennio, ed in vista altresì delle pesanti responsabilità d'ordine morale, sociale e giuridico por­tate dalla cosciente esposizione dei ragazzi a tale disu­mano trattamento che perpetua concezioni e sistemi del più oscuro medio evo ed offusca, da solo, secoli di civiltà e di umane e sociali conquiste, non rimane a questa Presidenza che eliminare, quanto meno per la parte e nella misura in cui ogni disponibilità è demandata dalla legge alla sua esclusiva autorità, un così oppressivo strumento dei pretesi «mezzi di rie­ducazione» e liberare, quindi, i ragazzi da una con­dizione iniquamente afflittiva che ne mortifica la personalità e lede - quel che è più grave - i loro sacrosanti diritti;

- che, per quel che attiene agli altri reparti dell'istituto ed, in particolare, alla sezione di custo­dia, la quale pone gli internati in una situazione di più grave disagio, la soluzione non può che essere rimessa agli organi responsabili, alla cui attenzione si ritiene di dover sottoporre formalmente la questione.

 

P.Q.M.

 

Ordina che i minori predetti siano dimessi dall'Istituto di Osservazione e siano sottoposti ad osser­vazione ambulatoriale presso il gabinetto psico-peda­gogico sotto il vigile controllo del Servizio Sociale Minorenni che provvederà a seguirli durante il tempo dell'esame e ad apprestare loro ogni idonea assistenza.

Dispone che copia del presente decreto sia rimessa al Consiglio Superiore della Magistratura, al Mini­stero di Grazia e Giustizia, al Ministro della Sanità, al Sindaco della città di Torino, al Presidente della Provincia di Torino, ed al Medico Provinciale di Torino.

 

Torino, lì 11-4-1969.

IL PRESIDENTE

Dott. Salvatore Romano

 

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